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Aumento del 58% di auto vendute all’estero, il merito è della Russia
Nel 2023 la Cina è diventato il primo Paese al mondo per export di automobili, e la ragione non è il boom dell’auto elettrica. Nonostante la Cina sia leader mondiale nel settore dei veicoli elettrici, le protagoniste del boom dell’export cinese di veicoli sono ancora le auto a benzina, soprattutto quelle vendute in Russia. Dopo l’invasione dell’Ucraina, Usa e Germania hanno bloccato il commercio con Mosca, Xi Jinping ne ha approfittato e ha colmato il vuoto, risultato: +58% di auto vendute all’estero nel 2023 rispetto al 2022. Per decenni il primo posto nella classifica mondiale dei Paesi per export di automobili era della Germania o del Giappone, ora domina la Cina. Lo vediamo anche nel grafico in apertura.
Auto cinesi, la Russia è il primo acquirente
Nel 2021 le auto cinesi erano il 10% di tutti i veicoli passeggeri importati in Russia. Oggi sono il 70%. Vediamo i dati economici che inquadrano la prima metà del 2023: in questo periodo il valore economico dell’importazione cinese è aumentato del 543% (rispetto allo stesso periodo del 2022) e ha raggiunto i 5,6 miliardi di dollari. Vediamo come è cambiata la classifica delle auto più vendute in Russia nel 2023, ai primi posti due modelli prodotti in Russia. La più venduta è la Lada Granta, 95.910 nuove vendite, pari al +104% rispetto al 2022. Al secondo posto la Chevrolet Niva con 85.904 unità vendute, in crescita del 121%. Da qui le cose cambiano: il terzo posto è cinese con la Haval Jolion, in un anno è salita di 5 posizioni, +224% di unità vendute, ovvero 55.550 veicoli. Anche il quarto posto è cinese: lo conquista la Chery Tiggo 7 con 46.652 unità vendute, pari al +122%. Al quinto posto troviamo di nuovo una Lada, ma il sesto posto è cinese Chery Tiggo 4 in crescita addirittura del 309%. Stessa cosa per il settimo posto, con la Geely Coolray, che realizza il +226% di vendite rispetto al 2022.
Export auto elettriche, quelle cinesi superano Tesla
Fin qui abbiamo visto le auto a benzina. Ma il futuro è elettrico, e sembra essere cinese. L’azienda capofila è Byd (Build Your Dreams) che, finanziata anche da Warren Buffett, ha superato Tesla nell’ultimo trimestre 2023, oggi quindi è il più grande produttore di auto elettriche al mondo. Tesla ha venduto 494.989 veicoli nel quarto trimestre, la cinese Byd 526.409. Non è un sorpasso da sottovalutare: fino ad ora i Paesi del mondo avevano diverse remore ad importare veicoli cinesi, ma le cose stanno rapidamente cambiando. Le ragioni sono i prezzi più bassi, tempi di consegna rapidi e qualità migliorata. Risparmiare fa gola a tutti: a Chicago, Los Angeles, Denver e Vancouver i bus elettrici che girano in città sono della Build Your Dreams. A Torino la nuova flotta di bus elettrici è Byd, cosi a Messina, ma anche a Padova e a Verona. Non solo la Cina vende all’estero, ma non lascia spazio in patria. In Cina le auto Tesla sono il 15% delle vendite annuali di auto elettriche.
Auto elettriche cinesi in Europa
Nel 2023 i marchi cinesi rappresentavano circa il 5% del mercato europeo dei veicoli elettrici. Ma le cose stanno cambiando in fretta: le proiezioni indicano che entro il 2025 i veicoli cinesi raggiungeranno una quota del 15%. Tra i marchi, il primo ad emergere è Byd, seguito da Aiways. Questo produttore, specializzato in veicoli dotati di intelligenza artificiale, ha registrato un rapido successo in Cina. E’ stato il primo a lanciare un suv elettrico in Europa e ad aprire una filiale a Monaco di Baviera, dove si trova il più importante mercato europeo dell’auto.
Export e fabbriche di auto cinesi in Italia
Adolfo Urso, ministro delle imprese e del made in Italy, ha evidenziato la necessità di un rilancio del settore automotive italiano: la ragione è sotto gli occhi di tutti ed è la “cattiva condotta” di Stellantis. Per questo Urso vuole attrarre un secondo costruttore automobilistico a fianco della multinazionale nata dalla fusione tra i gruppi Fiat e Chrysler Automobiles. Urso ha sottolineato che l’Italia è l’unico paese europeo ad avere un solo produttore di auto, definendo tale situazione “un’anomalia”. Il Governo quindi è impegnato nell’attività di ricerca di un secondo produttore e ha dichiarato di essere in dialogo con tre gruppi cinesi (oltre che con aziende occidentali) per realizzare questo obiettivo. Tra i gruppi cinesi menzionati, sono emersi Byd, Chery e Saic Motor. Il produttore di auto elettriche cinese Byd ha confermato i contatti con il governo italiano, ma ha indicato che tali relazioni si sono interrotte dopo la decisione di stabilirsi in Ungheria per il suo primo impianto europeo. Chery, d’altro canto, ha espresso l’intenzione di stabilire un insediamento industriale in Europa, e ha identificato l’Italia come una delle possibili opzioni.