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Smart Home, l’Italia cresce. E le novità arrivano dal protocollo Matter

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Il settore delle abitazioni connesse in Italia ha raggiunto infatti un valore di 810 milioni di euro nel 2023, con un aumento del 5% rispetto all'anno precedente, superando così la crescita media europea.

Rubrica settimanale SosTech, frutto della collaborazione tra Key4biz e SosTariffe. Per consultare gli articoli precedenti, clicca qui..

La casa degli italiani diventa sempre più intelligente, ma – dopo la crescita repentina della pandemia, quando a causa dei lockdown in molti hanno reso le proprie abitazioni più efficienti – la crescita non è ancora paragonabile ad altri Paesi. Il settore delle abitazioni connesse in Italia ha raggiunto infatti un valore di 810 milioni di euro nel 2023, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente, superando così la crescita media europea.

Tuttavia il Paese si posiziona ancora dietro agli altri in termini di spesa pro capite, con 13,7 euro per abitante rispetto ai 28,8 euro della media europea. Questo rallentamento nella crescita, che negli anni passati aveva registrato percentuali decisamente più elevate, è stato influenzato dalla diminuzione degli incentivi governativi, che hanno impattato in particolare sulle vendite di dispositivi smart per l’efficienza energetica. E, si potrebbe dire, la minore urgenza (apparente) di gestire con più accortezza la spesa energetica ha portato a una flessione della domanda. Ma si tratta comunque di numeri positivi, che portano con sé anche diverse innovazioni nel mercato.

L’obiettivo ora è fidelizzare

Sono queste alcune delle riflessioni che derivano dalla ricerca sulla Smart Home dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano, presentata pochi giorni fa durante il convegno “Smart Home Reloaded: è il momento di innovare, su solide basi”. Secondo Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things, «il 2023 ha portato grandi novità sul fronte della domanda e dell’offerta di soluzioni smart per la casa. Lato domanda, si assiste a un consolidamento sempre più forte dell’App come principale interfaccia tra Smart Home e utente. Lato offerta, cresce il numero di aziende che propone servizi innovativi, integrando all’interno delle soluzioni algoritmi di Intelligenza Artificiale. L’obiettivo è fidelizzare i propri clienti, puntando su un’esperienza sempre più personalizzata e creando valore grazie ai dati raccolti».

I driver del mercato della domotica in Italia

In termini di segmenti di mercato, le soluzioni per la sicurezza, quali videocamere, sensori per porte e finestre, e serrature connesse, hanno dominato le vendite nell’anno appena concluso, generando da sole 195 milioni di euro di fatturato e registrando una crescita superiore all’anno precedente. Anche gli elettrodomestici smart hanno visto una crescita notevole, con 151 milioni di euro di mercato (19%) e una crescita importante (+8%), nonostante un calo generale delle vendite di questi dispositivi in Europa. I sistemi di riscaldamento e climatizzazione smart e gli smart speaker hanno completato il quadro dei principali driver di crescita del mercato, nonostante alcuni ostacoli dovuti alla riduzione degli incentivi statali e alla saturazione del mercato degli speaker. Giocano a favore della domotica anche i prezzi in discesa per le connessioni casalinghe, come quelle per la fibra ottica (su SOSTariffe.it è sempre possibile comparare tra loro le varie offerte del momento).

Smart sì, ma non si usa ancora fino in fondo

La ricerca condotta dall’Osservatorio Internet of Things, in collaborazione con BVA Doxa, rivela che il 59% dei consumatori italiani possiede almeno un dispositivo smart in casa, con il 70% che esprime un elevato grado di soddisfazione per gli acquisti effettuati. Tuttavia solo il 38% degli utenti ha effettivamente connesso i propri dispositivi alle funzionalità smart.

I canali di vendita hanno mostrato dinamiche interessanti: mentre la filiera tradizionale ha registrato un aumento modesto, gli eRetailer hanno visto una crescita significativa. Angela Tumino, Direttrice dell’Osservatorio Internet of Things, sottolinea: “l’app si conferma la principale interfaccia tra utente e i vari dispositivi smart, ma c’è ancora del lavoro da fare per quanto riguarda l’integrazione”. Le aspettative dei consumatori per il futuro si concentrano sulla connessione di tutti i dispositivi e sulla loro programmazione autonoma, con una particolare attenzione alla sicurezza domestica e al controllo dei consumi energetici.

Smart home: che cosa cambia con il protocollo Matter

Nel contesto delle tecnologie emergenti, il protocollo Matter emerge come una delle iniziative più promettenti per l’integrazione di un’ampia gamma di prodotti smart home.  Matter rappresenta una svolta nel mondo della domotica, che permette di unificare e semplificare la connettività tra dispositivi smart home attraverso un protocollo di interoperabilità lanciato con il supporto delle maggiori aziende tecnologiche. Questo nuovo standard, originariamente denominato CHIP (Project Connected Home over IP) e annunciato nel dicembre 2019 da giganti quali Amazon, Apple, Google, e Samsung SmartThings, mira a facilitare l’uso degli oggetti connessi nella casa intelligente, eliminando le barriere di compatibilità e rendendo l’integrazione tra differenti marchi più fluida e accessibile. Con l’adozione di Matter, i dispositivi possono comunicare tra loro indipendentemente dalla marca, utilizzando tecnologie di connessione come Wi-Fi, Zigbee, e Z-Wave, ma anche sfruttando le potenzialità del protocollo radio Thread per creare reti mesh a basso consumo energetico.

I principi di Matter

Il protocollo Matter si basa su tre pilastri fondamentali: semplicità, per una gestione e configurazione agevolata degli apparati; interoperabilità, che consente l’integrazione semplice tra dispositivi di brand diversi; e sicurezza, per garantire connessioni sicure e affidabili. Importante è il ruolo del Thread Border Router, dispositivo chiave per la formazione di reti mesh che connette la rete domestica o aziendale utilizzando lo standard radio wireless IEEE 802.15.4, facilitando così una comunicazione diretta e senza intermediari tra i dispositivi smart. Questo standard aperto non solo promette di eliminare le problematiche legate alla compatibilità e alla frammentazione dell’ecosistema smart home, ma anche di potenziare l’usabilità e l’integrazione dei dispositivi nella vita quotidiana degli utenti.

Smart home: non tutto è rose e fiori per la nuova tecnologia

La promessa di Matter è quella di portare una rivoluzione paragonabile a quella di Internet negli anni ’90, con un impatto significativo sulla domotica, offrendo ai consumatori una scelta più ampia e connessioni più stabili, e ai produttori la possibilità di raggiungere un pubblico più vasto con meno sforzi dedicati al supporto delle diverse piattaforme. «Negli ultimi mesi, il protocollo Matter ha subito aggiornamenti e innovazioni sostanziali attraverso le due successive Release avvenute nel corso del 2023, a maggio e ottobre» spiega Antonio Capone, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Internet of Things. «Grazie all’ultima versione, l’ecosistema incorpora un’ampia gamma di prodotti, che vanno dagli altoparlanti e termostati intelligenti alle serrature smart, fino ai grandi e piccoli elettrodomestici. Mentre procede l’evoluzione dello standard, però, le applicazioni e le prime esperienze di integrazione da parte delle aziende non sono state prive di difficoltà e c’è ancora molto lavoro da fare su questo aspetto».

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