I problemi di copertura di Open Fiber non si limitano al piano Italia 1 Giga ma riguardano anche il piano BUL per la copertura delle aree bianche.
Nel piano BUL per la copertura delle aree bianche da parte di Open Fiber è previsto anche l’uso dell’FWA oltre all’FTTH. Una tecnologia, l’FWA (Fixed Wireless Access), soltanto apparentemente ancillare rispetto alla fibra, visto che il Fixed Wireless Access è stato designata a tutti gli effetti come valida alternativa in zone impervie e comuni non raggiungibili direttamente dalla fibra, come ad esempio le “aree bianchissime”.
Nella relazione Infratel sullo stato di avanzamento del piano BUL al 31 dicembre 2023 sono 1.788.200 le unità abitative FWA totali coperte da Open Fiber, anche se risulta che siano collegate poche centinaia di clienti, per l’esattezza appena 536. Come mai non ci sono clienti?
Siamo sicuri che le unità immobiliari siano realmente connesse?
Una goccia nel mare del digital divide, considerato che ad esempio Eolo, il primo operatore FWA italiano, ha raggiunto 650mila clienti a novembre dello scorso anno.
Sullo stato di avanzamento della rete FWA di Open Fiber aveva già presentato una interrogazione al Governo e al Mimit lo scorso maggio Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell’Udc, che in una nota ricordava che “Open Fiber avrebbe dovuto realizzare anche una rete FWA per coprire circa 2,5 milioni di UI, ma la società dichiara di averne già coperte 1,5 milioni, nonostante vanti solamente 400 clienti a fronte dei risultati di copertura annunciati; A fronte di questi risultati può solo concludersi che la rete FWA è stata completamente sbagliata nella sua progettazione e realizzazione e che quindi le connessioni dichiarate non sono reali”.
E sui vantaggi potenziali dell’FWA in Italia resta di attualità la richiesta di assegnare la banda millimetrica residua in banda 26.5 Ghz, avanzata qualche mese fa a questo scopo.