Italia
Finalmente ci siamo. Con l’atteso annuncio odierno del ministro Paolo Gentiloni si aprono le danze per un confronto competitivo tra le imprese che intendono partecipare da protagonisti alla fase di assegnazione delle licenze (o dei diritti d’uso) del WiMax, colonna portante delle modalità innovative di accesso alla rete.
La procedura scelta dal Ministero delle Comunicazioni, conseguente alla delibera AgCom pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 135 del 13 giugno 2007, prevede che siano rilasciati 3 diritti d’uso complessivi delle frequenze disponibili nella banda 3.4 – 3.6 GHz, indicati come Blocco A, Blocco B e Blocco C, ciascuno di ampiezza frequenziale pari a 2×21 MHz.
Di tali diritti d’uso, 2 (Blocco A e Blocco B) sono rilasciabili per aree di estensione geografica macroregionale, mentre 1 diritto d’uso (Blocco C) è rilasciabile a livello regionale (con suddivisione provinciale nel caso delle Province Autonome di Trento e Bolzano).
Quale è la durata dei diritti d’uso previsti dal bando?
I diritti d’uso delle frequenze di gara hanno una durata di 15 anni a partire dalla data di rilascio, sono rinnovabili e non possono essere ceduti a terzi senza la preventiva autorizzazione del Ministero.
Quali le specifiche di utilizzo dei diritti d’uso?
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Ad uno stesso soggetto può essere assegnato un solo diritto d’uso per macroregione;
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Il Blocco C è riservato prioritariamente a soggetti che non dispongano direttamente di diritti d’uso di risorse spettrali per l’offerta di servizi di comunicazione mobile di terza generazione (UMTS).
Quali i requisiti di ammissione per la partecipazione alla procedura?
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Prevedere nel proprio oggetto sociale il complesso delle attività connesse all’utilizzo dei diritti d’uso;
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Prevedere nel proprio statuto una durata pari almeno a quella dei diritti d’uso;
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Essere titolare di autorizzazioni generali per le reti e/o i servizi di comunicazione elettronica ad uso pubblico o dimostrare la propria idoneità tecnica e commerciale nel settore;
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Essere o impegnarsi a costituire una società di capitali.
Come sono distinte le Macroregioni?
Le aree di estensione geografica macro regionali sono 7, per ciascuna delle quali vengono assegnati n. 2 diritti d’uso:
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Lombardia, Province Autonome di Trento e Bolzano
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Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Toscana
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Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche
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Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise
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Campania, Puglia, Basilicata, Calabria
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Sicilia
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Sardegna
Quali gli importi minimi per ciascuna delle macroregioni?
Per ogni macroregione sono stati stabiliti importi minimi per ogni diritto d’uso, suddivisi per i due blocchi previsti, Blocco A e Blocco B (per il dettaglio vai alla Tabella 1)
Per quanto attiene invece al Blocco C vengono fissati per ogni Regione degli importi minimi per ciascun diritto d’uso. In ciascuna Regione viene assegnato un diritto d’uso (per il dettaglio vai alla Tabella 2)
Assegnazioni e rilanci
Per ogni area di estensione geografica e per ogni diritto d’uso si procede ad un’assegnazione immediata o al rinvio ad una fase di “miglioramenti competitivi” secondo le modalità fissate nel disciplinare di gara.
Quali le tappe principali per l’espletamento della gara?
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Pubblicazione del bando di gara su G.U.C.E. e G.U.R.I.;
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Entro 45 giorni da tale pubblicazione, presentazione delle domande di partecipazione;
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Entro 15 giorni valutazione delle domande da parte del Ministero e comunicazione dell’elenco dei soggetti ammessi alla gara.
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Entro i successivi 30 giorni presentazione delle offerte da parte dei soggetti ammessi alla gara.
Quali le garanzie che ciascun singolo aggiudicatario deve prestare?
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Ogni aggiudicatario deve garantire una significativa copertura territoriale ed un particolare impegno nelle aree a “digital divide“. La copertura territoriale è calcolata con un meccanismo a punti previsto dal disciplinare di gara e risultante dall’installazione di impianti nei Comuni dell’area interessata.
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I Comuni sono suddivisi in tre distinti elenchi. 30 dei 60 punti da raggiungere devono essere realizzati installando impianti nei Comuni a «digital divide totale», raccolti in un apposito elenco che sarà allegato al Bando di Gara.
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Trascorsi i 30 mesi dal rilascio del relativo diritto d’uso, gli aggiudicatari che non utilizzino completamente le frequenze assegnate, sono tenuti a soddisfare richieste di soggetti terzi di accesso alle frequenze stesse, sulla base di negoziazione commerciale.
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