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Meloni è al lavoro per sciogliere i tanti nodi, dalla manovra ai vertici Rai
Quello che è certo è che l’intesa per il rinnovo dei vertici Rai ancora non è stata trovata. E che, dopo il rientro dalla Cina, a Palazzo Chigi a parte Giorgia Meloni non si sono visti né Matteo Salvini né Antonio Tajani. Nessun vertice, almeno per ora; al momento l’unico appuntamento certo è l’ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva, fissato per domani: il momento potrebbe diventare anche l’occasione per fare un punto sui tanti dossier aperti ma non certo su una possibile tassazione degli extraprofitti, esclusa categoricamente in serata dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: “Non sono abituato a lavorare curando i gossip vari. Non c’è niente di extra profitti da tassare. Tassiamo i profitti. Stiamo lavorando, e anche oggi ho incontrato alcuni Ministri, domani e dopodomani ne incontrerò altri. Stiamo costruendo nuova manovra di bilancio per essere pronti a settembre”, ha detto intervenendo alla Festa della Lega Romagna a Cervia. All’ordine del giorno del Cdm dovrebbero esserci, tra l’altro, un disegno di legge per valorizzare il mondo della ricerca e il tanto atteso decreto omnibus, con misure che vanno dal fisco agli Enti locali. Non dovrebbe esserci, invece, il nuovo decreto salva-infrazioni perché ancora non sarebbe stata trovata una soluzione, condivisa con la Commissione Ue, per le concessioni balneari.
Tra Roma e Bruxelles, in ogni caso, la questione più calda è quella dell’indicazione del candidato Commissario per l’Italia. Le interlocuzioni tra Meloni e Ursula von der Leyen, come ha rivelato la stessa premier, sono già in corso ed è possibile che la scelta venga condivisa in Cdm prima di inviare la lettera ufficiale, ma ancora non è chiaro se potrà accadere già questo mercoledì o se l’indicazione del nome, o dei nomi, slitterà a dopo Ferragosto, alla ripresa; la deadline indicata dalla presidente della Commissione, d’altronde, è il 30 agosto. Alcuni Paesi, Francia, Olanda e Grecia, già hanno ufficializzato la loro scelta, mentre in pole per l’Italia rimane Raffaele Fitto, un nome che non incontra ostacoli tra gli alleati: con il Ministro pugliese, è convinzione in maggioranza, si potrebbe spuntare quel portafoglio di peso cui l’Italia ambisce ma il dubbio che ancora avrebbe la premier sarebbe sul ruolo che Fitto lascerebbe scoperto qui, dove ha in mano la gestione del Pnrr, dei fondi di coesione e, appunto, dei rapporti con la Ue.
Più sullo sfondo, anche se oramai è imminente, c’è la composizione della legge di Bilancio. Intanto il Cdm di mercoledì dovrebbe sostituire Biagio Mazzotta, che ha lasciato la guida della Ragioneria generale dello Stato per approdare alla presidenza di Fincantieri; al suo posto dovrebbe essere nominata l’attuale capo del legislativo del Mef, Daria Perrotta. Una volta risistemato l’assetto tecnico, ci sarà da concentrarsi sulle priorità della manovra, che saranno stilate a settembre, una volta chiarito il quadro delle risorse a disposizione. In maggioranza c’è ottimismo sulla possibilità di avere margini non solo per confermare taglio del cuneo e dell’Irpef, ma anche per presentare qualche novità, sempre nella direzione del sostegno a famiglie e imprese. A fare ben sperare l’esecutivo c’è, tra l’altro, l’andamento delle entrate che nei primi sei mesi del 2024 hanno segnato un +4,1%, circa 10 miliardi in più).
Arriva la quinta rata del Pnrr, Meloni esulta
Dopo il via libera dell’Ue all’inizio di luglio, l’Italia incassa la quinta tranche delle dieci previste nel suo Pnrr, 11 miliardi che, ha esultato la premier Giorgia Meloni, consegna al Paese il doppio primato in Europa “per numero di obiettivi raggiunti e importo complessivo” riscosso, in attesa dell’esame di Bruxelles della richiesta già avanzata della sesta rata nella lunga e serrata marcia che porta alla meta finale di 194,4 miliardi tra sovvenzioni e prestiti. Nel consueto oscillare tra traguardi da centrare e rendicontazione da consegnare, nei prossimi mesi il dialogo tra Palazzo Chigi e Palazzo Berlaymont vedrà aumentare d’intensità, nell’impegno espresso dal Ministro Raffaele Fitto, il “monitoraggio” della messa a terra del maxipiano italiano.
