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IA, audizione Turconi (Accenture): “Creare un proprio corpus di conoscenza per il paese e in lingua italiana” (video)

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L’audizione davanti alla commissione Attività produttive di Franco Turconi, Senior Managing Director Accenture Health & Public Service Lead for Italy Central Europe and Greece, in merito all'indagine conoscitiva sull’intelligenza artificiale, opportunità e rischi per il sistema produttivo italiano.

Indagine conoscitiva sull’IA, l’audizione di Accenture alla Camera

Cercare di valorizzare ed usare li talento e l’ingegno umani, affiancati dalla tecnologia, è sempre stata la nostra missione”, ha dichiarato Franco Turconi, Senior Managing Director Accenture Health & Public Service Lead for Italy Central Europe and Greece, ascoltato in audizione davanti alla commissione Attività produttive della Camera dei Deputati, in merito all’indagine conoscitiva sull’intelligenza artificiale (IA), opportunità e rischi per il sistema produttivo italiano.

Cerchiamo sempre di applicare la tecnologia nei settori industriali specialistici. Quindi abbiamo una profondità molto verticale e il punto che voglio portare alla vostra attenzione sull’evoluzione dell’intelligenza artificiale in Italia sarà quello derivato nella nostra presenza su mercati orizzontali, quali la cybersecurity, il cloud, la banda larga e le telecomunicazioni e anche le industrie verticali sui quali operiamo dal retail al food, dal turismo alla moda, dall’automotive e mobilità fino ai servizi finanziari e industriali. Proprio pochi giorni fa abbiamo inaugurato a Roma, a Palazzo Marignoli a Piazza San Silvestro, un GenAI
Studio pensato proprio per offrire alla Pubblica Amministrazione l’opportunità di scoprire i moltissimi utilizzi dell’intelligenza artificiale generativa, attraverso una cosiddetta “sala immersiva” dove poter sperimentare queste nuove tecnologie
”, ha aggiunto Turconi.

Mi soffermerò su alcuni punti chiave – ha proseguito il manager Accenture – primo aspetto, come nel 2022-23 l’intelligenza artificiale è stata usata dal tessuto produttivo in Italia; secondo aspetto, sono quelle tematiche che vanno indirizzate a mio avviso come sistema paese, anche da un punto di vista legislativo, per proteggere l’Italia dai possibili rischi di questa nuova ondata tecnologica nella quale siamo tendenzialmente fruitori, che arriva da oltre oceano, da altri paesi; infine anche una serie di raccomandazioni, che sottopongo a questa commissione, come punti di vista futuri su aspetti e situazioni che vanno controllate gestite e monitorate per garantire una fruizione sostenibile dell’intelligenza artificiale”.

L’impatto dell’IA sul mondo del lavoro

L’IA in Italia nel 2022-23 ha vissuto una fase molto sperimentale, con un utilizzo nel settore privato, anche con componenti di tipo generativo, ovvero l’evoluzione di tecniche predittive volte alla generazione di informazioni partendo anche da dati non strutturati. Mentre nella componente pubblica, che ha fatto dei progetti straordinari, l’Unesco ha premiato due delle applicazioni di intelligenza artificiale sviluppate nella PA come esempio virtuoso di applicazione di queste tecnologie per la sicurezza e per l’accessibilità dei servizi al cittadino”, ha continuato Turconi.

Ad esempio, c’è il progetto “Classificazione e smistamento PEC” dell’INPS, realizzato in collaborazione con Accenture, che tra l’altro stato riconosciuto a livello globale da IRCAI, l’agenzia UNESCO per l’innovazione tecnologica, entrando nella Top 10 mondiale per l’uso dell’intelligenza artificiale. Questo sistema innovativo classifica e smista automaticamente le migliaia di PEC ricevute quotidianamente dall’INPS, indirizzandole agli uffici competenti, migliorando così i tempi di risposta e la qualità del servizio offerto ai cittadini.

