Secondo Reuters, Orange e MásMóvil riceveranno il via libera per la loro fusione da 18,6 miliardi di euro in Spagna da parte delle autorità antitrust europee. L’accordo è stato annunciato per la prima volta nel luglio 2022 e, poiché creerebbe la più grande società di telecomunicazioni spagnola in termini di numero di connessioni di clienti e ridurrebbe il numero di fornitori di servizi di comunicazione consolidati da quattro a tre, la fusione è stata attentamente esaminata dalla Commissione europea.
Ma secondo fonti citate da Reuters, l’accordo potrebbe ottenere il via libera a condizione che a un operatore competitivo emergente, Digi Spain, venga data un’opzione per un accordo di roaming nazionale sulla rete Orange Spain e che alcune licenze di spettro vengano scaricate da MásMóvil a Digi. La buona notizia è che Digi ha già stretto accordi con gli aspiranti alla fusione e lo ha annunciato lo scorso dicembre.
Digi, che opera anche in Spagna, Portogallo, Italia e Belgio, ha concluso il mese scorso un accordo di trasferimento dello spettro con le due società spagnole, del valore di 120 milioni di euro. Lo spettro acquisito sarebbe di 2×10 MHz nella banda dei 1.800 MHz, 2×10 MHz nella banda dei 2,1 GHz e 20 MHz nella banda dei 3,5 GHz.
La posizione dominante sul mercato dell’azienda combinata ha portato al controllo da parte delle autorità di regolamentazione europee, preoccupate che la mossa possa diminuire la concorrenza e aumentare i prezzi nel mercato spagnolo. Le due aziende, ovviamente, non sono d’accordo, sostenendo che ciò consentirà loro di investire maggiormente nell’infrastruttura di connettività della nazione.
Se l’accordo ricevesse l’approvazione, segnerebbe un punto di svolta nella rigidità delle politiche della Commissione Europea sulle fusioni che riducono il numero dei principali attori del mercato da quattro a tre. La Commissione Europea storicamente non è stata favorevole a tali transazioni; ad esempio, bloccando la prevista acquisizione di O2 da parte di Three nel 2016.
La decisione finale delle autorità europee garanti della concorrenza è prevista entro il 15 febbraio.
Recentemente era stata Vodafone a cedere per 5 miliardi di euro le sua attività spagnole al fondo Zegona, che aveva chiesto all’antitrust Ue di ottenere un pacchetto dei clienti di Orange e Masmovil come rimedio post fusione, ricevendo però la risposta negativa da parte di Bruxelles.