Davanti alle geometrie variabili delle rate dei Ventisette concordate con la squadra di Ursula von der Leyen per ottenere il suo quinto bonifico, al netto del prefinanziamento, l’Italia ha raggiunto nel complesso 53 target e milestone riscuotendo alla fine 400 milioni in più della richiesta fatta a dicembre, grazie all’anticipo di due obiettivi, e a valle anche dello slittamento concordato di una misura più piccola. Nella quinta rata i traguardi e gli obiettivi da conseguire riguardavano in particolare “14 riforme e 22 investimenti in settori strategici” come “la concorrenza, gli appalti pubblici, la giustizia, la gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, l’istruzione secondaria e terziaria, le infrastrutture, la sanità, la cultura, l’Università e la Pubblica amministrazione, con la messa a terra degli interventi per la transizione al digitale”. Con l’incasso della tranche, l’Italia si conferma regina per finanziamenti ricevuti, pari a 113,5 miliardi di euro, corrispondenti al 58,4% delle risorse complessive.
Questi numeri sono tuttavia bollati come “retorica trionfalistica del Governo scollegata dalla realtà” dal senatore Antonio Misiani, responsabile economico nella segreteria nazionale del Pd, che evidenzia come “a meno di due anni alla scadenza del Piano, a fine luglio abbiamo speso solo 52 miliardi dei 194 complessivi”. Messo alle spalle il traguardo intermedio, il confronto costante con Bruxelles è destinato a proseguire intrecciandosi in autunno anche alla stesura del piano di aggiustamento dei conti pubblici. Nel monitoraggio, ha assicurato Fitto, il Governo riserverà “particolare attenzione alle misure inserite nelle ultime tre rate, all’allineamento della piattaforma ReGiS, all’incremento della spesa e all’avanzamento procedurale e finanziario del Piano”. L’interlocuzione con il nuovo esecutivo di Ursula von der Leyen potrebbe poi estendersi anche a una revisione del Pnrr per garantire il 40% delle risorse al Sud.
Oggi Toti incontrerà Matteo Salvini
Giovanni Toti è stato rinviato a giudizio. La Giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni ha accolto la richiesta della Procura di giudizio immediato per l’ex presidente della Regione Liguria e anche per l’ex presidente dell’Autorità portuale Paolo Emilio Signorini e l’imprenditore portuale Aldo Spinelli, quest’ultimo libero dopo 90 giorni ma con un’interdittiva di un anno. L’ex governatore della Liguria è atteso questa mattina a Roma; tra gli incontri programmati, quello con il segretario della Lega Matteo Salvini e con il responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli. Il processo inizierà il 5 novembre, una data a cavallo tra le elezioni: la Regione e la Corte d’appello hanno trovato un accordo indicando il 27 e 28 ottobre, ma si aspetta il via libera del Governo che potrebbe invece optare per un election day il 17 e lunedì 18 novembre quando alle urne andranno l’Emilia-Romagna e l’Umbria.
Conte insiste sulla Costituente, oggi si riuniscono i Gruppi parlamentari
Il M5S va avanti con la Costituente che, nel mese di ottobre, darà una nuova fisionomia al Movimento. Nonostante le perplessità del fondatore Beppe Grillo, apertamente critico su modi e obiettivi della “rivoluzione” annunciata dal presidente Giuseppe Conte, la macchina organizzativa non si ferma. Questa sera, Conte ne parlerà con i senatori e i deputati, riuniti in un’assemblea congiunta dei Gruppi. Sul tavolo ci saranno anche le procedure e le tappe approvate giovedì scorso dal Consiglio nazionale del Movimento; fra gli aspetti del processo costituente che potrebbero creare dibattito, c’è il modo con cui verrà individuato il campione di 300 persone chiamato a discutere i temi “più rilevanti” che emergeranno dall’ascolto di iscritti e simpatizzanti. Per il momento, il metodo proposto non tiene conto di incarichi o anzianità di militanza.
