Documenti elettronici: appalti per 150 mln di euro senza asta pubblica. Interviene l’Autorità di vigilanza

di Alessandra Talarico |

Italia


Documenti elettronici

Sarebbero stati assegnati in aperta violazione del codice degli appalti i contratti relativi al passaporto elettronico ed al permesso di soggiorno elettronico.

Lo ha reso noto il Consiglio dell’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici che nella sua adunanza del 22 maggio 2008 ha concluso il procedimento relativo alla realizzazione del passaporto informatico, del permesso di soggiorno elettronico e della carta di identità elettronica.

 

Una violazione, quella del Poligrafico, venuta alla luce proprio nel momento in cui il nuovo governo sta tentando di rendere più efficiente e trasparente la Pubblica Amministrazione al fine di dare nuove basi al rapporto tra i “cittadini-azionisti” e le istituzioni.

 

Secondo quanto accertato dall’Autorità, l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha gestito gli appalti relativi al passaporto elettronico e al permesso di soggiorno contravvenendo ai dettami dell’art.2 del D.lgs. n. 163/2006,che disciplina i contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE.

 

I contratti – per un valore complessivo di circa 150 milioni di euro – sarebbero stati affidati direttamente a imprese selezionate, “senza alcuna procedura ad evidenza pubblica e in contrasto con i principi di buon andamento ed imparzialità della Pubblica amministrazione”.

 

Riguardo invece le modalità di gestione della carta d’identità elettronica, per la quale erano state da ultimo indette tre gare pubbliche,  l’Autorità ha rilevato l’illegittimità del comportamento dell’Istituto Poligrafico in merito alla società mista ‘Innovazione e Progetti‘, appositamente costituita ma poi sciolta “in assenza di qualsiasi motivazione circa il concreto interesse pubblico, atteso che non sono state tenute in alcun conto le spese effettuate, su espressa e ripetuta richiesta del Poligrafico, per oltre 23 milioni di euro per l’attuazione del progetto”.

 

Un approccio stigmatizzato in maniera netta dall’autorità presieduta da Luigi Giampaolino in considerazione anche  “della rilevanza economica e sociale dei progetti, che di fatto riguardano la informatizzazione dei documenti di identificazione”.

 

Nel ricordare il carattere di “assoluta eccezionalità” delle pratiche di affidamento senza gara pubblica, l’Autorità ha quindi richiamato il Poligrafico al rispetto dei principi di “economicità e correttezza” e alla dovuta attenzione “alle disposizioni vigenti per la scelta del contraente, nel rispetto dei principi di ‘libera concorrenza, parità di trattamento, non discriminazione, trasparenza, proporzionalità’ posti a tutela degli operatori del settore”.

 

L’Istituto Poligrafico ha ora due settimane di tempo per rendere note le iniziative che intenderà adottare per adeguarsi alla delibera. L’Autorità le valuterà e deciderà se intraprendere ulteriori misure.

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