Il mondo in cui viviamo oggi è ultraconnesso e da sempre, grazie a internet, persone fisicamente lontane migliaia di chilometri si sono avvicinate, scambiandosi idee e informazioni con una facilità mai vista prima. Tuttavia, rimane ancora un ostacolo che non tutti sono in grado di superare: la barriera linguistica.
Di norma, sono necessari anni di studio e pratica per raggiungere una padronanza che si avvicini a quella di un madrelingua e non tutti hanno a disposizione tutto questo tempo, a meno che non decidano di usare le lingue per lavoro. Chi ha imparato, anche solo parzialmente, una lingua straniera a scuola poi rischia di perderne molte nozioni non appena interrompe gli studi, specialmente se non è possibile immergersi nel contesto culturale e non si hanno contatti con persone provenienti dal Paese della target language. Il problema poi si fa importante soprattutto con lingue che non appartengono allo stesso ceppo della propria e si è accentuato, a suo tempo, anche con la pandemia e il protrarsi della chiusura temporanea dei confini di alcuni Paesi.
Il panorama digitale per lo studio delle lingue
Se già da prima erano disponibili applicazioni che davano la possibilità di approcciare le lingue in modo semplice e divertente tramite la gamification, ora il settore dell’apprendimento linguistico è sempre più ricco di risorse, variegate in base al livello di studi, il tipo di esercizio e, naturalmente, la lingua che si desidera imparare.
Le app più conosciute per iniziare a studiare una lingua sono certamente Duolingo e Babbel, con le quali si può cominciare dalle basi di grammatica e vocaboli. In questo senso, qualora non bastasse la stessa feature presente in tali app, è possibile fare un ulteriore step con software come Anki, che permette di creare mazzi di flashcard (molto usate in ambito linguistico) per ripetere il lessico o le regole grammaticali, scegliendo tempi di ripetizione, numero di carte e altre impostazioni utili come l’ascolto della pronuncia.
Probabilmente sono proprio lo speaking e il writing i primi crucci di chi studia una lingua e non conosce nessun madrelingua. Esistono allora piattaforme online dove poter entrare in contatto con utenti da tutto il mondo. Si va da siti come Interpals.net o snailmailfriends.com, che propongono una fusione tra la chat online e la cara vecchia lettera su carta, ad applicazioni come Tandem o HelloTalk. Quest’ultima, ad esempio, è un vero e proprio social dedicato ai poliglotti wannabe, con una dashboard dove leggere i post di altri utenti e le interazioni non si limitano a like e commenti: poiché ogni utente può scegliere di scrivere nella lingua che sta imparando, i madrelingua possono rispondere e correggere segnalando direttamente nelle frasi gli errori, ottenendo così un’esperienza di apprendimento più diretta ed efficace. Si possono inoltre effettuare chiamate dal vivo o inviare messaggi vocali, così da esercitare anche la pronuncia e la capacità di dialogo.
Non mancano poi canali YouTube o podcast per esercitare anche il listening, con temi che vanno dalla cultura generale ad altri più specifici, così da ampliare il proprio vocabolario e aumentare la complessità del discorso. La crescita esponenziale del podcast come nuovo mezzo di informazione e comunicazione, inoltre, ha favorito enormemente l’apprendimento passivo della lingua: ogni buon studioso sa che l’assimilazione passa anche dall’esposizione costante alla lingua d’interesse e il podcast offre una gamma di argomenti praticamente infinita.
Tutto quanto detto finora, ovviamente, è rivolto allo studio autonomo, cosa non semplice da gestire soprattutto se si ha un lavoro nine-to-five. A volte è più utile avere qualcuno di supporto, come un coach o un insegnante di lingua: piattaforme come Italki, specifiche per l’apprendimento delle lingue, sono il luogo ideale dove trovare tali esperti, tutti certificati e a disposizione per lezioni mirate e one-to-one.
Le Intelligenze Artificiali, un ponte fra lingue, culture e business
In ultimo, ma non per importanza, non bisogna dimenticare che le IA stanno diventando sempre più capaci di riconoscere le lingue. Se prima avevamo solo Google Translate cui affidarci, ora è divenuto molto conosciuto anche Deepl per le traduzioni istantanee più accurate. Ragionando in modo più ampio, ora anche l’ormai sempreverde ChatGPT è utilizzatissimo in questo campo, specialmente per creare contenuti rapidi in lingua inglese.
Pur mancando della comprensione umana, in grado di cogliere sfumature, giochi di parole e altre sottigliezze che è sempre bene controllare, le IA rivestiranno sempre di più un ruolo fondamentale sia per la comunicazione in altre lingue che per molti altri compiti. Nell’ambito digitale stanno già venendo applicate rivoluzionando processi, automazioni e creatività e scuole come Digital Coach, con la sua AI Jobs Academy, stanno offrendo corsi e opportunità per mettere in pratica tali conoscenze che saranno sempre più richieste in moltissimi ambiti, dalla vendita all’intrattenimento.
YouTube sta sperimentando una serie di nuove funzionalità potenziate dall’intelligenza artificiale, progettate per migliorare l’esperienza degli utenti attraverso un chatbot aperto all’interazione naturale. Questa innovativa caratteristica permetterà agli utenti di interagire con il sistema incorporato in vari modi: potranno richiedere ulteriori informazioni su un argomento trattato in un video, ottenere dettagli specifici, generare riassunti dei video stessi e persino partecipare a conversazioni nei commenti. Inoltre, l’introduzione di un nuovo pulsante consentirà agli utenti di accedere a video casuali senza dover sfogliare numerose raccomandazioni basate sulle loro preferenze.
La funzionalità basata sull’intelligenza artificiale diventerà disponibile attraverso un nuovo pulsante denominato “Ask” o “Chiedi” e sfrutterà le informazioni raccolte sia dai contenuti presenti su YouTube, sia tramite il ricorso al modello di linguaggio proprietario di Google, il quale attinge dati anche dal web esterno per fornire risposte dettagliate ed esaustive, dunque anche esplorando siti multilingua.
L’applicazione dell’Intelligenza Artificiale nel settore linguistico sta rapidamente trasformando anche il panorama aziendale e imprenditoriale. Le imprese, consapevoli del potenziale di queste tecnologie, stanno integrando sistemi basati sull’IA per migliorare le loro operazioni e ampliare la portata delle loro attività a livello globale.
Uno dei principali cambiamenti è rappresentato dall’automatizzazione delle traduzioni e della comunicazione multilingue. Le IA sono in grado di tradurre testi, documenti e conversazioni in diverse lingue in modo rapido e accurato, riducendo così le barriere linguistiche nelle transazioni commerciali internazionali. Questo non solo facilita la comunicazione con clienti e partner commerciali di tutto il mondo, ma consente anche alle imprese di espandere la propria presenza globale in maniera più efficiente.
Inoltre, l’utilizzo di sistemi basati sull’IA per l’analisi del linguaggio naturale consente alle aziende di comprendere meglio le esigenze dei clienti, di rilevare trend di mercato e di personalizzare le strategie di marketing e vendita. Attraverso l’analisi dei dati e dei feedback dei clienti, le IA possono offrire insight preziosi per migliorare i prodotti, ottimizzare i processi aziendali e sviluppare nuove soluzioni in linea con le esigenze del mercato globale.
Le aziende che adottano queste tecnologie in modo innovativo sono in grado di ottenere un vantaggio competitivo significativo. L’IA non solo migliora l’efficienza operativa, ma apre anche nuove opportunità di business, consentendo alle imprese di adattarsi rapidamente alle mutevoli dinamiche del mercato globale. Grazie a queste innovazioni, le imprese possono offrire servizi migliori, espandersi su nuovi mercati e rimanere competitive in un ambiente globale e interconnesso.
In conclusione, l’evoluzione nell’apprendimento e nell’utilizzo delle lingue, grazie alle IA e alle risorse online, ha reso più accessibile e stimolante l’acquisizione di competenze linguistiche e al contempo anche digitali. Qualsiasi approccio si scelga per conoscere una lingua, l’integrazione di queste tecnologie sta riducendo le barriere linguistiche e di diffusione delle informazioni e faciliterà sempre di più la comunicazione aprendo porte a maggiori opportunità sia di apprendimento che di business.