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Mediaset respinge le accuse di Adiconsum che ha intrapreso un’azione inibitoria nei confronti della società televisiva, per contrastare la presunta scelta di non restituire il credito residuo presente nelle tessere ricaricabili di Mediaset premium, Tv a pagamento sul digitale terrestre.
Il gruppo di Cologno Monzese, in una nota, ha ribadito che “le tessere Premium rispettano pienamente la legge e le delibere dell’Authority. Per l’anno 2007 l’Agcom ha, infatti, riconosciuto legittimo l’operato di Mediaset in quanto
La prima udienza è stata fissata per il prossimo 27 marzo presso il Tribunale di Roma.
Per Adiconsum invece “…Il comportamento di Mediaset è palesemente vessatorio, non rispettoso della legge Bersani, e rientra nelle cosiddette pratiche commerciali sleali”.
L’associazione consumatori ha spiegato che “…Mediaset non solo si è rifiutata di restituire il credito residuo delle tessere scadute nel luglio 2007 ma, assumendo un comportamento ancora più grave, continua a immettere sul mercato tessere che sono ugualmente illegali in quanto prevedono una scadenza del credito al 30 giugno 2008 o al 30 giugno
Adiconsum, che già a giugno 2007 aveva denunciato Mediaset all’Autorità per le Comunicazioni e a quella della Concorrenza, non avendo ottenuto ancora alcun provvedimento che tuteli realmente i consumatori, ha deciso di intraprendere la via giudiziale per ottenere il risarcimento del credito residuo a quegli utenti che ne hanno fatto richiesta e per far ritirare dal mercato le card attualmente in commercio che non sono rispettose della legge.
La vicenda è iniziata nel maggio scorso con l’invio di un messaggio agli oltre due milioni di clienti titolari delle tessere ricaricabili Mediaset Premium, che li sollecitava a esaurire il credito presente sul borsellino delle tessere entro il 30 giugno 2007 (data prevista per la scadenza della prima emissione delle tessere), per evitare che il credito andasse perduto.
Mediaset allora si è giustificata spiegando come la scadenza del chip fosse dovuta a motivi di sicurezza, per impedire un uso improprio delle schede a tempo indeterminato. Immediata la reazione di Adiconsum che ha denunciato il fatto all’Agcom.