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Semiconduttori, la coreana SK Hynix investe 4 miliardi di dollari negli USA

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Un partner coreano di Nvidia pronto ad investire nella costruzione di un impianto per il packaging dei chip in Indiana. Grazie al boom dell’IA generativa, la SK Hynix potrebbe raggiungere un valore di mercato pari a 148 miliardi di dollari quest’anno. Per lo stesso motivo, il gigante taiwanese Tsmc aumenterà del 30% la propria forza lavoro globale.

La corsa USA ai chip

Gli Stati Uniti hanno da tempo avviato un programma di investimenti, pubblici e privati, per sostenere e potenziare la produzione nazionale di semiconduttori e chip/microchip. Secondo quanto riportato da un articolo pubblicato sul Wall Street Journal, la SK Hynix, società sudcoreana di semiconduttori, avrebbe intenzione di investire 4 miliardi di dollari nella costruzione di un impianto a West Lafayette, in Indiana.

La struttura, dedicata all’imballaggio di chip, dovrebbe entrare in funzione nel 2028, per dare lavoro a circa 1000 dipendenti. L’operazione rientra nel Chips and Science Act voluto da Washington per supportare questa industria negli Stati Uniti e aumentare il potenziale competitivo su scala globale, soprattutto con i cinesi, e vedrà il concorso di incentivi statali e federali, oltre che degli investitori privati.

L’azienda è uno dei principali partner del mega produttore di chip Nvidia, a cui fornisce chip di memoria ad alta larghezza di banda (HBM), che, combinati con le GPU Nvidia, provvedono ad alimentare i modelli di intelligenza artificiale generativa più avanzati, tra cui ChatGPT.

Grazie all’IA, vola la capitalizzazione di mercato della SK Hynix

Sempre sulle pagine del Wsj, si legge che all’inizio di quest’anno, l’amministratore delegato di SK Hynix, Kwak Noh-jung, ha dichiarato che il boom dell’intelligenza artificiale potrebbe portare la valutazione della società di chip sui mercati globali a 200 trilioni di won, ovvero 148,8 miliardi di dollari. Già nel 2023 la capitalizzazione di mercato di questa azienda è più che raddoppiata, raggiungendo i 96 miliardi di dollari.

Per lo stesso motivo, il gigante Tsmc aumenterà del 30% la propria forza lavoro globale

Tra i clienti di Nvidia c’è anche il grande produttore di chip taiwanese Tsmc (Taiwan Semiconductor Manufacturing Company), una delle prime dieci grandi aziende di maggior valore al mondo.

Grazie al boom dell’intelligenza artificiale generativa la Tsmc ha deciso di aumentare la propria forza lavoro, secondo le dichiarazioni rese alla Cnn dal vicepresidente Lora Ho, con l’obiettivo di arrivare a 100 mila dipendenti in tutto il mondo entro i prossimi dieci anni.

Oggi, la più grande fonderia di semiconduttori su scala planetaria cota circa 77 mila dipendenti (nel 2020 non superavano le 56 mila unità).

Il gigante Taiwanese ha aperto a febbraio di quest’anno la sua prima fabbrica giapponese, la Japan Advanced Semiconductor Manufacturing (JASM), che dovrebbe avviare la produzione a fine 2024, mentre una seconda è attualmente in fase di progettazione. Per entrambe Tsmc ha pianificato un investimento complessivo di 20 miliardi di dollari.

I problemi di Tsmc in Arizona

Più difficile, a quanto pare, è l’apertura di un nuovo impianto in Arizona, negli Stati Uniti, perché la Tsmc continua a lamentare una certa difficoltà a reperire personale specializzato, nonostante un investimento da 40 milioni di dollari e la promessa di migliaia di posti di lavoro “ben retribuiti”, secondo quanto riportato dal quotidiano The Guardian.

Stando ad un rapporto diffuso dalla Casa Bianca, negli ultimi tre decenni la quota statunitense della produzione globale di semiconduttori è scesa dal 37% ad appena il 12%.

Il Presidente della società taiwanese, Mark Liu, ha anche offerto l’aiuto di 500 tecnici specializzati che l’azienda potrebbe inviare negli Stati Uniti per formare i nuovi dipendenti, ma è più probabile che il vero ostacolo sia solo e sempre finanziario.

La Tsmc probabilmente attende un’offerta “adeguata” da parte Washington, mentre i sindacati locali denunciano anche una mossa aziendale per favorire l’assunzione di manodopera a basso costo.

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