Europa
L’industria della musica, riunita al Midem di Cannes (27 al 31 gennaio), discute di nuove strategie commerciali. Superato ormai il modello iTunes, il megastore online di Apple, adesso si punta a valutare diversi modelli di finanziamento e pubblicità per fare decollare nel 2008 il settore su internet e la telefonia mobile.
Pascal Nègre, presidente della divisione francese di Universal, una delle quattro major discografiche mondiali (più del 40% del mercato d’oltralpe), ha dichiarato: “La rivoluzione digitale è cominciata e noi puntiamo molto sullo sviluppo di offerte convenienti per gli abbonamenti”.
Il modello dominante è da anni quello lanciato da iTunes, vale a dire il pay-per-download (0,99 euro a brano, 9,99 euro ad l’album), ma numerose alternative si stanno imponendo.
Nell’agosto scorso, l’Isp francese Neuf Cegetel ha lanciato un servizio per il download illimitato di musica dal catalogo Universal nell’ambito della propria offerta triple play (internet, telefonia e televisione).
Anche l’operatore tlc SFR ha incluso la possibilità di scaricare musica dal catalogo di Universal con la sottoscrizione del forfait illimitato Illimythics, grazie al quale è arrivato a 252.000 abbonamenti.
Altra formula alternativa è l’ascolto di musica in streaming come avviene sul sito Deezer, che a ottobre ha stretto un accordo con
Sempre finanziata dalla pubblicità, l’americana QTRAX ha lanciato proprio ieri al Midem un servizio gratuito basato sulla tecnologia peer-to-peer.
Oltre 25 milioni i brani a disposizione del file-sharing che questa volta è però legale, col consenso delle case discografiche che ricevono un compenso adeguato, percependo una quota dei profitti pubblicitari del sito.
Secondo i vertici della società, attraverso la gestione dei diritti digitali sarà possibile contare il numero di volte che il brano viene ascoltato, per ricompensare in modo equo i possessori dei diritti, senza restrizioni per i consumatori.
Universal, SonyBMG, Warner Music ed EMI hanno così ceduto a QTRAX e permesso che si realizzasse questo progetto.
Gli utenti devono limitarsi a scaricare il software che consente il p2p e avranno gratis la quasi totalità dei cataloghi delle quattro case discografiche.
Allan Klepfisz, a capo di QTRAX, a Cannes ha commentato con soddisfazione: “…Sono stati cinque anni difficili, di lunghe trattative, molti altri che avevano provato a raggiungere questo obbiettivo hanno mollato mentre noi siamo stati testardi e alla fine ci siamo riusciti. Ed è importante che ci siamo riusciti, perché la quantità di musica che viene quotidianamente scaricata illegalmente è cinquanta volte superiore a quella che viaggia attraverso i sistemi a pagamento. Ma la maggior parte del pubblico non vuole scaricare illegalmente, vuole farlo gratis, e noi gli offriamo, finalmente, la possibilità di farlo, senza correre rischi, avendo un sistema tecnicamente molto funzionale, evitando virus o pubblicità intrusiva, offrendo insomma la migliore esperienza possibile”.
Per questo servizio, però, gli italiani dovranno ancora aspettare. Il sito infatti non è al momento disponibile in Italia, che non figura tra i nove Paesi prescelti per il lancio. Ma “è solo questione di tempo“, almeno così hanno assicurato dalla società.
Gli operatori del settore sperano molto in queste nuove forme di consumo per rendere più dinamico il mercato della musica, penalizzato lungamente dalla pirateria.
Al centro del dibattito al Midem è soprattutto la necessità di rivedere gli accordi con gli Isp, accusati di incentivare il download per attirare il pubblico giovane con offerte gratuite, spesso senza pensare alla remunerazione della filiera musicale.
Christophe Lameignère, a capo di SonyBMG France e presidente dello Snep, il più potente sindacato dei produttori, ha commentato: “Gli Isp hanno deciso di stabilire solide relazioni con noi”, comprendendo le ragioni del business e non solo quelle di attirare nuovi clienti.
Per favorire il decollo della musica digitale, i produttori francesi aspettano di vedere i risultati del Memorandum of Understanding firmato il 23 novembre con il governo e gli Isp.
L’accordo, noto come Rapporto Olivennes – dal nome del presidente della commissione competente Denis Olivennes presidente del Fnac – istituisce una nuova Autorità competente a sospendere o impedire l’accesso online a tutti gli utenti che praticano il file-sharing illegale.
Rimane il problema più spinoso, quello della negoziazione dei diritti. Questione difficile, giuridicamente complessa e sulla quale diversi attori tardano a comprendersi, visti gli interessi divergenti.
Sulla scia del Rapporto Olivennes, anche Bruxelles si è mossa. Nuove misure per ridurre l’accesso internet a coloro che praticano la pirateria di musica. E’ quanto conta di fare la Commissione europea in linea con il documento “Creative content online in the Single Market“.
Il testo ricorda l’importanza della conformità alle misure nazionali sull’attuazione della direttiva sul diritto d’autore, a seguito di quanto deciso in Francia.
Eccetto che per il rafforzamento dei diritti giuridici e la migliore collaborazione tra fornitori di servizi internet, le altre misure proposte implicano lo sviluppo di nuove offerte legali per gli utenti, come anche iniziative pedagogiche atte a sensibilizzare il pubblico sull’importanza dei diritti d’autore.
La sfida è per il futuro del mercato che dovrebbe arrivare a 8,3 miliardi di euro entro il 2010 nella Ue dei 25. Stando alle cifre della Commissione, entro i prossimi tre anni i contenuti online rappresenteranno circa il 20% delle entrate del settore della musica e il 33% dei videogame.
Attualmente, la Ue non ha reali poteri legislativi sulla questione, ma può rafforzare la propria partecipazione attraverso il Parlamento e il Consiglio europeo, che devono adottare una proposta entro il primo semestre 2008.
Contemporaneamente Bruxelles ha avviato un dibattito pubblico, chiedendo agli attori del settore un parere sull’approccio francese e sulle misure di filtro come mezzo efficace per impedire le violazioni online dei diritti d’autore.
Al Midem, l’Italia è presente con 69 aziende e 157 operatori accreditati nello stand ‘Italia in Musica’, promosso da Ice (Istituto Nazionale Commercio Estero), Siae (Società Italiana Autori Editori) e altri organismi (Afi, Audiocoop, Fimi, Imaie, Pmi e Scf), unitamente alle associazioni che partecipano al “Tavolo della Musica“.
L’Ice è coinvolto nelle iniziative di promozione del repertorio italiano all’estero a seguito dell’accordo siglato nel 2007 insieme con il “Tavolo della Musica” e il ministero del Commercio Internazionale. Accordo a favore dell’internazionalizzazione del settore discografico italiano che consente alle associazioni e alle singole aziende di partecipare, in forma aggregata, alle maggiori fiere musicali internazionali. Il Midem 2008 sarà primo banco di prova in cui si manifesteranno gli effetti positivi di tale accordo.