Unione Europea
Una relazione sul pluralismo dei media adottata ieri dalla Commissione cultura e istruzione dell’Europarlamento – con 33 voti a favore e un astenuto – sottolinea che vi è un “notevole rischio” che il perseguimento di obiettivi di profitto da parte dei media privati possa compromettere la loro capacità di agire come “sentinelle” della democrazia.
I deputati caldeggiano quindi l’adozione di una “Carta dell’editoria” per evitare che i proprietari, gli azionisti o i governi possano interferire con i contenuti editoriali, e incoraggiano i difensori civici a proteggere la libertà dei media.
I meccanismi di mercato non sono sufficienti a garantire il pluralismo dei media, sottolinea la relazione di Marianne Mlikko (PPE / DE, ET), che esprime preoccupazione per la concentrazione della proprietà nelle imprese dei media, poiché “…l’esperienza dimostra come la concentrazione della proprietà compromette il pluralismo e la diversità culturale“.
Il presidente della Commissione, Katarina Batzeli (PSE, EL), ha dichiarato che “…I casi di concentrazione senza restrizioni della proprietà o di scarsa apertura al pluralismo nei mezzi di informazione mettono in pericolo la diversità culturale e la libertà di espressione non solo a livello di mercati nazionali, ma anche a livello europeo. Dobbiamo quindi lanciare un forte impegno europeo a superare queste sfide soprattutto in vista delle nuove tecnologie e servizi nel settore dei media”.
Mlikko descrive la sua relazione come una “…guida politica per salvaguardare la democrazia, un modo per garantire il pluralismo dei mezzi, vale a dire un equilibrio tra quantità e qualità nel mercato dei media”.
I deputati ritengono inoltre importante garantire che il servizio pubblico dei media svolga la funzione a lui affidata da parte degli Stati membri in modo trasparente e responsabile, in maniera da impedire l’abuso dei finanziamenti pubblici per la politica o a fini di lucro.
I blog e i new media pongono nuove sfide, hanno evidenziato i membri del Parlamento Ue, aggiungendo che la crescita commerciale di piattaforme per user-generated content, come foto e video, solleva problemi di etica e privacy, e mette giornalisti e altri professionisti dei media sotto pressione.
Per questa ragione, la Commissione reputa necessaria l’adozione di misure legali per proteggere la vita privata dei cittadini e autorità dall’uso crescente di dispositivi tecnologici che consentono di realizzare video e foto anywhere e anytime.
“…Visto che i blog rappresentano un importante e nuovo contributo al pluralismo”, è necessario quindi chiarire il loro status e adottare norme cautelative come la previsione, per esempio, del diritto di replica.
Tutte queste restano comunque misure blande che non raccolgono l’invito della Commissione europea di legiferare in materia.
E’ passato soltanto il lieve compromesso firmato dalla Mikko. L’altro emendamento, nell’introduzione della relazione, fa riferimento alla relazione Boogerd-Quaak del 5 aprile 2004, sui rischi di violazione della libertà di espressione e di informazione. Non sono passati altri emendamenti molto più incisivi in materia di conflitto d’interesse.