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Inside Out 2. ChatGPT ci spiega le emozioni: gioia, tristezza, rabbia e paura

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L’esperimento di rete fatto da Silvia Prieto dell’Udima che ha chiesto a ChatGPT di spiegare le emozioni provate dalle persone nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa legandosi al film campione di incassi oggi sui grandi schermi di tutto il mondo prodotto da Disney-Pixar.

Inside Out 2, le emozioni prendono vita

In una ragazzina di nome Riley convivono diverse emozioni fortissime, che cambiano con il tempo: alcune da sono arrivate all’età di 11 anni, come la gioia, la tristezza, la rabbia e la paura, altre come invidia, noia e ansia con la crescita, all’età di 13 anni.

Da tutte queste emozioni nascono i personaggi di “Inside Out 2”, che sono versione antropomorfa delle stesse e che abitano nella mente della ragazzina.

È così che già possiamo immaginare facilmente anche il terzo episodio, perché con l’adolescenza ne arriveranno di nuove di emozioni e quindi nuovi personaggi, nuove avventure per Riley.

Il film della Disney-Pixar, diretto da Kelsey Mann, come si dice in questi casi, ha letteralmente sbancato al botteghino internazionale, passando il miliardo di dollari e chiuso un weekend da oltre 108 milioni di dollari globali, un dato che proietta il film attorno al miliardo e mezzo complessivo di incassi.

ChatGPT spiega le emozioni

Silvia Prieto, direttrice di innovazione presso Universidad a Distancia de Madrid (Udima), in un post social ha presentato un esperimento di rete: “ho chiesto a ChatGPT come si manifestano le varie emozioni nell’uso dell’intelligenza artificiale”.

Il risultato è un’infografica che illustra in che modo le emozioni di “Gioia”, “Rabbia”, “Tristezza” e “Paura” sono riferita all’intelligenza artificiale generativa.

Per ogni emozione c’è una prospettiva diversa sul modo in cui tale tecnologia impatta sulla nostra vita e sulla nostra società.

Primo caso: la tristezza

Qui l’uso dell’intelligenza artificiale generativa ha suscitato tristezza, si legge nel riquadro dedicato, poiché queste tecnologie stanno rapidamente trasformando il mondo. C’è una sensazione di desolazione nel vedere lavori creativi, frutto di anni di sforzo e passione, sostituiti da macchine che imitano senza poter provare vere emozioni.

Si teme la disinformazione, la manipolazione della realtà e un logoramento della fiducia verso il prossimo, minando la stessa convivenza pacifica all’interno di una società.

Secondo caso: la gioia

L’AI generativa ha di fatto entusiasmato la società per le sue ampie possibilità creative e innovative. Queste tecnologie permettono di creare testi, immagini e musica rapidamente e facilmente, aprendo nuove opportunità nei campi dell’arte, della letteratura e dell’intrattenimento.

In poche parole, la tecnologia, se ben usata e regolamentata, è uno strumento che può aprire tante porte, sia a livello lavorativo, sia personale, perché amplifica le nostre capacità e la nostra immaginazione.

Terzo caso: la rabbia

L’uso dell’intelligenza artificiale generativa ha suscitato rabbia in diversi settori della società, che la vedono come una minaccia crescente. La frustrazione deriva dalla percezione che l’IA stia disumanizzando lavori creativi e sostituendo professionisti che hanno dedicato anni a sviluppare le loro abilità.

L’indignazione è ulteriormente alimentata dal potenziale dell’IA generativa di essere usata per creare disinformazione e manipolare la verità.

Quarto caso: la paura

Come spesso capita, last but not least, c’è l’emozione arcaica della paura, in questo caso legata all’uso dell’intelligenza artificiale generativa, soprattutto a livello sociale, per le sue potenziali implicazioni, tra cui la sostituzione dei lavoratori umani nei settori creativi, con conseguente aumento della disoccupazione e della disuguaglianza economica.

Inoltre, c’è preoccupazione per l’uso improprio dell’IA nella creazione di disinformazione, in grado di produrre contenuti convincenti ma falsi.

Profondità delle emozioni e dell’AI

L’aggettivo “profondo” caratterizza in maniera forte tutte e quattro le interpretazioni che chatGPT ha dato delle nostre emozioni nell’utilizzo dell’AI generativa.

Seguendo la Traccani, con questo termine si indica generalmente: qualcosa che è difficile da comprendere perché molto complesso e ricco di significati e di sfumature. Esattamente come le emozioni e come la tecnologia in questione.

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