Relazione annuale

Rete Tim, per Agcom il nuovo operatore non è ancora wholesale only

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L'Autorità deve esaminare attentamente dei documenti fra le parti Tim e KKR non ancora trasmessi integralmente. Il mercato delle comunicazioni elettroniche torna a crescere, ma calano gli investimenti su rete fissa (fibra) (-5,4%) e mobile (5G) (-15%).

Il mercato delle comunicazioni elettroniche segna una certa ripresa nel 2023, con un valore complessivo di 27 miliardi di euro, in crescita dello 0,8% che segna un’inversione di tendenza positiva, per quanto il giro d’affari resti sempre del 10% inferiore a quello pre-pandemico del 2019 (pari a 2,9 miliardi di euro di ricavi in meo).

E’ quanto emerge dalla relazione annual dell’Agcom, presentata oggi dal Presidente Giacomo Lasorella, che ha poi evidenziato l’aspetto più dirompente per il settore, vale a dire la separazione della rete Tim, che insieme al consolidamento avviato con l’acquisizione dei Vodafone da parte di Fastweb rappresenta la novità principale della industry delle Tlc.

Tim, Agcom: riassetto rete avrà ricadute su attività regolamentare

“Il riassetto della proprietà della rete fissa costituisce un evento di fondamentale importanza per il comparto delle comunicazioni elettroniche del nostro Paese, dal quale conseguono modifiche altrettanto fondamentali alla struttura dell’offerta e della domanda dei relative servizi”, ha detto Lasorella nel suo intervento.

Tim, Agcom: valuteremo attentamente accordi tra soggetti per scorporo rete

E mentre la nuova Tim dopo lo scorporo della rete può già essere considerata un operatore retail a tutti gli effetti, per quanto riguarda la Netco (Fibercop) non può ancora, almeno per il momento, essere considerata un operatore wholesale only ai sensi dell’art. 91 del codice delle comunicazioni elettroniche, perché “l’Autorità dovrà valutare attentamente gli accordi intercorsi tra i soggetti che hanno dato luogo allo scorporo, che non sono ancora stati integralmente trasmessi all’Autorità”.

A quali documenti mancanti fa riferimento il presidente Agcom?

Cosa manca all’appello?    

Tutto, o in parte, il Master Service Agreement che regola i rapport fra Tim e Netco?

Vedremo, a questo punto, quando l’Agcom potrà effettuare le sue analisi e valutazioni, che saranno fondmanetali per capire se effettivamente la Netco potrà godere ufficialmente e appieno dello status di operatore wholesale only, non più verticalmente integrato.

Ovviamente, da questo passaggio dipende poi il via alla nuova analisi di mercato preannunicata dall’Autorità, che in realtà ne ha da poco conclusa un ache peraltro individua alcume aree del Pese come pienamente concorrenziali, in cui sono stati rimossi gli obblighi regolamentari impost a TIM, nonché I Comuni contendibili, nei quali è stato alleggerito l’obbligo di controllo dei prezzi per i servizi di accesso attivi (VULA). Per I prezzi di accesso passive su rete FTTH è stato, invece, imposto a Tim l’obbligo generale di fornitura a condizioni tecniche ed economiche eque, ragionevoli, trasparenti e non discriminatorie.  

Agcom: settore comunicazioni elettroniche vale 27 mld nel 2023  

Per quanto riguarda il mercato delle comunicazioni elettroniche, l’andamento del mercato di questo settore è ascrivibile – sottolinea la Relazione illustrata dal presidente dell’Authority, Giacomo Lasorella – unicamente alla crescita delle risorse della rete fissa (+4,4% nel 2023), considerando che la rete mobile segna una flessione su base annua del 4,1%. Le risorse della rete fissa rimangono sostanzialmente stabili intorno ai 16 miliardi di euro (-0,4%), mentre per la rete mobile la flessione e’ del 20% circa, con una perdita di 2,8 miliardi di euro.

Investimenti in infrastrutture di rete in calo del 5,4% nel 2023

 Nel 2023 rispetto all’anno precedente gli investimenti in infrastrutture di rete sono scesi del 5,4% passando da 6,81 a 6,45 miliardi di euro. “Anche in questo caso è possibile osservare dinamiche differenti: nella rete fissa (-0,3%) gli investimenti dell’incumbent crescono del 2,6% rispetto al 2022, mentre quelli degli altri operatori considerati si riducono dell’1,2% con un volume di investimenti messi in campo nell’ambito dei processi di infrastrutturazione necessari per l’offerta dei servizi ultrabroadband complessivamente di poco inferiore ai 3,5 miliardi di euro”, si legge nella relazione.

“La rete mobile registra, invece, una più marcata flessione (-16,4%) con gli investimenti di TIM in calo del 18,9% a fronte di una riduzione del 15,5% osservabile per gli altri operatori” continua la Relazione.

Investimenti rete mobile -16,4%

La rete mobile registra, invece, una più marcata flessione (-16,4%) con gli investimenti di Tim in calo del 18,9% a fronte di una riduzione del 15,5% osservabile degli altri operatori. In altre parole gli investimenti per nuove reti 5G nel 2023 sono diminuiti in maniera sensibile.

Videointervista a G. Lasorella (Presidente Agcom): “Scorporo rete TIM, riserva di valutazione su nuovo operatore. Faremo le analisi tecniche con le risposte regolatorie appropriate”

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