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Surface Avatar, nuovi test da remoto per facilitare le missioni lunari del futuro

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Il programma, che mette in campo l’utilizzo di robot avanzati e il controllo da remoto, rappresenta un deciso passo in avanti nello sviluppo dell’esplorazione spaziale.

La NASA e il Centro aerospaziale tedesco (DLR) hanno avviato l’innovativa serie di test Surface Avatar, con l’obiettivo di agevolare le missioni lunari che verranno. Uno step importante nello viluppo dell’esplorazione spaziale, in quanto introduce l’utilizzo di robot avanzati e il controllo da remoto a sostegno delle attività degli astronauti sulla Luna.

Va da sé che, grazie a queste nuove tecnologie, le missioni lunari di domani potranno affrontare compiti gravosi in modo più semplice, sicuro ed efficace, restituendo maggiore analisi e comprensione del nostro satellite naturale.

Già operativo nella Stazione spaziale internazionale (ISS) – laboratorio scientifico ad alta tecnologia che orbita nello spazio a 400 km sopra la superficie terrestre – in condizioni di microgravità, l’astronauta della NASA Frank Rubio ha collaborato fattivamente con un team di tre robot a terra per portare avanti i test.

Justin, il robot che rimuove i sismometri

Nel corso del primo test della serie Surface Avatar, della durata di circa due ore, l’astronauta statunitense di origine salvadoregna Rubio – che lo scorso settembre ha fissato un nuovo record, prendendo parte alla più lunga missione spaziale statunitense, con 374 giorni consecutivi nello spazio, 16 in più rispetto a Mark Vande Hei, detentore del precedente primato – ha controllato il robot umanoide Justin (nato nei laboratori del Centro aerospaziale tedesco) da remoto, mentre l’androide rimuoveva un sismometro dal lander lunare Interact dell’Agenzia spaziale europea (ESA) per poi posizionarlo sul terreno lunare.

Una modalità, quella dei robot controllati da remoto nel futuro dell’esplorazione spaziale, che permetterà di condurre operazioni sulla Luna (in materia di atterraggi lunari, guidano la classifica Stati Uniti, Russia e Cina) altrimenti impensabili per gli astronauti sulla superficie.

Il prossimo astronauta coinvolto nel programma sarà l’astronauta dell’ESA Andreas Mogensen, decollato dal Kennedy Space Centre della NASA il 15 agosto 2023 per poi pilotare una navicella Crew Dragon fino alla Stazione spaziale internazionale. Durante questa nuova missione, Mogensen condurrà ulteriori analisi e test per valutare l’efficacia del controllo remoto dei robot nel corso delle operazioni sulla Luna.

Test con i droni per le missioni lunari

Eseguito con successo, il test Surface Avatar ha permesso di valutare le specifiche dell’interfaccia utente dei robot. Tutte le informazioni apprese verranno utilizzate per migliorare il robot umanoide Justin e, al contempo, attivare nuove funzionalità durante la successiva sessione del test, in agenda nel 2025.

Thomas Krueger, a capo dello Human Robot Interaction Lab dell’Agenzia spaziale europea, evidenzia l’importanza del test effettuati, rimarcando che le tecniche di controllo già sperimentate nel corso della simulazione Analog-1 sul vulcano Etna in Sicilia (testando i droni che verranno impiegati nelle prossime missioni sulla Luna) avvalorano la fattibilità dell’approccio di teleoperazione diretta con supervisione umana.

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