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Meno raid ma 2,5 vittime per attacco dagli 1,6 nel 2022. L’Isis-K in Russia
Al Crocus City Hall alla periferia di Mosca è strage; 137 morti e 180 feriti. Dopo aver accusato gli ucraini il presidente russo Vladimir Putin ha dovuto ammettere che è stata opera dei terroristi islamici radicalizzati dell’Isis-K provenienti dal Tagikistan, la nuova centrale di smistamento degli attacchi terroristici mondiali che, però, sono diminuiti tra il 2022 e il 2023 mentre sono aumentate le vittime.
A dirlo è il Global Terrorism Index 2024: per la precisione 8.352 persone sono morte per mano dei terroristi nel 2023, nel 2022 i morti erano stati molti meno 6.840, l’aumento è del 22%. I terroristi hanno cambiato tattica, alle organizzazioni terroristiche importa la potenza distruttiva più che la quantità dei raid infatti nel 2023 ci sono stati 3.350 attacchi terroristici, molti meno dell’anno prima che ne ha contati 4.321.
Questo vuol dire che se prima, in media, per ogni raid morivano 1,6 persone, oggi ne muoiono 2,5. Nel 2023 il Paese con il maggior numero di morti per terrorismo al mondo è il Burkina Faso, 1.907 morti come mostra il grafico qui sopra con la classifica dei dieci Paesi con più morti per terrorismo nel 2023, l‘87% delle morti per terrorismo nel 2023 è avvenuto in questi Paesi.
Attacchi terroristici, Burkina Faso primo per vittime: 1.907 morti
Il triste primato del Burkina Faso indica che l’epicentro del terrorismo mondiale non è più il Medio Oriente ma l’Africa sub-sahariana: quasi la metà di tutte le morti per terrorismo e il 26% degli attacchi nel 2023 sono avvenuti nei Paesi di questa regione del mondo, in maniera prevalente in Niger, Nigeria, Camerun e nel già citato Burkina Faso. L’intensità del terrorismo è maggiore nei Paesi con conflitti in corso, e di molto: in media dove c’è una guerra civile o una guerra tra fazioni, la mortalità dei raid terroristici è sei volte più alta, per la precisione nei Paesi con conflitti in atto la media di vittime per attacco è 2,7, in quelli senza conflitti è di 0,48. Oltre il 90% degli attacchi e il 98% dei morti per terrorismo nel 2023 sono avvenuti in Paesi in conflitto. Nel grafico più in basso i Paesi con il più alto aumento di vittime per attacchi terroristici in un anno.
- Dal 2016 in Burkina Faso è in corso un conflitto armato interno tra le forze governative, un gruppo armato affiliato ad al-Qaida e uno affiliato all’Isis.
- Dal 2002 nel nord della Nigeria è in corso un conflitto tra l’organizzazione terroristica jihadista Boko Haram e l’esercito nigeriano.
- Dal 2023 il Niger è a rischio guerra civile dopo che un commando militare ha deposto il presidente e preso il comando del Paese.
- Dal 2017 in Camerun è in corso una guerra civile guidata da gruppi separatisti anglofoni che aspirano all’indipendenza dalla maggioranza francofona che governa il Paese.
Il più grande attacco terroristico della storia
Israele ha registrato il maggior aumento delle morti per terrorismo: in un anno le vittime sono passate da 24 a 1.210. L’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023 contro Israele è la prova di come gli attacchi terroristici più devastanti avvengono in territori già segnati da conflitti e guerra civile, in questo caso si tratta del più grande attacco terroristico dall’11 settembre. Non solo, è anche l’attacco terroristico che ha causato più morti come conseguenza diretta nel breve tempo. Nel conflitto che ne è scaturito, tuttora in corso, la stima aggiornata delle vittime a febbraio 2024 è di 32mila. Nel grafico qui sotto i più letali attacchi terroristici del 2023. Hamas è il primo gruppo terroristico per vittime nel 2023.
Terrorismo talebano, per la prima volta l’Afghanistan non è primo al mondo per morti
Tra i dieci attacchi terroristici più letali del 2023 solo uno è stato rivendicato dai Talebani, in Pakistan. Questo perché il gruppo fondamentalista islamico ha meno bisogno dell’arma del terrorismo per i suoi scopi dal momento che dal 2021 è tornato al potere in Afghanistan. Nel 2020, come mostra il grafico qui in basso, il gruppo estremista islamico che controlla Kabul era il primo al mondo per attacchi. Ma c’è anche un altra ragione: infatti ora che governa l’Afghanistan le sue azioni militari, quelle che avvengono in Afghanistan, non sono considerate atti di terrorismo ma di repressione. Questo è il primo anno dal 2019 che l’Afghanistan non è il Paese al mondo con più vittime per attacchi terroristici.
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Isis-K, perché ha colpito la Russia
Discorso diverso per l’Isis Khorasan fazione dell’Isis attiva in Afghanistan che contende il potere ai Talebani. L’Isis-K si è formato nel 2014 riunendo frange di disertori da al-Qaida ed ex combattenti talebani di Afghanistan e Pakistan. Oggi l’Isis-K è il principale nemico dei Talebani, infatti il 75% dei suoi attacchi sono diretti contro la nuova leadership afghana. L’Isis-K ha rivendicato l’attacco terroristico del 22 marzo 2024 in una sala da concerti di Mosca, dove sono morte 137 persone e 180 sono rimaste ferite. Sul perché Isis-K ha colpito la Russia non c’è chiarezza: due punti sono però certi.
Il primo è che Isis-K fornisce eroina ai cartelli russi, e quindi l’attentato potrebbe essere una dimostrazione di forza e una minaccia al Cremlino nel caso di un giro di vite sul traffico di eroina che arriva in Russia dall’Afghanistan. Il secondo punto fermo è l’ostilità tra Isis-K e Iran, l’Isis-K reputa infatti il governo sciita dell’Iran “infedele”. Quindi dal momento che la Russia di Putin sostiene il governo di Teheran, l’obiettivo dell’Isis-K sarebbe avvertire la Russia dei rischi che comporta l’alleanza con Ebrahim Raisi, presidente dell’Iran.
I dati si riferiscono al: marzo 2024
Fonte: Global Terrorism Index 2024