Ancora nessuna chiarezza riguardo l’esenzione del canone Rai per gli anziani

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L’ultima Finanziaria ha approvato l’esenzione del canone/tassa della Rai per gi ultra settantacinquenni con un reddito non superiore a 516,46 euro complessivi per 13 mensilità. Una esenzione ridicola perché si tratta di cifre microscopiche che, fra l’altro, la Rai – complice la norma – sta cercando di non concedere.

La campagna pubblicitaria della Rai per far pagare questa tassa è già partita chiedendo di “rinnovare l’abbonamento” entro la fine di gennaio.

Le persone che dovrebbero rientrare in questa esenzione si informano per come ottenerla e, tra sedi regionali Rai che dicono di non conoscere la norma e chiedono ai contribuenti di portargliela, e la furbizia della Tv di Stato, l’impressione che ci troviamo di fronte ad una situazione quanto mai confusa sta divenendo realtà.

Perché l’esenzione sia applicata occorre l’approvazione di uno specifico decreto del ministero dell’Economia, approvazione che la norma non indica nessuna data entro cui deve essere emanato. Inoltre la norma prevede un tetto massimo di 500 mila euro, superato il quale, chi resta fuori, pur avendone le prerogative, non potrà usufruire dell’esenzione. Cosa accade allora? La Rai fa sapere che intanto il canone/tassa va pagato integralmente da chiunque entro la scadenza di fine gennaio. Se qualcuno con le prerogative per l’esenzione vuole fare richiesta la può fare, ma solo quando ci sarà il decreto si sapranno le modalità di accesso per rientrare nel tetto di 500.000 euro.

Sul sito dell’ADUC è in corso una petizione per chiedere la soppressione del canone Rai, la sua privatizzazione e le risposte del Governo alle numerose interrogazioni che l’on. Donatella Poretti ha presentato con la collaborazione dell’ADUC.

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