Ricerca e innovazione

G7 Scienza e tecnologia. Il documento finale con focus su AI, spazio e supercalcolo (video)

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Tra Bologna e Forlì si è svolta la riunione ministeriale del G7 Scienza e tecnologia. Nel documento finale tutte le linee guida per una maggiore cooperazione finalizzata a rafforzare le economie dei sette grandi, a promuovere innovazione e sviluppo a partire dalle tecnologie chiave del nostro tempo: dall’AI al quantum computing, dal supercalcolo allo spazio. Il testo.

Il documento finale del G7 Scienza e tecnologia

Tra Bologna e Forlì: “Noi, Ministri della Scienza e della Tecnologia del G7”

Si è svolto tra Bologna e Forlì il summit del G7 Scienza e Tecnologia, guidato dalla nostra ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, a cui hanno partecipato i suoi omologhi di Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti, la Commissaria europea per l’Innovazione e la Ricerca, Iliana Ivanova, con rappresentanti dell’Unione Africana e dell’UNESCO.

Tutti i Paesi del G7 si dicono pronti a fornire un sostegno coordinato e concreto per le attività di ricerca e innovazione dell’Ucraina, accogliendo con favore il confronto ad alto livello su scienza, tecnologia e innovazione alla recente Conferenza sulla ripresa dell’Ucraina tenuta in Germania (Ukraine Recovery Conference, l’edizione 2025 si terrà in Italia).

È stato inoltre ribadito il ruolo centrale della scienza e della tecnologia nel raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e degli obiettivi dell’accordo di Parigi e del Quadro globale sulla biodiversità di Kunming-Montreal.

Si accoglie con favore il quadro delle Transformative Science, Technology and Innovation Policies, fissato dal Committee for Scientific and Technological Policy, per un futuro sostenibile e inclusivo, adottato durante la riunione ministeriale del Comitato per la politica scientifica e tecnologica dell’OCSE, in cui si sottolinea come le nuove tecnologie siano fondamentali peer affrontare le policrisi globali, tra cui: il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e l’inquinamento, e le malattie emergenti o pandemie.

Le grandi infrastrutture

Un faro è stato acceso anche sulle grandi infrastrutture di ricerca, che “valorizzano gli investimenti e i progressi della ricerca e servono comunità di utenti ampie e diversificate”.

Infrastrutture che svolgono un ruolo strategico nella produzione ma anche nella archiviazione, valutazione, condivisione e utilizzo dei dati scientifici, che “permettono di implementare soluzioni e strumenti avanzati integrati su dossier centrali, come ad esempio la previsione, il monitoraggio e la gestione degli eventi ambientali avversi”, che “favoriscono l’innovazione consentendo il trasferimento di scala di conoscenze e tecnologie, aumentando così la competitività industriale”.

Le tecnologie emergenti: AI, quantum computing, robotica, supercalcolo

Ma non solo, tra i punti chiave riportati nel testo finale sottoscritto dai partecipanti alla riunione ministeriale del G7, c’è la necessità di progredire sul fronte delle tecnologie emergenti, centrali per l’accelerazione della transizione digitale ed energetica, tra cui certamente troviamo l’intelligenza artificiale (AI), la tecnologia quantistica (quantum computing), il supercalcolo, i nuovi materiali, le nanotecnologie, la robotica.

Settori chiave molto impegnativi che richiedono massima collaborazione e cooperazione, per la condivisione di conoscenze e best practice e per il trasferimento di queste dal mondo delle università a quello delle imprese e dell’industria.

Collaborazione che si deve stringere in particolare sull’AI, considerata tecnologia strategica e quindi da tutelare, pur mantenendo saldo il controllo su sviluppo e applicazioni per arrivare ad una tecnologia matura ed affidabile.

Creato un “Point of Contact Group” dedicato ai semiconduttori, importantissimi per il futuro delle nostre industrie, l’innovazione tecnologica avanzata e la crescita economica, dedicato a facilitare lo scambio di informazioni e la condivisione delle migliori pratiche tra i membri del G7.

Si incoraggiano i Paesi del G7 ad impiegare le proprie capacità di supercalcolo per promuovere l’adozione di un’AI sempre più efficiente e sicura da integrare in nuove applicazioni vantaggiose per tutti. Le stesse AI app potranno essere utili per potenziare il supercalcolo, oggi fondamentale nello studio e la prevenzione degli effetti peggiori del climate change e dei disastri naturali, tra cui anche le emergenze sanitarie.

Durante i lavori, i ministri del G7 hanno assistito a una dimostrazione sulla potenza del computer quantistico, tenuta dal professore dell’Università di Bologna e responsabile della redazione della Strategia nazionale sul Quantum, Tommaso Calarco.

In particolare ai ministri è stato dimostrato con quanta rapidità è possibile effettuare l’analisi di alcune molecole e verificarne in tempo reale la tossicità. In pochissimi secondi è infatti possibile stabilire l’utilità delle molecole per lo sviluppo di nuovi farmaci, con un impatto positivo immediato sulla qualità della vita.

Un esempio di collaborazione proficua è l’alleanza euro-americana “AI for the Public Good”, in cui Unione europea e Stati Uniti si impegnano a sfruttare congiuntamente il potenziale dell’intelligenza artificiale, per guidare in modo collaborativo e complementare la ricerca e per affrontare le sfide globali.

Altro punto chiave è il posizionamento dei Paesi del G7 nella nuova corsa allo spazio

Il G7 rappresenta un’opportunità per promuovere la collaborazione nello spazio, il maggiore impegno nella sostenibilità ambientale delle attività spaziali e nel portare avanti gli sforzi multilaterali in questo ambito così strategico”, si legge nel documento finale.

A riguardo, si ribadiscono gli impegni assunti nell’ambito del G7 di Sendai del 2023 e nel comunicato finale dei leader dei Paesi del G7 a Borgo Egnazia a Fasano, in Puglia, con la crescente attenzione ai temi della sicurezza, dell’uso sostenibile dello spazio e all’importanza di affrontare la sfida dei detriti orbitali.

Non poteva mancare in questo appuntamento internazionale uno spazio per il Piano Mattei. Un’intera sessione del meeting è stata infatti dedicata alla cooperazione con l’Africa, alla quale hanno partecipato Mohamed Belhoncine, commissario per l’Educazione, scienze, tecnologia e innovazione, e Stefania Giannini, assistant director general for Education.

In occasione della Presidenza italiana del G7, è stata lanciata, inoltre, la “Research and Capacity Building with African Countries G7 Conference” che si terrà il 2 ottobre a Trieste.

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