Grazie ai documenti appena desecretati, sono venuti a galla tutti gli azionisti che hanno sostenuto X Corp di Elon Musk, in passato nota come Twitter.
Martedì un giudice federale ha ordinato a X di desecretare il suo elenco di azionisti, che è stato reso pubblico mercoledì e riportato per la prima volta dal Washington Post. In elenca quasi 100 entità, molte delle quali sono controllate dalla stessa azienda o individuo, tra cui una serie di fondi di capitale di rischio con legami con Musk e i suoi alleati.
Banche in perdita
Il nuovo sguardo al sostegno di X arriva mentre il Wall Street Journal riporta che i 13 miliardi di dollari presi in prestito da Musk per la sua acquisizione di Twitter da 44 miliardi di dollari si sono trasformati nel peggior accordo di fusione-finanziamento per le banche dalla crisi finanziaria del 2008-2009.
A causa della debole performance finanziaria di X, le banche non sono state in grado di scaricare il loro debito senza subire una perdita importante. Gran parte dei ricavi di X derivano dalla pubblicità, che è arrivata a poco meno di 744 milioni di dollari nei primi sei mesi del 2024, un calo del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, secondo la società di monitoraggio degli annunci MediaRader.
Una decina di azionisti
Le difficoltà della società di social media sotto la guida di Musk potrebbero significare che le quote degli investitori hanno perso parte del loro valore. Ecco una decina di quegli azionisti, da un principe saudita e il rapper caduto in disgrazia Sean “Diddy” Combs ai titani della Silicon Valley.
A16z, o Andreessen Horowitz, è un importante fondo di capitale di rischio che investe in startup da oltre un decennio.
Secondo il Washington Post, Jack Dorsey, co-fondatore di Twitter e Ceo di Square, ha trasferito il suo investimento in Twitter a X dopo l’acquisizione da parte di Musk e ha investito circa 1 miliardo di dollari nella società.
Il principe saudita Alwaleed bin Talal al Saud è un altro azionista già noto in precedenza.
Bill Ackman, amministratore delegato di Pershing Square Capital Management.
Il noto rapper Sean “Diddy” Combs.
Joe Lonsdale, co-fondatore di Palantir e co-fondatore e socio amministratore di 8VC.
Il presidente e co-fondatore di Oracle Larry Ellison.
Fidelity Investment.
La società di venture capital Gigafund.
Il fondo DFJ Growth.
Tra gli italiani, noto fin da subito era stata la partecipazione di Unipol. Accanto alla holding finanziaria, ha ricordato il Corriere della Sera c’è Andrea Stroppa, esperto informatico molto vicino a Musk, e un terzo di identità ignota, schermato dalla fiduciaria Luchi.