“La domanda è semplice: perché volete dare dei soldi pubblici ad un fondo privato che procederà ad una ristrutturazione di un grande asset nazionale e che a sua volta produrrà degli esuberi, e quanti saranno questi esuberi che grazie al vostro investimento si realizzeranno?”. Lo ha detto il deputato Pd ed ex Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, illustrando nel corso del Question Time alla Camera l’interrogazione Pd a sua prima firma.
‘Quota del 20% dello Stato non dà nessuna possibilità particolare’
“Quello che ha sostenuto il Ministro non ha corrispettivo nel codice civile perché con il 20% lo Stato non esercita nessuna possibilità particolare – spiega Orlando – che non sia già consentita dagli strumenti del Golden Power. Con il 20% il Governo sta soltanto dando liquidità ad un fondo privato che sta procedendo ad una ristrutturazione, scorporando la rete che non sarà più pubblica, o nazionale come la chiamavano, ma sarà di proprietà del fondo che la controllerà. Il problema fondamentale è che scorporando la rete, sul soggetto che a quel punto gestirà i servizi resterà un numero di lavoratori molto superiore a quello dei concorrenti che fanno lo stesso lavoro”.
‘Che ne sarà del gestore dei servizi?’
“Il governo non può rispondere che semplicemente con il 20% di presenza pubblica nella rete garantiranno che non ci saranno esuberi nel soggetto gestore dei servizi perché – osserva l’ex Ministro dem – è sostanzialmente come rispondere, e qui ci aiuta la saggezza popolare, alla domanda “dove vai?” con “porto pesci”. Perché il 20% dentro la rete non garantisce minimamente che non ci saranno esuberi nel soggetto che sarà chiamato a gestire i servizi. Quindi il Governo sta dando soldi ai privati per fare esuberi. È il primo caso nella storia nazionale di privatizzazione con i soldi dei contribuenti, una esperienza che vogliono ripetere anche sul fronte dell’ex Ilva”.