WorldIPDay 2024, l’evento italiano a Roma. Bagnoli Rossi (FAPAV): “Per migliorare il mondo c’è bisogno dei creativi. È una chiamata alle armi”
Si è svolto a Roma, presso la sede dell’Associazione Civita, a Piazza Venezia, l’evento italiano della Giornata mondiale della proprietà intellettuale 2024, promosso dalla FAPAV – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, dal titolo “Legalità e innovazione per un’industria audiovisiva sostenibile”.
Un’occasione per affrontare e approfondire tematiche fondamentali per favorire l’innovazione e la creatività umana necessarie per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (OSS), ma anche per la tutela e lo sviluppo del diritto d’autore, per la crescita dell’industria audiovisiva, la difesa dell’occupazione e la creazione di nuove figure professionali.
“Per migliorare il mondo c’è bisogno dei creativi. È una chiamata alle armi”, ha detto Federico Bagnoli Rossi, Presidente FAPAV, durante l’introduzione del convegno, aggiungendo che pilastro fondamentale per la costruzione di un futuro di un ecosistema industriale sano per lo sviluppo delle Industrie delle emozioni, come il cinema, tv e sport rimane sempre la promozione della legalità”.
Il 4 giugno 2024 presentazione alla Camera dei Deputati della nuova ricerca FAPAV/Ipsos sulla pirateria online in Italia
Legalità come bussola per sostenere, rafforzare e tutelare il diritto d’autore continuamente sottoposto all’azione della criminalità online, della cosiddetta pirateria audiovisiva e sportiva, una minaccia all’industria cinematografica, televisiva, dei contenuti e in particolare per il mondo dello sport e degli spettacoli live.
Bagnoli Rossi ha annunciato che la nuova edizione della ricerca FAPAV/Ipsos sul fenomeno della pirateria audiovisiva in Italia, che sarà presentata il prossimo 4 giugno alla Camera dei Deputati.
Sylvie Forbin (WIPO): “La tecnologia è sempre stato uno strumento in mano ai creatori, IA non pericolosa se regolamentata”
Un World IP Day 2024 che ha assunto anche una rilevanza maggiore per la FAPAV, perché per la prima volta ha partecipato a questo appuntamento italiano anche SYLVIE Forbin, Deputy Director General, Copyright & Creative Industries Sector dell’Organizzazione Mondiale per la Proprietà Intellettuale (WIPO).
Con un omaggio a Roma e alla sua storia, la Forbin ha sottolineato l’importanza della FAPAV nella promozione e nella tutela del settore audiovisivo e del diritto d’autore, soprattutto per la celebrazione del World IP Day: “Celebrazione fondamentale per ricordare la massima rilevanza dei diritti di proprietà intellettuale, ma anche nello stimolare, attraverso innovazione e sostenibilità, la crescita economica. Il tema centrale è il ruolo della proprietà intellettuale nel raggiungere gli obiettivi di sostenibilità definiti dalle Nazioni Unite. Diritti come catalizzatore di innovazione, creatività e sviluppo industriale. Oggi assistiamo alla rivoluzione dell’intelligenza artificiale, che molti considerano come minaccia incombente per le nostre società. La tecnologia è sempre stato uno strumento in mano ai creatori e finché il genio umano sarà centrale nella nostra società il diritto d’autore rimarrà pilastro inamovibile nello sviluppo del mercato e della diversità culturale. Quelle che ci attendono sono sfide mondiali ed è importante che le iniziative regolatorie siano compatibili con i principi condivisi a livello multilaterale”.
Campagna “We Are Stories”, il lancio della nuova edizione all’81. Mostra internazionale del Cinema di Venezia
“Sono tre le tematiche su cui abbiamo costruito la giornata italiana della proprietà intellettuale: legalità, innovazione e sostenibilità. Noi come FAPAV riteniamo che per questi tre elementi debbano girare assieme come un unico meccanismo per favorire il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e per far crescere la nostra industria audiovisiva, grazie anche alla comunicazione e all’educazione, che vanno rivolte soprattutto alle nuove generazioni”, ha commentato Federico Bagnoli Rossi, ricordando il ruolo della formazione nel percorso di crescita e innovazione del settore e in particolare nella tutela dei diritti.
Lo scorso mese, LABS – Learn Antipiracy Best Skills, società benefit, la prima in questo settore, costituita da FAPAV, è entrata a far parte Fondazione Anica Academy ETS.
Federico Bagnoli Rossi ha poi presentato in anteprima un estratto video della nuova campagna edizione 2024 di “We Are Stories”, che sarà lanciata ufficialmente alla prossima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, “una campagna che per la prima volta vedrà unite tutte le associazioni del mondo dell’audiovisivo, delle società di collecting e del mondo televisivo, per il successo dell’iniziativa”.
