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La Giornata Parlamentare. Meloni-Giorgetti chiedono tagli ai Ministeri. Tensioni Pd-M5S

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Meloni riunisce il G7. Tajani conferma: nessun ritiro da Unifil nel Libano. Il Governo cerca risorse, Meloni-Giorgetti chiedono tagli ai Ministeri. Dopo il caos a Roma Termini le opposizioni chiedono dimissioni Salvini. Crescono i malumori nel Pd nei confronti del M5S.

La Giornata Parlamentare è curata da Nomos, il Centro studi parlamentari, e traccia i temi principali del giorno. Ogni mattina per i lettori di Key4biz. Per leggere tutti gli articoli della rubrica clicca qui.

Meloni riunisce il G7. Tajani conferma: nessun ritiro da Unifil nel Libano

Il G7, su impulso della presidenza italiana, intensifica il coordinamento per tentare una soluzione in Medio Oriente. Il punto di partenza è la “ferma condanna dell’attacco iraniano a Israele”, ha spiegato Palazzo Chigi al termine della riunione d’urgenza convocata da Giorgia Meloni con i leader dei Paesi partner. Allo stesso tempo bisogna insistere per un cessate il fuoco a Gaza e per normalizzare il confine con il Libano, un Paese cui Roma guarda con attenzione anche per la sicurezza dei connazionali e del personale militare di Unifil. Riguardo ai civili, il Governo ha invitato tutti a partire e se la situazione peggiorasse avrebbe pronto un piano per le evacuazioni. 

Caschi Blu, al contrario, restano al loro posto, ha assicurato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Ma all’Onu è stato chiesto di “rendere più efficace il mandato” della missione, alla luce del deterioramento della situazione sul terreno. L’annunciata risposta di Israele all’attacco missilistico di Teheran, che potrebbe scattare già nei prossimi giorni con un’azione dura contro obiettivi strategici in territorio iraniano, moltiplica i rischi di un conflitto su scala regionale. È questo lo scenario che la diplomazia occidentale vuole evitare: il G7 ha concordato “di lavorare congiuntamente per favorire una riduzione delle tensioni, a partire dall’applicazione della risoluzione 2735 a Gaza e della risoluzione 1701 per la stabilizzazione del confine israelo-libanese”. 

Il Governo è alla ricerca di risorse, Meloni-Giorgetti chiedono tagli ai Ministeri

Mentre oggi iniziano le audizioni parlamentari sul Piano strutturale di bilancio, il Governo è alla ricerca di risorse in vista della redazione della manovra. E uno “sforzo” è richiesto ai Ministeri, perché taglino le spese “inutili”. Il richiamo è stato fatto ieri in Consiglio dei ministri dal titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti, supportato dalla premier Giorgia Meloni. Giorgetti, secondo quanto riferito, l’ha detto con tono leggero, ma il contenuto non ammette scherzi: “Preferite fare la spending review ai Ministeri o alzare le tasse?”, sarebbe stato l’ammonimento venuto dal Ministro, secondo cui c’è margine per reperire risorse anche senza incidere sui servizi erogati. 

Sulla stessa linea anche Meloni, intervenuta dopo Giorgetti: per lei ulteriori risparmi sono “possibili”. La premier si sarebbe allora rivolta, con accento scherzoso, in particolare al neo Ministro della Cultura Alessandro Giuli: “Alessà, vedi che devi fa”. Dunque, tutti i Ministri se ne sono andati con l’avvertimento che nelle prossime settimane sarà fatta una “verifica”. Il Cdm ha dato anche via libera al decreto flussi per l’ingresso regolare di migranti in Italia, con cui il Governo, ha spiegato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, intende “semplificare il più possibile, avere tempi più celeri e dare regole certe aggirabili con maggiore difficoltà”. Tra le novità, più click day differenziati per categoria lavorativa che garantirà “una gestione meno caotica”; l’accesso alle sim dei cellulari, ma “solo per l’identificazione”; uno speciale permesso di soggiorno per le vittime di sfruttamento lavorativo. 

Dopo il caos a Roma Termini le opposizioni chiedono le dimissioni di Salvini

Il guasto che da Roma manda in tilt la rete ferroviaria, con decine di treni cancellati, scatena una bufera di polemiche contro Matteo Salvini, e alle proteste dei passeggeri che da tutta Italia corrono sui social si aggiunge l’assedio delle opposizioni che chiedono al Ministro dei Trasporti di riferire in Aula e dimettersi. Dal canto suo il vicepremier assicura che “emergeranno le responsabilità” e “chi ha sulla coscienza i disagi creati oggi a migliaia di persone ne dovrà rispondere”. “A quanto mi risulta i tecnici mi dicono esserci stato un errore stanotte di un’impresa privata che ha piantato un chiodo su un cavo e poi diciamo che il tempo di reazione di fronte a questo errore, e conto che il privato ne risponderà, non è stato all’altezza di quello che la seconda potenza industriale d’Europa deve avere”. 

Poi, parlando con i cronisti subito dopo il question time alla Camera, argomenta: “Se uno alle 3 di notte, a Roma, pianta il chiodo nel posto sbagliato, poi tu rovini la giornata di lavoro a migliaia di persone. Quindi ho chiesto nomi, cognomi, indirizzi e codici fiscali di quelli che non hanno fatto il loro lavoro, quando ci sarà questa conclusione lo saprò e lo saprete”. La Lega fa scudo sul leader e chiede che Rfi e Trenitalia riferiscano in Commissione Trasporti sulla giornata di caos. Alla richiesta del Carroccio si unisce il capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Fabio Raimondo, ma l’onda di polemiche non si placa e anzi cresce. “Come è possibile che basti un chiodo su un cavo per bloccare per un giorno intero la settima potenza del G7?” incalza il vicepresidente della Camera, Sergio Costa (M5S), mentre a chiedere le dimissioni del Ministro sono tutte le opposizioni, compresi gli esponenti di Italia vivaAzione, fino ad Alleanza Verdi e Sinistra.

