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La nuova fibra sarà quasi tre milioni di volte più veloce dell’attuale

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I ricercatori dell'Aston University, in collaborazione con il National Institute of Information and Communications Technology in Giappone e Nokia Bell Labs negli Stati Uniti, hanno raggiunto una velocità di trasferimento dati senza precedenti: 301.000.000 megabit al secondo, un dato che supera di 4,5 milioni di volte la media della banda larga attuale nel Regno Unito.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui..

Veloce, velocissima: come tutti sappiamo, la fibra ottica– almeno quella FTTH, la più performante – è la connessione più veloce per chi fa un utilizzo intensivo di Internet. In Italia, secondo i dati Ookla, la velocità media di download è pari a 112 megabit per secondo, mentre quella di upload a 56 Mbps. Più che sufficienti per lo streaming video e audio ad altissima definizione, per la trasmissione di ingenti quantità di dati, per la telepresenza. Ma niente è per sempre.

Anche l’intelligenza artificiale sempre più pervasiva richiederà, secondo le previsioni, connessioni ultrarapide per gestire la massa immane – per gli standard di oggi – di dati generati, e le infrastrutture attuali, soprattutto in un Paese come l’Italia dove il digital divide è tutt’altro che superato, non saranno in grado di farlo. Per fortuna la ricerca non si ferma, e i test per una fibra sempre più efficiente fanno registrare risultati da record.

Il segreto nelle nuove bandi di lunghezza d’onda

In particolare, qualche giorno fa, i ricercatori dell’Aston University, in collaborazione con il National Institute of Information and Communications Technology in Giappone e Nokia Bell Labs negli Stati Uniti, hanno raggiunto una velocità di trasferimento dati senza precedenti: 301.000.000 megabit al secondo, un dato che supera di 4,5 milioni di volte la media della banda larga attuale nel Regno Unito (69,4 Mbps), un milione di volte quella degli Stati Uniti (242,4 Mbps) e quasi tre milioni di volte i valori dell’Italia, dimostrando un potenziale rivoluzionario per il futuro dell’accesso a internet.

Il fulcro di questa impresa tecnologica è l’introduzione di nuove bande di lunghezza d’onda, conosciute come E-band e S-band, che si aggiungono alle tradizionali C- e L-bande utilizzate nella trasmissione di dati tramite fibra ottica. Queste nuove bande sfruttano differenti “colori” della luce, permettendo di trasmettere una quantità molto maggiore di dati attraverso lo stesso cavo. Il team ha inoltre sviluppato un amplificatore ottico all’avanguardia che permette di utilizzare efficientemente la banda E, notevolmente più ampia rispetto alle bande tradizionalmente impiegate, e fino ad ora non sfruttata a causa delle difficoltà tecniche nel suo controllo.

Addio al tempo di caricamento

È facile comprendere come l’impiego di queste innovazioni potrebbe trasformare radicalmente ogni aspetto della nostra vita digitale. Per le aziende, ciò significherebbe la possibilità di trasferire dati a velocità in precedenza inimmaginabili, migliorando l’efficienza operativa e sbloccando nuovi modelli di business, e i ricercatori avrebbero accesso a una quantità di dati e a velocità di elaborazione che potrebbero accelerare significativamente il progresso scientifico. Ma anche per  gli utenti domestici, il download di film, la partecipazione a videoconferenze e l’utilizzo di applicazioni ad alta intensità di dati diventerebbero esperienze senza attese: praticamente istantanee. Il concetto stesso di “tempo di download” di fatto sparirebbe, o perlomeno sarebbe molto inferiore ai rallentamenti dovuti all’interfaccia software, come se ognuno di noi avesse a sua disposizione, in qualsiasi momento, una biblioteca infinita.