Rutelli (Anica): “Far crescere le attività produttive e la proprietà intellettuale, a vantaggio della creatività e della sostenibilità”
Dopo il video di saluti di Karyn Temple, SEVP & Global General Counsel Motion Picture Association, c’è stato il Keynote Speech del Presidente dell’ANICA, Francesco Rutelli, che ha detto: “Abbiamo degli strumenti normativi preziosi per favorire la crescita dell’industria audiovisiva e contrastare la pirateria, come nel caso del Piracy Shield, su cui c’è stata un’ampia convergenza da parte di tutti gli attori. Normare certo è importante, ma non dimentichiamoci che parliamo sempre di industrie, che in ultima analisi devono produrre. L’Unione europea è ormai percepita come campione della regolamentazione, mentre dobbiamo essere parte della promozione delle attività industriali. Dobbiamo inoltre trovare dei campioni europei, dei leader europei industriali, che possano competere con i giganti globali, vedi i cinesi. Gli USA hanno finanziato il settore per poter competere con le potenze asiatiche e l’Europa al momento si trova in mezzo. Noi siamo qui a parlare in nome di chi vuole far crescere le attività produttive e la proprietà intellettuale, a vantaggio della creatività e della sostenibilità. La stessa sostenibilità che fa crescere la competitività e aiuta le imprese a posizionarsi sui mercati e ad andare incontro alle esigenze e i gusti del pubblico”.
Tavola Rotonda
Nella Tavola Rotonda moderata dal giornalista Marco Spagnoli, si sono approfonditi i temi della Giornata mondiale della proprietà intellettuale, con il contributo delle Istituzioni, dell’Università e delle industrie.
“La lotta alla pirateria è un tributo alla legalità. Tale pratica illegale è una violenza verso la cultura, la creatività e il mondo del lavoro. È una svalutazione e un depauperamento del valore dei diritti di proprietà, che a loro volta vanno a svilire la qualità di un’opera audiovisiva. La legge e il regolamento attuativo di Agcom sono all’avanguardia nel mondo. C’è chi difende o giustifica le pratiche criminali, ma in queste ore la corte di giustizia dell’Unione europea ha sancito che invocare la privacy non può fornire uno scudo in caso di atti di pirateria. La tecnologia può favorire la nascita di sistemi di protezione della nostra integrità digitale, ma bisogna fare attenzione a che non promuovano comportamenti scorretti. La piattaforma Agcom, il Piracy Shield, funziona. Da febbraio a oggi, riguardo la tutela degli eventi sportivi, siamo riusciti a spegnere 10-12 mila indirizzi. Presto passeremo anche ai contenuti audiovisivi, di cinema e televisione. Uno strumento che serve anche a proteggere il futuro delle associazioni sportive in tutti i campi di gioco”, Massimiliano Capitanio, Commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom).
“C’è ancora una mancanza di pubblico in sala, rispetto al periodo pre-pandemia, legata anche alla scarsa offerta in termini di grandi produzioni americane. Siamo sotto del 40% circa nei primi quattro mesi dell’anno rispetto ad anni passati, come il 2018 e il 2019. Il mercato italiano si difende bene, nonostante le problematiche degli ultimi tempi. Anche nella lotta alla pirateria il concetto della legalità nella tutela della proprietà intellettuale e dei contenuti audiovisivi ha fatto breccia e i risultati sono arrivati. In questo cammino sicuramente l’implementazione e l’estensione all’industria audiovisiva di questo strumento è fondamentale per reprimere la criminalità online. E’ fondamentale intervenire tempestivamente e per questo lo strumento sviluppato dall’Agcom è accolto con grande favore dall’industria di settore”, Giampaolo Letta, Vice Presidente e AD Medusa Film.
“Tutta la storia del diritto d’autore è stata caratterizzata dall’innovazione tecnologica, l’IA, ma l’intelligenza artificiale è qualcosa di diverso, non aiuta solo a diffondere arte e cultura, ma può sostituirsi agli uomini, a chi fino ad ora è stato il creatore. Il copyright è solo e sempre riferibile a tutto ciò che gli uomini producono, frutto dell’interazione tra essere umano creatore e macchine. Il problema è il materiale a monte, che è utilizzato per addestrare l’IA. L’Europa ha regolato molto, ma si è evitata molti contenziosi, come invece accaduto negli Stati Uniti. Si deve trovare una quadra con la convenzione di Berna e il diritto d’autore dovrà rispondere rapidamente a questa sfida. Se ben usato, l’IA nelle mani degli autori sarà uno strumento formidabile in termini di creatività”, ha precisato Paolo Marzano, Componente Comitato Consultivo Permanente per il Diritto d’Autore (MiC) e docente LUISS.
