Unione Europea
Telefonini multimediali in grado di connettersi a internet, siti di social networking nei quali si annidano in numero sempre maggiore predatori sessuali in cerca di vittime. I minori sono attratti da questo mondo pieno di opportunità, ma anche di insidie per la loro sicurezza e la loro privacy. Temi di cui non si discute mai abbastanza e sui quali non si fa ancora un’informazione adeguata, come dimostrano anche le recenti operazioni anti-pedofilia delle forze dell’ordine italiane che hanno portato all’individuazione di un giro pedofilo che coinvolgeva, neanche a dirlo, i soliti insospettabili.
Per questo, anche in sede europea si sta tentando di alzare il livello della discussione per giungere ad azioni concrete, che si aggiungano a quelle fin qui portate avanti dalle istituzioni e dall’industria, ma che ancora non riescono a centrare l’obiettivo.
Ieri, 12 febbraio, si è celebrata la quinta edizione del Safer Internet Day, la giornata dedicata a un uso più sicuro di internet, che si pone come obiettivo di rafforzare il dialogo tra i giovani e i decisori politici e di accrescere la consapevolezza sulle soluzioni più idonee per garantire la tutela dei minori sul web.
Alla giornata, patrocinata dal Commissario Ue Viviane Reding, hanno aderito 100 organizzazioni di oltre 50 paesi di tutto il mondo.
In occasione del Safer Internet Day, l’associazione Save the Children ha proposto la realizzazione di un Codice di Autoregolamentazione per i fornitori di servizi di Social Network in cui confluiscano linee-guida e standard comuni concordati da tutte le parti in causa – istituzioni, famiglia, media, scuola e associazioni per la tutela dei minori.
Tre le macroaree di intervento individuate dall’associazione:
1. Garantire la privacy degli utenti minorenni, attraverso misure più stringenti sull’accessibilità ai loro siti e sulle informazioni da immettere in fase di registrazione. L’associazione propone inoltre di impedire la ricerca di utenti minorenni attraverso i sistemi di selezione interna e di monitorare più attentamente e costantemente i profili dei minori e rimuovere immagini e contenuti ritenuti inappropriati.
2. Informare ed educare i giovani sui comportamenti sicuri, attraverso campagne basate su un linguaggio semplice e chiaro che riflettano l’importanza di non rilasciare informazioni personali e inserire contenuti che possono avere conseguenze sulla propria reputazione o che incoraggiano contatti che possono mettere a rischio la propria sicurezza.
3. Assicurare un sistema di segnalazione efficace e garantire la presenza costante e visibile di bottoni di segnalazione ben identificabili. Essenziale in questo senso, inoltre, la presa in carico immediata delle denunce e informazione sugli esiti ai diretti interessati.
In base a una ricerca incentrata sul comportamento dei teenager italiani all’interno dei social network, emerge che il 73% dei giovani utenti di Internet li ha frequentati almeno 1 volta, il 66,7% vi ha aperto un profilo e il 24,8% ha stabilito contatti con adulti.
Questi dati – spiega Save The Children – “denotano alcuni comportamenti potenzialmente a rischio dei ragazzi: hanno scarsa attenzione per la salvaguardia dei dati personali inseriti nel proprio profilo, pur avendo la consapevolezza che essi possono renderli identificabili offline; creano rapporti di amicizia con persone conosciute online e molti le incontrano al di fuori della rete; infine, instaurano relazioni, seppure solo amichevoli, con persone di età molto maggiore”.
“I giovani sono stati tra i primi a fare ampio ricorso a servizi online quali i siti di socializzazione e la telefonia mobile. Molti, tuttavia, sottovalutano i rischi nascosti che questo comporta, dal bullismo elettronico all’adescamento in rete a fini di abuso sessuale”, ha affermato il Commissario Ue per la Società dell’informazione e i media Viviane Reding.
“Desidero invitare tutti i responsabili del settore pubblico e privato a dialogare con i giovani per imparare da loro come migliorare le strategie di responsabilizzazione e gli strumenti per la tutela dei minori – ha aggiunto la Reding – Da parte mia mi adopererò per mettere a disposizione il contributo dell’UE, proponendo, prima della fine del mese, un nuovo programma Safer Internet per il periodo 2009-2013 al fine di proseguire il prezioso lavoro finora realizzato per aiutare giovani, genitori e insegnanti a individuare i problemi cui sono confrontati i minori online.”
Meglena Kuneva, Commissario per la Tutela dei consumatori che ha rappresentato la Commissione europea in occasione del Safer Internet Day, ha aggiunto: “Per poter contribuire a rendere più sicuro l’uso di internet e della telefonia mobile per i giovani, l’UE deve essere certa di sapere come essi utilizzano tali tecnologie e in che modo ritengono possibile migliorarne la sicurezza. Le indagini rivelano che l’uso delle tecnologie online da parte dei minori e la percezione che essi hanno dei rischi correlati possono discostarsi notevolmente dal punto di vista e dalle conoscenze degli adulti. È quindi fondamentale per noi avviare un dialogo diretto con i giovani a questo riguardo, non solo in questa giornata, ma anche negli altri giorni 364 dell’anno.”
Il Safer Internet Day è giunto alla sua quinta edizione.
Per sensibilizzare il pubblico sui rischi meno evidenti della navigazione online, la Commissione organizza a Bruxelles un forum paneuropeo della gioventù con la partecipazione di trenta adolescenti di età compresa tra 14 e 17 anni che hanno già preso parte a forum nazionali della gioventù in Finlandia, nella Repubblica ceca, a Cipro, in Svezia, in Gran Bretagna, nei Paesi Bassi, in Germania, in Austria e in Islanda.
I giovani, che hanno incontrato il Commissario Kuneva, alcuni membri del Parlamento europeo e rappresentanti del settore, hanno indicato le
dieci principali raccomandazioni in materia di sicurezza online emerse dal loro dibattito.
Nell’ambito del blogathon mondiale legato alla giornata per un uso più sicuro di internet saranno oggi pubblicati i risultati di un concorso per la realizzazione di materiale destinato a sensibilizzare al tema della sicurezza su internet. Al concorso hanno partecipato giovani di centinaia di scuole e associazioni giovanili. Al tema “La vita online è nelle tue mani” sono stati dedicati 665 contributi. (a.t.)