Il riconoscimento facciale nelle stazioni della metropolitana di Roma non si può fare almeno fino a tutto il 2025. Lo ha detto a chiare lettere il Garante privacy, che in merito ha aperto un’istruttoria per indagare sulle voci di stampa che hanno diffuso le parole dell’assessore alla Mobilità di Roma Capitale Eugenio Patanè, autore della topica che ieri sera lo stesso Patanè è stato costretto ad ammettere, correggendo così le sue precedenti dichiarazioni che effettivamente inneggiavano alle nuove telecamere con riconoscimento facciale in metro.
Non si può fare, privacy salva
Ma dopo l’avviso del Garante Privacy lo stesso Patanè avrà saputo che non si può fare.
A dicembre 2021, con un emendamento inserito nel DL Capienze, il Governo italiano ha vietato l’uso di tecnologie di riconoscimento facciale in luogo pubblico o aperto al pubblico in attesa dell’approvazione di un nuovo regolamento europeo su questa delicatissima materia.
C’è stata poi una moratoria che impedisce l’uso del riconoscimento facciale nei sistemi di videosorveglianza, confermata nel DL decreto-legge 51 del 2023. Una misura approvata a giugno del 2023, nonostante il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sia, al contrario, un fan delle telecamere di sorveglianza.
Peraltro, anche l’AI Act approvato a febbraio vieta il riconoscimento facciale, in linea con il parere del supervisore europeo dei Garanti Privacy .
E così, visto il pressing montante, l’assessore di Roma Capitale ha dovuto ritornare sui suoi passi per rimediare allo scivolone dei giorni scorsi.
Assessore Patanè ‘Telecamere non riconoscono facce ma gesti’
L’istruttoria del Garante della Privacy sulle telecamere con il riconoscimento facciale nelle stazioni della metro di Roma “nasce da un fraintendimento: noi stiamo lavorando con delle società pubbliche che ci hanno mostrato un sistema di cybersicurezza che attraverso le telecamere già presenti in banchina, ma con applicativi nuovi, riconoscono alcune tipologie di comportamenti, non le facce”. Lo afferma all’ANSA l’assessore alla Mobilità di Roma Capitale Eugenio Patanè. “Ho fatto un errore io nel parlare di riconoscimento facciale, il riconoscimento facciale è illegale fino al 2025 – ha aggiunto – Al Garante diremo questo: che non abbiamo intenzione di installare telecamere a riconoscimento facciale”.
La tecnologia di cui parla invece Patanè permette diindividuare azioni “violente, sospette, come abbassarsi per mettere a terra una borsa, oppure l’aggressione nei confronti di una donna, una spinta: tutti comportamenti da attenzionare”. Non
serve installare nuove telecamere: “Sono applicativi, sistemi intelligenti che lavorano sulla sicurezza – spiega l’assessore – si usano con le telecamere che già abbiamo, non dobbiamo infrastrutturare”.
Privacy: Lucarelli, ‘telecamere in metro? Roma mai considerato sistemi riconoscimento facciale‘
“Dopo un’attenta analisi delle notizie provenienti dalle agenzie di stampa e del dibattito in commissione, desidero precisare che Roma Capitale non solo non ha mai considerato, ma non intende in alcun modo utilizzare sistemi di riconoscimento facciale. Questa decisione è presa in piena conformità con la normativa vigente e con il regolamento di videosorveglianza approvato in Giunta. Inoltre, al momento non sono in corso trattamenti legati a tecnologie avanzate e qualsiasi operazione futura sarà eseguita nel rigoroso rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali, con la massima attenzione alle garanzie per i diritti e le libertà degli interessati”. Così Monica Lucarelli, Assessora alle Politiche della Sicurezza, Attività Produttive e Pari Opportunità di Roma Capitale.
A questo punto non resta che attendere la fine dell’istruttoria del Garante.