Come sempre – com’è accaduto con il passaggio dall’ADSL alla fibra odierna, o dal 3G prima al 4G e poi al 5G – anche quest’evoluzione non si limiterà a migliorare ciò che già facciamo online, ma apre la porta a nuove applicazioni e servizi che attualmente non possiamo immaginare, segnando l’inizio di una nuova era per l’internet a banda larga. La sfida sarà quella di rendere questa tecnologia accessibile su larga scala, promettendo un futuro in cui la connessione internet ultra-veloce potrebbe diventare la norma e non l’eccezione, perché il digital divide è relativo e non assoluto; l’esperienza ci ha insegnato che quando una tecnologia di comunicazione migliora radicalmente, i dati trasmessi tendono a “riempire” la nuova capacità a disposizione (anche perché migliorano anche le altre tecnologie, come la definizione delle fotografie e dei video).

La situazione della fibra e del 5G in Europa oggi

Posto che immaginare una road map per implementare tali scoperte, il panorama di riferimento per le innovazioni in materia di fibra ottica è molto complesso, anche perché i limiti strutturali hanno dato l’impressione ai consumatori di trovarsi in una sorta di plateau: pur non mancando offerte per la rete a 2,5 Gbit/s o anche 10 Gbit/s, queste sono in realtà ancora minoritarie (il comparatore di SOSTariffe.it permette di trovare al volo gli operatori che offrono la connessione più veloce per il proprio indirizzo di riferimento). Le connessioni FTTH da 1 Gbit/s ormai sono state lanciate parecchi anni fa e rappresentano ancora la migliore possibilità per milioni di italiani, senza contare tutti quelli che sono raggiunti ancora solo dalla rete FTTC che non si spinge oltre i 200 Mbit/s: anche qui, da anni.

L’Europa varia molto in termini di velocità di internet, con notevoli differenze tra i vari Paesi. In testa a questa classifica si posiziona la Svezia, che vanta la velocità di caricamento su desktop di una pagina web più elevata, 3,74 secondi. Seguono da vicino la Finlandia, con una velocità media di caricamento di 3,84 secondi, e la Danimarca e la Lettonia, entrambe con una media di 4 secondi, a dimostrazione dell’efficacia delle politiche nordiche in termini di investimenti in infrastrutture digitali.

Al contrario, la Turchia rappresenta uno degli esempi più lampanti degli ostavoli ancora da superare per la modernizzazione delle reti. Con una velocità media di caricamento su dispositivi mobili che si aggira intorno ai 13,19 secondi, il Paese lotta contro le limitazioni imposte da un’infrastruttura datata, in gran parte basata su cavi di rame vecchi di 30 anni.

Perché alcuni Paesi sono più veloci di altri

La velocità di internet in un determinato paese è influenzata da una molteplicità di fattori, che vanno dalla natura dell’infrastruttura esistente alla geografia del territorio. Paesi come la Svezia e la Finlandia beneficiano non solo di investimenti sostanziosi nelle tecnologie di rete, ma anche di una politica governativa che favorisce lo sviluppo e l’adozione di soluzioni digitali avanzate. Inoltre la densità di popolazione relativamente bassa in aree vaste consente un più efficiente dispiegamento delle infrastrutture, riducendo i costi e migliorando la qualità del servizio.

D’altro canto, paesi con un’infrastruttura obsoleta o con peculiarità geografiche significative, come la Turchia, si trovano a dover affrontare ostacoli maggiori nello sviluppo di reti ad alta velocità. La dipendenza da vecchie tecnologie di cavi in rame e la complessità di aggiornare l’infrastruttura in aree densamente popolate o difficilmente accessibili sono fattori che possono notevolmente rallentare la velocità di internet.

Un altro aspetto rilevante è la differenza nelle prestazioni tra dispositivi mobili e desktop. La velocità di connessione su dispositivi mobili è spesso limitata dalla capacità delle reti cellulari, che possono essere sovraccariche o non disponibili in alcune aree. Inoltre l’hardware dei dispositivi mobili e i browser utilizzati possono non essere ottimizzati per il caricamento rapido delle pagine web, e così influenzare negativamente l’esperienza dell’utente.

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