Dopo lo strappo di Conte crescono i malumori nel Pd nei confronti del M5S

Dalle parti del Nazareno, anche dopo lo strappo in diretta tv di Giuseppe Conte, la linea non cambia. Elly Schlein ha riunito d’urgenza la segreteria Pd anche se il punto all’ordine del giorno è la “grave situazione in Medio Oriente”. La segretaria descrive la “grande apprensione” di queste ore e chiede “ogni sforzo al Governo italiano e all’Ue per fermare questa escalation devastante. Il Pd vuole fare la sua parte in Italia e in Ue per arrivare al cessate il fuoco”, assicura. La leader, insomma, resta concentrata sulle “cose importanti”, sui temi e sulla campagna elettorale nelle tre regioni al voto: Liguria, Emilia-Romagna e Umbria. Nel partito, però, si fa sempre più fatica a nascondere il malumore crescente nei confronti del M5S. “Veti e pregiudiziali personali non sono accettabili: tutti insieme, proprio in Emilia-Romagna, abbiamo appena vinto in tantissime città”, altrimenti “con veti e personalismi si fa solo il gioco della destra” dice chiaro Stefano Bonaccini che ribadisce: “Ogni discussione che comincia e finisce con il nome di una persona o di una forza politica è un regalo a Meloni”. 

“Bisognerebbe avere maggior rispetto del lavoro dei territori. In E-R Michele de Pascalesta facendo un lavoro ormai da mesi di tessitura e c’è già un accordo, abbiamo messo assieme addirittura 60 liste civiche”; gli fa eco Debora Serracchiani: “Il M5S è nato dai territori e spero che Conte non se lo dimentichi”. In Transatlantico, il ragionamento ricorrente è assai meno politically correct e suona più o meno così: “Se Conte in E-R non vuole affiancare il suo simbolo a quello di Iv dica ai suoi sul territorio di non sostenere De Pascale”. Di più: “Se poi proprio Renzi è una bomba a orologeria il M5S può sempre uscire dalle giunte comunali e regionali dove è in maggioranza insieme a lui”, l’attacco. La versione M5S, ovviamente, è differente: al “punto di rottura”, filtra da ambienti pentastellati, si è arrivati perché Schlein “non solo non ha raccolto gli allarmi lanciati da Conte sul problema Renzi, ma li ha bollati come una polemica”. Nessuno a Campo Marzio è sorpreso dalla crisi che sembra oggi far tramontare ogni ipotesi di campo largo

Alla Camera

L’Assemblea della Camera tornerà riunirsi alle 15,30 per l’elezione di un Segretario di Presidenza. Alle 17.00 voterà la fiducia al decreto-legge fiscale e successivamente proseguirà con la discussione del provvedimento con l’obbiettivo di arrivare alla sua approvazione definitiva.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali proseguirà il ciclo di audizioni sul premierato. La Giustizia, con la Finanze, svolgerà audizioni sullo schema di decreto legislativo recante testo unico delle sanzioni tributarie, amministrative e penali e sullo schema di decreto legislativo recante Testo unico della giustizia tributaria, proseguirà il ciclo di audizioni sullo schema di decreto legislativo relativo ai controlli sul denaro contante in entrata nell’Unione o in uscita dall’Unione.

La Esteri, con la rispettiva del Senato, incontrerà Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), Amy Pope, Direttrice generale, e Laurence Hart, Direttore dell’Ufficio di coordinamento per il Mediterraneo in Roma, dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (IOM) e, con la Politiche dell’Ue, ascolterà l’Ambasciatore d’Ungheria in Italia Ádám Zoltán Kovács sulle priorità della Presidenza di turno ungherese del Consiglio dell’Ue. La Bilancio, con la rispettiva del Senato, svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame del Piano strutturale di bilancio di medio termine 2025-2029. La Finanze si confronterà sulla pdl per la riapertura dei termini per la richiesta di acquisizione di immobili dello Stato da parte degli enti territoriali. 

La Cultura, con la Lavoro, ascolterà i rappresentanti della Federazione italiana e-sports (FIES), nell’ambito della discussione della risoluzione per l’introduzione di una disciplina degli e-sports e svolgerà delle audizioni sulla pdl per il sostegno del diritto allo studio e per la prevenzione della dispersione scolastica. La Ambiente, con la Attività Produttive, svolgerà delle audizioni sullo schema di decreto legislativo sui regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili e alcune sul ruolo dell’energia nucleare nella transizione energetica e nel processo di decarbonizzazione. La Attività Produttive esaminerà la pdl per l’istituzione della Giornata della ristorazione. 

Al Senato

Dopo che ieri ha approvato il ddl relativo alle manifestazioni di rievocazione storica l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per svolgere le interrogazioni e alle 15.00 per le interrogazioni a risposta immediata.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà delle audizioni sul ddl per la tutela delle vittime di reati. La Giustizia esaminerà il ddl sulla sottrazione o trattenimento anche all’estero di persone minori o incapaci e i ddl per l’attribuzione del cognome ai figli. Terrà delle audizioni sul ddl per l’istituzione dell’ordine e dell’albo professionale dei grafologi. La Politiche dell’Ue si confronterà sulla relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea per l’anno 2024 e sull’Atto Ue sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell’Unione europea. Alle 9.00 la Affari Sociali ascolterà il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Marina Elvira Calderone nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle forme integrative di previdenza e di assistenza sanitaria nel quadro dell’efficacia complessiva dei sistemi di welfare e di tutela della salute.

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