La sentenza

DMA, la Corte Ue respinge il ricorso TikTok e conferma sorveglianza europea in quanto gatekeeper

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La Corte di giustizia europea ha respinto il ricorso di Bytedance, la casa madre di TikTok, contro la decisione della Commissione europea di designarla tra le grandi piattaforme, o 'gatekeeper', monitorate ai sensi del regolamento europeo sui servizi digitali, il Digital Markets Act (DMA).

La Corte di giustizia europea ha respinto il ricorso di Bytedance, la casa madre di TikTok, contro la decisione della Commissione europea di designarla tra le grandi piattaforme, o ‘gatekeeper’, monitorate ai sensi del regolamento europeo sui servizi digitali, il Digital Markets Act (DMA).

 Il Tribunale ha constatato che “la Commissione poteva giustamente ritenere che la Bytedance fosse un gatekeeper. A tale riguardo, esso ha rilevato che era pacifico che la Bytedance raggiungeva le soglie quantitative previste nel DMA, per quanto riguarda in particolare il suo valore di mercato globale, il numero di utenti di TikTok nell’Unione e il numero di anni in cui quest’ultima soglia relativa al numero di utenti era stata raggiunta, il che consentiva di presumere che essa fosse un gatekeeper”, si legge nella sentenza.

Gli argomenti

In primo luogo, il Tribunale ha respinto l’argomento della Bytedance secondo cui il fatto che il suo valore di mercato globale fosse dovuto principalmente alle sue attività in Cina dimostrava che essa non aveva un impatto significativo sul mercato interno, come attesterebbe il suo modesto fatturato nell’Unione. Secondo il Tribunale, la Commissione poteva giustamente ritenere che l’elevato valore di mercato della Bytedance a livello mondiale, associato all’ampio numero di utenti di TikTok nell’Unione, riflettesse la sua capacità finanziaria e il potenziale vantaggio economico che essa avrebbe tratto da questi ultimi.

TikTok, posizione consolidata

“il Tribunale ha respinto gli argomenti della Bytedance diretti a dimostrare che essa non deteneva una posizione consolidata e duratura. A tale riguardo, la Bytedance aveva sostenuto di essere un nuovo concorrente sul mercato e che la sua posizione era stata contestata con successo da concorrenti quali Meta e Alphabet, che avevano lanciato nuovi servizi come Reels e Shorts, i quali, imitando le caratteristiche principali di TikTok, avevano sperimentato una rapida crescita. Il Tribunale ha sottolineato, in particolare, che se è vero che, in effetti, nel 2018, TikTok era un nuovo concorrente sul mercato interno che mirava a contestare la posizione degli operatori aventi una forte presenza sul mercato come Meta e Alphabet, la sua posizione si era rapidamente consolidata, se non addirittura rafforzata negli anni successivi, e ciò nonostante il lancio di servizi concorrenti come Reels e Shorts, al punto da raggiungere, in poco tempo, la metà delle dimensioni, in termini di numero di utenti nell’Unione, di Facebook e di Instagram”.

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