Parlando di settore produttivo terziario avanzato e di professioni intellettuali, quindi forse più l’ambito vicino a questa commissione, se noi potessimo avere un Time Report di tutte le attività delle persone che lavorano oggi in ambito industriale, in ambito di produzione, in ambito di servizi, avremmo il 40% circa delle ore lavorate impattate dall’intelligenza artificiale, quindi vuol dire che il 40% di queste attività possono essere automatizzate, controllate e avere un processo decisionale basato su delle tecniche di intelligenza artificiale, che dovrebbero supportare gli impiegati in questi settori nello svolgimento delle loro attività. Quindi sono già evidenti gli impatti dell’IA in termini di efficientamento, semplificazione e sicurezza”, ha spiegato il direttore Accenture.

GenAI Studio

Il manager Accenture ha poi parlato dei GenAI Studio. “Proprio perché ci rendiamo conto della molteplicità di applicazioni di queste tecnologie, abbiamo creato, i cosiddetti GenAI studio. Rivolti a tutti i settori industriali, i centri hanno focus specifici: quello di Milano è dedicato ai servizi per il retail e i beni di consumo, quello di Roma è dedicato proprio alla Pubblica Amministrazione.
Presso questi spazi, i clienti hanno la possibilità di accedere a tecnologie all’avanguardia, strumenti e metodologie innovative e di migliorare le loro competenze per definire roadmap finalizzate all’adozione dell’intelligenza artificiale generativa su larga scala. A loro disposizione i migliori esperti, nonché oltre 1.450 brevetti e domande di brevetto, e l’esperienza maturata grazie a più di 300 progetti
“.

Creare un proprio corpus di conoscenza dell’IA

La chiave di volta, secondo Turconi, “è avere il coraggio di creare un proprio corpus di conoscenza dell’intelligenza artificiale, per il sistema Paese, quindi in lingua italiana, che è uno dei grossi problemi tra l’altro nell’utilizzo di questi modelli per sviluppare delle verticalità su più filiere e settori dove il made in Italy eccelle per competenze. per innovazione e per velocità”.

Io credo che un’IA frugale e sostenibile, basata su elementi microeconomici, derivati proprio dall’utilizzo in uno specifico settore, sia un’ennesima chiave di volta per contenere costi, raggiungere degli obiettivi in tempi brevi, non con dei programmi a lunga scadenza, e soprattutto anche con una logica di sostenibilità in termini di soluzioni”, ha precisato Turconi.

IA tra posti di lavoro persi e creati

Noi stimiamo che circa 2 milioni e mezzo di posti di lavoro possano essere creati dall’impiego dell’intelligenza artificiale, anche grazie alla riqualificazione e al potenziamento delle competenze digitali, che riguarda circa il 60% delle persone. Quindi, vuol dire che a parità di attività, noi dobbiamo irrobustire le capacità di utilizzo di tutte le tecnologie digitali oggi presenti, quello che chiamiamo reskilling, un percorso naturale, quasi un continuo di quello che è l’evoluzione di un curriculum professionale di una persona”, ha aggiunto Turconi.

Invece, per le professioni potenziate dall’intelligenza artificiale, dovranno essere attivati degli adeguati percorsi di upskilling, che riguardano il 40% dell’altra parte degli investimenti, focalizzati su redeployment delle persone. Abbiamo sviluppato anche un sistema di analisi, di simulazione di questi dati, ovviamente, e ci sono dei mestieri delle professionalità che sicuramente nella fase iniziale, se non si fanno delle azioni di contenimento, potrebbero andar perse.

Noi abbiamo fatto in modo che al termine di tutto il percorso emerga un saldo positivo in termini di posti di lavoro creati, in modo che tale processo sia sostenibile. C’è comunque una perdita di professionalità, ma noi dobbiamo fare in modo che quel 60% della forza lavoro da riqualificare sia indirizzata su dei nuovi mestieri. Con questi percorsi di upskilling e reskilling, credo che si riesca a contenere questo delta di perdite di lavoro nell’ordine del 30-40%”, ha affermato Turconi.

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