Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui..
E quindi sì, Nvidia dopo essersi lasciata alle spalle Apple un paio di settimane fa ha superato anche Microsoft, e ora è l’azienda con la più alta capitalizzazione di mercato al mondo, per un valore che ha superato i 3,34 trilioni di dollari. Tanti, tanti soldi. E ora – tra le grida di giubilo di chi ha investito quando le azioni avevano un valore ben più basso di quello odierno – tutti sono alla ricerca della formula segreta che ha permesso una società che fino a qualche anno fa era conosciuta soprattutto da gamer e appassionati di PC di diventare il colosso attuale. Andiamo con ordine.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale (ancora)
Inutile ricordare come dietro ci sia soprattutto l’AI generativa. Nvidia ha consolidato la sua posizione di leader nel settore grazie alle sue unità di elaborazione grafica (GPU), sono diventate fondamentali per l’addestramento e l’inferenza dei modelli di AI. Le GPU di Nvidia, come la serie A100, sono essenziali per gestire e accelerare i carichi di lavoro computazionali richiesti dall’AI generativa. In particolare, la crescente importanza delle GPU nel settore AI deriva dalla necessità di elaborare grandi quantità di dati rapidamente ed efficacemente. Nvidia ha saputo rispondere a questa esigenza con prodotti che offrono prestazioni elevate, consolidando la sua posizione come fornitore preferito per molte aziende tecnologiche. Ad esempio, i chip di Nvidia sono utilizzati per alimentare ChatGPT di OpenAI.
Per questo i risultati finanziari parlano chiaro: nel quarto trimestre fiscale, terminato il 28 aprile 2024, Nvidia ha riportato ricavi di 26 miliardi di dollari, un aumento del 262% rispetto all’anno precedente. Come sempre, il continuo superamento delle aspettative degli analisti ha rafforzato la fiducia degli investitori, contribuendo all’aumento del valore delle azioni dell’azienda.
La posizione di Nvidia nel settore AI è ulteriormente consolidata dal suo coinvolgimento in progetti di supercomputing: i chip di Nvidia alimentano alcuni dei supercomputer più potenti al mondo, utilizzati per addestrare modelli AI complessi e gestire enormi volumi di dati. Ciò non solo mette Nvidia in una posizione di vantaggio tecnologico, ma le consente anche di beneficiare della crescente domanda di capacità computazionale avanzata da parte di aziende leader come Meta e altre nel settore tecnologico.
Innovazione e strategie di prodotto, tra gaming e criptovalute
Innovazione costante e strategia di prodotto mirata sono altri elementi chiave del successo di Nvidia, e anche chi non è convinto dei motivi di questa crescita non può non ammettere che la capacità dell’azienda di anticipare le esigenze del mercato e di sviluppare prodotti all’avanguardia abbia giocato un ruolo cruciale nella sua ascesa. Uno degli esempi più recenti di questa strategia è l’introduzione del chip Blackwell, successore della serie Hopper.
Annunciato nel marzo 2024, Blackwell promette di offrire ulteriori miglioramenti nelle capacità computazionali, rispondendo così alla crescente domanda di prestazioni avanzate nel campo dell’AI. Tutto questo rientra nella strategia di innovazione annuale che Nvidia ha deciso di adottare per mantenere il proprio vantaggio competitivo in un mercato in rapida evoluzione, un po’ come Apple e Samsung per i telefoni (ma, nel loro caso, la spinta innovativa si è inevitabilmente affievolita negli ultimi anni).
Oltre a Blackwell, Nvidia ha già annunciato piani per lanciare Blackwell Ultra nel 2025 e la piattaforma Rubin nel 2026. Questa cadenza regolare di nuove release assicura che Nvidia possa continuare a soddisfare le esigenze sempre più sofisticate dei suoi clienti, mantenendo al contempo la propria posizione di leadership tecnologica.
Un’altra componente essenziale della strategia di prodotto di Nvidia è la sua capacità di diversificare le applicazioni delle sue tecnologie. Oltre ai chip AI, Nvidia produce GPU per il gaming, settore in cui l’azienda, come si è visto, ha una lunga storia di leadership. Le GPU GeForce RTX 4070, ad esempio, sono progettate per fornire prestazioni grafiche eccezionali per i videogiochi ad alta risoluzione. Nvidia ha anche fatto passi avanti significativi nel settore del metaverso e della realtà estesa (XR). La piattaforma Omniverse di Nvidia offre strumenti avanzati di modellazione 3D per la creazione di contenuti XR, che stanno diventando sempre più cruciali con l’evoluzione del metaverso (a questo proposito, va ricordato che le migliori offerte di fibra ottica per gaming e metaverso si possono trovare sul comparatore di SOSTariffe.it).
La capacità di rispondere rapidamente alle tendenze emergenti del mercato è stata dimostrata anche nel settore delle criptovalute. Durante il boom, Nvidia ha registrato un aumento significativo della domanda per le sue GPU utilizzate nel mining, segmento di mercato che ha contribuito in modo sostanziale ai ricavi dell’azienda, dimostrando la flessibilità e l’adattabilità della sua strategia di prodotto. Infine, Nvidia ha anche ampliato la sua presenza nel settore automobilistico, fornendo chip per veicoli autonomi e sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS). Con l’avanzare della tecnologia dei veicoli autonomi, la domanda di soluzioni di calcolo avanzato e sensori intelligenti è destinata a crescere.
I rischi del futuro: concorrenza e regolamentazioni
A questo punto, la grande domanda è: riuscirà Nvidia a mantenere questa trazione per il futuro o si tratta soltanto di un boom momentaneo, e a un’ascesa così repentina seguirà una discesa altrettanto rapida? Il trend sembra molto solido ma non si possono tralasciare le difficoltà che l’azienda si troverà ad affrontare in un futuro piuttosto prossimo.
Da una parte, ovviamente, la concorrenza, che mira a erodere sempre di più il vantaggio competitivo di Nvidia: aziende come AMD e Intel stanno investendo pesantemente nella ricerca e sviluppo di chip AI (AMD ha lanciato la famiglia di acceleratori GPU Instinct MI200, mentre Intel ha introdotto una serie di processori Xeon di quinta generazione per data center). Poi c’è da registrare che le grandi aziende tecnologiche stanno cercando di sviluppare le proprie soluzioni AI per ridurre la dipendenza da fornitori esterni. Microsoft, Google (tramite la sua controllata Alphabet) e Amazon stanno tutti lavorando su processori AI proprietari, con l’obiettivo di integrare queste tecnologie nei loro servizi cloud.
Da non sottovalutare poi la questione delle regolamentazioni. Le restrizioni commerciali imposte dagli Stati Uniti sui semiconduttori avanzati destinati alla Cina hanno avuto un impatto significativo sulle operazioni di Nvidia, poiché Pechino rappresentava una fetta importante delle vendite dei suoi data center. Poi c’è la crescente regolamentazione del settore AI a livello globale, visto che i governi e gli organismi di regolamentazione stanno iniziando a implementare normative più severe per garantire l’uso etico e sicuro delle tecnologie AI.
In ultimo, la dipendenza di Nvidia da un numero limitato di clienti di grandi dimensioni nel settore AI potrebbe rappresentare un rischio, perché se queste aziende decidessero di sviluppare soluzioni interne o di passare a fornitori alternativi, Nvidia potrebbe andare incontro una riduzione significativa delle sue entrate. Insomma, la vista dall’alto è bella, ma per Nvidia la parte più difficile forse inizia ora.