I 300 verranno selezionati in modo quasi statistico: “Secondo tre criteri di stratificazione: il genere, la classe di età e la residenza per macroarea geografica”. Il cammino che porterà all’Assemblea costituente sarà quindi il punto principale all’ordine del giorno della riunione dei parlamentari Cinque Stelle, come già accaduto le volte scorse, ma ci sarà un aggiornamento sostanziale, visto che nell’ultima riunione del Consiglio nazionale del Movimento sono state fissate le tre tappe del percorso: l’ascolto di iscritti e simpatizzanti, il confronto deliberativo dei 300, l’Assemblea costituentecon voto finale degli iscritti. Nelle intenzioni di Conte, potrà essere rimesso in gioco tutto, dai ruoli suo e del garante Beppe Grillo al nome, dal simbolo alle alleanze, dalla collocazione in Ue, allo Statuto, alla Carta dei valori; per questo, nel percorso costituente c’è chi vede un escamotage per mettere sempre più da parte la figura di Grillo. Fra le decisioni ci sarà anche quella strategica sul campo largo che è destinata a creare tensioni e polemiche.
Alla Camera
Dopo che ieri è stato approvato definitivamente il decreto-legge per la ricostruzione post-calamità, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi oggi alle 20.55 per il voto di fiducia del decreto in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della giustizia. A seguire esaminerà la proposta di legge per la concessione della liberazione anticipata e il disegno di legge di proroga del termine per l’esercizio delle deleghe in materia di spettacolo.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali, con la Giustizia, proseguirà il confronto sul ddl in materia di sicurezza pubblica, tutela del personale in servizio, delle vittime dell’usura e sull’ordinamento penitenziario e proseguirà le audizioni sul ddl costituzionale sul premierato. La Giustizia esaminerà lo schema di decreto legislativo per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e lo schema di decreto legislativo di modifica del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.
Alle 14.30, la Esteri, con la rispettiva del Senato, ascolterà il Vicepresidente del Consiglio dei ministri e Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani sulla recente evoluzione della situazione politica in Medio Oriente e in Venezuela. La Ambiente svolgerà delle audizioni sulle risoluzioni sulle iniziative normative per apportare modifiche al Codice dei contratti pubblici. La Affari Sociali svolgerà delle audizioni sulla pdl per il finanziamento, l’organizzazione e il funzionamento del Servizio sanitario nazionale nonché delega al Governo per il riordino delle agevolazioni fiscali relative all’assistenza sanitaria complementare.
Al Senato
Dopo che ieri ha approvato definitivamente il decreto per le infrastrutture e gli investimenti d’interesse strategico, l’Assemblea del Senato riprenderà i propri lavori oggi alle 10.00 per il voto di fiducia sul decreto-legge, già approvato dalla Camera, sulle materie prime critiche d’interesse strategico. A seguire dibatterà sul rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2023 e sulle disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2024.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà lo schema di decreto legislativo sulla governance europea dei dati, il ddl per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane. La Giustizia dibatterà sullo schema di decreto legislativo di modifica del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.
La Bilancio dibatterà sul rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2023 e sulle disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2024.
La Cultura dibatterà sul ddl per l’accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, sui ddl per l’accesso alle professioni di restauratore, sul ddl per l’insegnamento della sicurezza nei luoghi di lavoro nell’ambito dell’educazione civica e sul ddl per l’istituzione della Giornata nazionale della cittadinanza digitale. Alle 13.00 ascolterà il Ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi sulle prospettive di riforma del calcio italiano.
La Ambiente e Lavori Pubblici esaminerà il ddl per la rigenerazione urbana, lo schema di Atto di proroga fino al 30 aprile 2026 del contratto di programma stipulato tra il Ministero delle imprese e del made in Italy e la società Poste italiane Spa per il quinquennio 2020-2024 e lo schema di decreto legislativo sui requisiti di stabilità delle navi. La Industria e Agricoltura si confronterà sullo schema di decreto legislativo per la costituzione dell’Albo nazionale delle attività commerciali, delle botteghe artigiane e degli esercizi pubblici, tipizzati sotto il profilo storico-culturale o commerciale, ai fini della valorizzazione turistica e commerciale di dette attività.
La Affari Sociali esaminerà il ddl per la tutela delle persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, il ddl sull’esercizio fisico come strumento di prevenzione e terapia, il ddl per il riconoscimento e la promozione della mototerapia, il ddl per la tutela delle persone affette da epilessia, i ddl sui disturbi del comportamento alimentare, il ddl per la semplificazione in materia di lavoro e legislazione sociale e il ddl per l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico.