Un mondo di pagamenti transfrontalieri (soprattutto B2B)
Il valore mondiale dei pagamenti transfrontalieri è passato tra il 2018 ed il 2022 da 25 a oltre 150 trilioni di dollari, quasi 30 volte quello dell’intero settore tecnologico mondiale stimato per quest’anno.
Una crescita inarrestabile guidata secondo Airwallex dalle transazioni B2B (Business-to-Business), generate da aziende che scambiano prodotti, servizi o informazioni con altre aziende, che rappresentano il 97% circa del valore complessivo.
Su 155,9 trilioni di dollari complessivi, 150,7 sono relativi ad attività B2B, 2,8 trilioni ad attività C2B (Consumer-to-Business), 1,6 trilioni ad attività B2C (Business-to-Consumer) e 0,8 trilioni ad attività C2C (Consumer-to-Business).
Un settore che crescerà del 60% entro il 2027
Non solo, secondo le stime riportate si visualcapitalist.com, entro il 2027 i pagamenti transfrontalieri potrebbero crescere di un ulteriore 60%, cioè una media di oltre 250 trilioni di dollari di valore all’anno.
Lo straordinario aumento di scambi è dovuto, tra le altre motivazioni, al moltiplicarsi delle soluzioni tecnologiche, ai numerosi progetti commerciali ed infrastrutturali ormai avviati da diversi Paesi confinanti, che moltiplicano le occasioni di pagamenti transfrontalieri, ma anche iniziative di livello mondiale come l’area di libero scambio in Africa e la Nuova Via della Seta cinese (Belt & Road Initiative).
Queste ultime due rappresentano da sole il 10% della crescita annuale dei pagamenti transfrontalieri nelle economie emergenti.
Poi c’è l’ecommerce, che contribuisce in maniera sostanziale alla crescita di questo settore, con il 57% degli utenti mondiali che sfrutta regolarmente le piattaforme di pagamenti transfrontalieri. Basti pensare che il 40% delle vendite B2B in Australia è avvenuto tramite piattaforme ecommerce.