Bitstream: AIIP soddisfatta della delibera Agcom, ma ancora molte le criticità per gli operatori alternativi

di Alessandra Talarico |

Italia


Telecom Italia

Sebbene in ritardo rispetto ad altri Paesi europei – dalla Gran Bretagna alla Francia, dalla Germania alla Spagna – lo scorso 21 dicembre, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha approvato la delibera che fissa le condizioni economiche dell’offerta di riferimento di Telecom Italia per l’anno 2007 per i servizi bitstream (delibera 133/07/CIR del 2007).

 

La delibera ha migliorato l’offerta all’ingrosso di Telecom Italia relativa al servizio bistream, allineandola – in base all’art.23 della delibera n. 249/07/CONS  – alle migliori pratiche europee in tema di pricing dei servizi bitstream e introducendo criteri di conformità ai costi di una fornitura efficiente dei servizi, di applicazione di meccanismi di recupero di efficienza sui costi e di coerenza con i prezzi dei servizi di accesso regolati in altri mercati.

 

L’Agcom ha stabilito che dovrà essere garantito il rispetto dell’obiettivo della promozione della concorrenza di tipo infrastrutturale: per cui, il prezzo dei servizi bitstream dovrà essere coerente con quello del servizio di unbundling, al fine di non disincentivare questa modalità di competizione infrastrutturale.

 

Il prezzo dei servizi IP dovrà inoltre essere fissato a un livello inferiore o uguale al prezzo dei servizi ATM con caratteristiche equivalenti e viene introdotto il criterio di effettiva applicazione del principio di parità di trattamento.

 

L’Autorità ha quindi verificato che l’applicazione di un prezzo wholesale di 9 euro al mese per l’accesso bitstream e 0,58 euro/kbps/anno per la banda garantita consente di allineare i costi complessivi dell’accesso bitstream alle migliori 3 pratiche europee – rappresentate dal Belgio, Spagna e Danimarca – che presentano un costo complessivo, inclusivo di accesso e trasporto, pari a circa 14,15 euro al mese per una banda pari a 100kbps

 

La delibera dell’Authority è stata apprezzata dai provider italiani riuniti nell’AIIP, soddisfatti in particolare dall’applicazione di metodologie alternative per il calcolo dei costi.

 

Sussistono però, secondo l’associazione, ancora alcune criticità, in particolare nelle modalità tecniche e commerciali dell’offerta, ad esempio per la rete ATM – SHDSL e i profili a consumo e per la rete Ethernet relativamente alla gestione della Qualità del Servizio e all’implementazione del Multicast, che dovrebbe permettere anche agli operatori che non affittano l’ultimo miglio dal gestore storico di offrire servizi IPTV.

 

AIIP ritiene inoltre che vi sia ancora una differenza importante fra i prezzi ed i costi  e spera che nella prossima revisione dell’offerta di riferimento, prevista per il 2008,  si arrivi al vero orientamento al costo, come rimedio per far fronte alla dominanza di Telecom Italia e per non penalizzare lo sviluppo della banda larga e di alcuni servizi quali appunto la Tv via Internet.

 

Il punto, secondo AIIP, non è di quanto siano scesi i prezzi all’ingrosso, ma se e di quanto essi siano superiori ai reali costi. Ragion per cui se nella prossima revisione dell’offerta non si tenesse conto di queste considerazioni si rischierebbe – ha spiegato Marco Fiorentino, presidente di AIIP – “una discesa dei  prezzi al pubblico rispetto inferiore a quella necessaria”, che finirebbe per favorire ulteriormente Telecom Italia, il cui peso sul mercato non ha pari nei Paesi europei più sviluppati.

 

“Tutto ciò – ha concluso Fiorentino – costringerebbe ancora una volta gli operatori alternativi a continuare ad investire in nuove infrastrutture parallele a quelle già esistenti nelle zone ricche, invece di investire nelle zone di digital divide”.

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