“C’è chi pensa in Europa e in Italia che l’aspetto regolatorio, che è fondamentale, se pensiamo al diritto d’autore e all’IA, dovrebbe essere affiancato maggiormente a quello dell’innovazione. La sostenibilità è la capacità di mantenere la creazione all’interno del fattore umano, noi dobbiamo investire di più in creatività, soprattutto tra i giovani. Se vogliamo governare le macchine attraverso i giovani talenti noi dobbiamo investire di più in quel settore, solo così riusciremo a governare il processo di crescita e cambiamento. Non si deve avere paura del futuro e del cambiamento e la regolamentazione non deve rappresentare l’unico elemento che crediamo ci possa dare protezione da ciò che ci circonda. Coltivare lo sviluppo di una classe di registi e produttori giovani è una via per la governance del futuro”, Benedetto Habib, Presidente Unione Produttori ANICA e Partner Indiana Production.
“Le film commission possono dare un grande contributo in termini di creatività perché sono antenne sul territorio e possono agire su diverse linee d’azione, ma possono anche dare ai progetti una luce potente mettendoli nei sistemi e nei network esteri. Di fatto, tutelare la creatività è il carburante della crescita economica e industriale. Riguardo la sostenibilità, è un punto di massima rilevanza su cui l’associazione delle film commission si è impegnata molto. L’attenzione all’ambiente è un prerequisito insuperabile: o sei sostenibile a livello ambientale, o non lo sei. Si deve lavorare sulla cooperazione tra tutti i soggetti e gli enti sul territorio”, ha detto Cristina Priarone, Presidente Italian Film Commissions
“Siamo alla X edizione ad ottobre del MIA e abbiamo fatto passi da gigante per portare l’industria audiovisiva a Roma per la valorizzazione dei talenti locali. Noi cerchiano di accompagnare e assistere l’industria nell’innovazione tecnologica, seguendo i trend e anticipando le domande del mercato e dei regolatori europei e italiani. Oltre al processo green, stiamo portando avanti un percorso di sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale, con l’inclusione e tra i 17 SDG l’aspetto di includere e rappresentare alterità e storie culturali diverse è un altro dei valori su cui insistiamo. Rispetto alla tutela del copyright sosteniamo il lavoro di tutte le istituzioni nazionali e delle associazioni di settore. Dobbiamo comprendere in che modo anche le altre industrie hanno affrontato questo problema. L’industria musicale ha trovato la strada giusta, si può fare anche nel cinema e nella televisione. Cerchiamo una sintesi efficace e allo stesso tempo di incoraggiare il dialogo tra le industrie”, ha dichiarato Gaia Tridente, Direttrice MIA.
“Per noi è stato molto importante andare a cercare quelle opere che non sono tanto commerciali, opere che servono ad insegnare e promuovere cultura, favorendo la conservazione del cinema. Il supporto fisico è come il libro, da tenere in videoteca e da rivedere quando si vuole. Non solo a casa, ma anche a scuola ad esempio, dove la storia si può raccontare anche con l’audiovisivo. L’innovazione non si ferma, siamo al 4K e oltre, ma non riusciamo ad ottenere a volte dei diritti di alcuni titoli di film, spesso non facili da trovare sul mercato. Ci sono dei film negli archivi che se non si interviene subito andranno perduti. L’home video è il valore della memoria. È da lì che puoi tirar fuori temi, valori e principi che vanno tramandati di generazione in generazione”, ha affermato Luciana Migliavacca, nuova Presidente di Univideo e già Presidente di Mustang Entertainment.
Conclusioni
Le conclusioni della giornata sono state affidate a Nicola Maccanico, Vice Presidente CIVITA. “In questa città c’è molta creatività. Da un lato abbiamo tanto talento e dall’altro dobbiamo imparare a proteggerlo. Legalità, innovazione e creatività, a cui si aggiunge la sostenibilità, non solo ambientale, ma anche economica. Poi c’è la parola chiave che è industria, soprattutto in Italia. Tanto più siamo in condizione di fare in modo che questo settore sia un’industria, tanto più rendiamo lo rendiamo aperto, innovativo, competitivo e in grado di favorire l’entrata di giovani talenti. Dobbiamo uscire dalla classica distinzione tra cultura e mercato, perchè non sono in conflitto. Ogni opera arriva ad un pubblico perché interessato – ha proseguito Maccanico – e quindi favorevole a pagare per l’esperienza audiovisiva. Il tema non è assistere l’industria, ma ‘come’ assisterla per renderla più competitiva. La proprietà intellettuale deve essere un effetto del mercato perché così si dà valore anche al di fuori del nostro perimetro. In questo senso, l’IA deve essere regolata. Il tema centrale è come fare in modo che la nostra industria continui a creare valore e lavoro. Per questo è importante avere dei nuovi modelli di regolamentazione della tecnologia. Dobbiamo avere una visione precisa del presente e del futuro da cui estrarre indicazioni precise su dove c’è o non c’è l’IA, altrimenti lasciamo il terreno alla burocrazia, che non è in grado di fare questa distinzione. Per parlare di IA bisogna iniziare a scuola. La formazione alla legalità e alla creatività parte dalla scuola, è da qui che si impara a rispettare le regole”.