Ieri è arrivato l’annuncio ufficiale da Meta. Threads, l’app che permette di condividere messaggi di testo e partecipare alle conversazioni, che ha già debuttato in tutto il mondo tranne che in Europa, è finalmente disponibile anche in Italia.
L’app era stata bloccata in Europa dal Digital Markets Act a causa di complicazioni riguardanti le normative europee sulla privacy.
Threads: come funziona l’alternativa a X
Ora chi in Europa si iscrive a Threads potrà collegarlo al proprio profilo Instagram e usare tutte le sue funzioni oppure potrà solo vedere i contenuti che scorrono sulla piattaforma ma non interagire. “Le persone in Ue – spiega Meta – possono scegliere di creare un profilo Threads collegato al proprio account Instagram, il che significa che avranno la stessa esperienza di tutti gli altri utenti nel mondo, oppure di utilizzare Threads senza un profilo. Chi usa Threads senza profilo potrà vedere i contenuti su Threads, cercare profili, condividere contenuti tramite link o dalla piattaforma e segnalare contenuti di Threads, ma non potrà interagire con i contenuti. Con l’annuncio di oggi, siamo felici di dare ad un numero ancora maggiore di persone l’opportunità di seguire e prendere parte alle conversazioni a cui tengono – aggiunge Meta – Dal lancio di Threads a luglio, abbiamo apportato notevoli miglioramenti all’app, tra cui un’esperienza web, un feed Seguiti, la possibilità di modificare un post, di effettuare ricerche con parole chiave, di taggare argomenti e altro ancora. Siamo entusiasti di vedere sempre più persone utilizzare Threads e continueremo ad ascoltare i feedback della community per migliorare ulteriormente l’esperienza”.
Threads: i numeri impressionanti
Secondo data.ai, Threads ha fatto il suo debutto mondiale con un impatto senza precedenti, sfondando la barriera dei 100 milioni di utenti iscritti in soli sei giorni. Come detto, il numero di download è stato favorito dalla possibilità offerta agli utenti di utilizzare i loro account Instagram esistenti per accedere a Threads, una scelta che, oltre a semplificare il processo di registrazione, ha creato un legame sinergico tra le due piattaforme, contribuendo a una crescita esplosiva dell’app di microblogging, senza che fosse nemmeno necessario creare delle nuove credenziali ad hoc.
Poi però sono arrivati i problemi, in un mercato fondamentale come quello europeo, dovuti soprattutto alle restrizioni sulla privacy dei dati (tema sul quale prima o poi quasi tutte le grandi aziende hi-tech, Meta in primis, si sono scontrate).
Dal giorno del suo lancio, Threads, ha goduto di un’enorme popolarità in diverse parti del pianeta. Il lancio dell’app è avvenuto negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in altri 100 Paesi, dove ha rapidamente accumulato un gran numero di download. Se era prevedibile il successo negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dove Instagram non ha praticamente rivali nella sua nicchia, un po’ meno lo è il risultato dell’India, che guida con una percentuale del 32% il numero dei download di Threads (è anche il secondo mercato più grande per Twitter in termini di download totali e utenti attivi mensili). L’India è seguita dal Brasile, da cui arriva circa il 22% dei download di Threads, e dagli Stati Uniti, che rappresentano quasi il 16% del totale. Completano i primi cinque mercati il Messico (8% dei download) e il Giappone (5%).
In Italia presenti tanti politici e vip
Ora la sfida tra le piattaforme di Musk e Zuckerberg può dirsi totale. L’impatto di Threads sul popolo dei social si è fatto sentire. Ironia della sorte, su Twitter/X per tutta la giornata l’argomento più discusso è stato il lancio del social rivale. L’app si sta già popolando di politici, come il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha aperto un suo profilo, così come Giuseppe Conte (M5S) e Matteo Renzi (Iv) e di vip come Gianni Morandi, Vasco Rossi, Chiara Ferragni, Donatella Versace e Maneskin.