Dopo il dominio dello spazio, anche quello subacqueo avrà una sua regolazione. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato il 27 settembre il disegno di legge proposto dal ministro per le Politiche del mare Nello Musumeci, finalizzato a definire un quadro giuridico che disciplini le attività, sempre più crescenti, che pubblico e privato svolgono dalla superficie del mare ai fondali.
Il testo prevede la istituzione di un’apposita Agenzia per la sicurezza delle attività subacquee (Asas), alle dipendenze funzionali della presidenza del Consiglio, con un direttore generale che “deve possedere requisiti di professionalità specifici in relazione all’ambiente subacqueo”, nominato dal premier, su proposta del ministro della Difesa, sentito il ministro per il Mare. Restano a carico di ogni ministero le competenze attribuite dalla disciplina vigente sulla dimensione subacquea.
Musumeci: “Siamo tra i primi Stati membri dell’Unione europea a fissare le regole sulla attività nell’underwater”
“Siamo fra i primi Stati membri dell’Unione europea a fissare le regole sulla attività nell’ambiente sottomarino” – ha commentato il ministro Musumeci. “Un’esigenza prevista dal nostro “Piano del mare”, ma soprattutto avvertita dalla crescente antropizzazione della dimensione subacquea. Parlo non solo della ricerca e dell’impiego di risorse energetiche e minerarie, ma anche delle infrastrutture di comunicazione, a scopi scientifici o militari. Si rendeva quindi indispensabile stabilire procedure e regole per coordinare le varie attività e assicurarne lo svolgimento in un contesto di sicurezza”.
Cosa disciplina
Il provvedimento mira a definire un quadro giuridico adeguato alle esigenze emerse a fronte della progressiva antropizzazione dell’ambiente subacqueo, che si estende dalla superficie di oceani, mari, fiumi e laghi, fino ai fondali.
In tale direzione, il disegno di legge disciplina le procedure e le regole volte a rendere detto ambiente sempre più accessibile e sicuro, rispondendo principalmente a tre macro-esigenze:
- gestione delle interferenze – a tal fine, si istituisce l’Agenzia per la sicurezza delle attività subacquee (ASAS), alla quale si attribuisce la funzione di coordinare e controllare le attività subacquee civili, al fine di evitare interferenze tra queste, le attività subacquee militari e quelle di polizia;
- esigenza regolatoria – si introducono disposizioni volte a regolamentare la navigazione, i mezzi e le infrastrutture subacquee;
- tutela delle persone e degli operatori che svolgono attività subacquee – si stabiliscono i princìpi fondamentali in materia di attività subacquee e iperbariche, disciplinando le qualifiche professionali e i requisiti per l’esercizio della professione.
I compiti
Fra i principali compiti attribuiti all’Agenzia si segnalano quelli riguardanti:
- la gestione delle interferenze nella dimensione subacquea;
- il rilascio di autorizzazioni in ordine al passaggio inoffensivo di sommergibili in immersione nelle acque territoriali;
- la definizione delle misure necessarie volte ad assicurare la sicurezza delle infrastrutture subacquee;
- la definizione degli standard minimi di sicurezza con riferimento ai sistemi di estrazione di emergenza di persone da mezzi pilotati, di trasponder e di sistemi di localizzazione subacquea, che devono possedere i mezzi subacquei non militari;
- la definizione della regolamentazione tecnica dei requisiti per l’abilitazione al comando e alla conduzione di mezzi subacquei, delle caratteristiche e delle dotazioni minime di sicurezza dei mezzi subacquei non militari idonei alla navigazione subacquea, nonché del percorso di formazione per l’iscrizione nel registro degli operatori subacquei e professionali; la promozione dello sviluppo della capacità nazionale di soccorso ed estrazione di persone da mezzi subacquei civili sinistrati;
- l’adozione di linee guida per lo sviluppo di tecnologie subacquee, in collaborazione con il Polo Nazionale della dimensione Subacquea (PNS) e gli enti pubblici di ricerca preposti sul territorio nazionale.
Il ddl detta inoltre disposizioni in materia di lavori subacquei e iperbarici, sia con riferimento ai singoli operatori, sia con riferimento alle imprese subacquee e iperbariche, specificando, tra l’altro, le qualifiche professionali necessarie per l’esercizio ditali attività e i requisiti per l’iscrizione nel Registro degli operatori subacquei e iperbarici professionali, nonché prevedendo sanzioni in caso di inadempimento degli obblighi stabiliti nel disegno di legge.
Infine il ddl apporta modifiche al Codice dell’ordinamento militare (COM), attribuendo alla Marina militare nuove competenze alla luce della neo-introdotta disciplina delle attività della dimensione subacquea e al Codice della navigazione al fine di integrare la normativa di settore con le nuove competenze attribuite all’ASAS.
Le attività legate al mare generano valore per 180 miliardi
Con 228mila imprese e oltre un milione di occupati, l’economia del mare in Italia genera un valore aggiunto diretto pari a 64,6 miliardi di euro, che considerando il valore attivato nel resto dell’economia, raggiunge i 178,3 miliardi di euro, pari al 10,2% del Pil nazionale. Il calcolo arriva dal XII Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare a cura dell’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare Ossermare, Centro Studi Tagliacarne Unioncamere, Informare, Camera di commercio Frosinone Latina e Blue Forum Italia Network.