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Come si sta evolvendo e dove arriverà la web economy? Internet è in grado di stimolare l’innovazione?
In un lasso di tempo molto breve, la ‘rete delle reti’ è diventata uno strumento fondamentale per l’economia globale, utilizzato da oltre un miliardo di persone sia per affari che per svago.
Da semplice strumento di ricerca sperimentale, il web è diventato il perno di tutta una serie di attività e infrastrutture che sostengono la nostra economia, dai mercati finanziari ai servizi sanitari.
Ma, si chiede l’Ocse, stiamo sfruttando al meglio il suo potenziale? Quali saranno gli sviluppi futuri e, soprattutto, siamo sicuri che essi siano positivi?
Sono queste le domande su cui si impernia il Policy Brief “Il futuro dell’economia di internet” in cui l’Ocse analizza i possibili scenari futuri della web economy, compresi gli aspetti regolamentari e i problemi che potrebbero derivare da un attacco su larga scala o da eventuale collasso della Rete.
Internet – spiega l’Ocse – ha permeato rapidamente tutti gli ambiti economici e sociali, compresa la sfera dell’amministrazione pubblica (eGovernment) e sanitaria (eHealth).
La sua influenza è globale e sta accelerando l’integrazione di economie e società, trasformando inoltre radicalmente il modo di fare ricerca, informazione, intrattenimento.
L’avvento del web non solo ha notevolmente migliorato il modo di gestire gli affari – la Nestlè, ad esempio, riceve ormai gli ordini dai supermercati solo tramite internet, l’UPS usa la rete per ottimizzare le consegne e nel 2006 è riuscita a risparmiare 12 milioni di litri di carburante – ma ha anche rafforzato il potere in mano ai consumatori, che sono infatti diventati ‘prosumer’, parte attiva, cioè, del processo di informazione e conoscenza.
La rete – abilitando l’unione tra sistemi un tempo separati (telefono, televisione, computer) – ha quindi permesso la reale convergenza non soltanto tra piattaforme, ma anche a livello di contenuti (VoD, IPTV), di business (triple e quadruple play) e di dispositivi (modelli multi-funzione che combinano email, telefonia e internet).
A livello tecnologico, per favorire l’ulteriore espansione dei nuovi servizi, si pone l’urgenza di accelerare lo sviluppo delle reti di prossima generazione (NGN), che porteranno la fibra ottica super veloce direttamente nelle case, abilitando tutta una serie di nuovi servizi per i quali è quindi necessaria anche una revisione delle norme che regolano i servizi televisivi e tlc.
Un’espansione così rapida e ubiqua ha fatto però anche emergere molte questioni che non erano state calcolate quando internet era un ‘affare per pochi’.
Come piattaforma per il commercio e l’interazione sociale, la fiducia nella rete è fondamentale per svilupparne tutto il potenziale, sia che si tratti di comprare o vendere un oggetto, di interagire con la pubblica amministrazione o di gestire informazioni sensibili come quelle mediche.
“Proteggere la rete – dice l’Ocse – è una priorità. La cybercriminalità è diventata un’industria multimiliardaria che si avvantaggia della mancanza di confini di internet”.
I cybercriminali si infiltrano nei Pc per carpire informazioni personali come i dati della carta di credito o del conto corrente, sfruttano reti di Pc appositamente infettate per bloccare accessi a siti chiave di amministrazioni private e pubbliche e sono protetti dall’immaterialità della rete che consente loro di compiere un crimine dall’altro lato del mondo rispetto a quello in cui si trovano.
Una sfida per le istituzioni e le forze dell’ordine, che dovranno riuscire a implementare nuove forme di cooperazione crossborder al fine di rafforzare la sicurezza della rete e rendere i cittadini fiduciosi nelle sue possibilità.
Gli stati membri dell’Ocse hanno già sviluppato quadri regolamentari per assicurare la cooperazione transfrontaliera riguardo la protezione dei consumatori, la lotta allo spam, la tutela della privacy.
È necessario però un impegno più forte da parte di tutti le parti in causa – governi, settore privato, ricercatori, società civile – perché in futuro l’economia internet produca vantaggi per tutti in termini di produttività e sviluppo economico.