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La voce corre sul web. E’ la rivoluzione del VoIP, “Voice over Internet Protocol”. Italtel e Cisco Italia scommettono su questa tecnologia. Tanto da sponsorizzare una ricerca triennale condotta dal Dipartimento Management dell’Università Bocconi.
L’indagine parte nel 2006 ed è scandita in 3 tappe. La prima (2006-2007), sulla diffusione del VoIP nelle imprese italiane. La seconda (2007-2008), sull’utilizzo da parte dei lavoratori. La terza fase (2008-2009) chiarirà se il VoIP è stato “assimilato” dai dipendenti oppure no.
La prima ricerca ha rivelato che il 16,8% delle aziende italiane hanno sposato il VoIP. Ieri, nell’aula magna della Bocconi, a presentare i risultati della seconda fase, big del business e della ricerca: Giorgio Bertolina (Amministratore delegato, Italtel), Ferdinando Pennarola (Dipartimento di Management, Università Bocconi), Salvatore Sardo (Direttore risorse umane e servizi al Business, Eni), Emilio Frezza (Responsabile Area Infrastrutture nazionali condivise, Cnipa).
Poi una tavola rotonda sul futuro del VoIP moderata da Luca De Biase de Il Sole 24 Ore. Attorno al tavolo Mario Giordani (R&S IT, Intesa Sanpaolo), Gianluigi Castelli (Cio Eni), Daniele Grasso (Divisione Software, Mediamarket) ed Enrico Deluchi (Managing Director Operations Enterprise Cisco Italia).
L’indagine inizia ad ottobre 2007 e si chiude a febbraio 2008. Sotto la lente dei ricercatori Bocconi, 4 aziende convertite al VoIP con più di 500 addetti (sono le grandi imprese a fare da traino). In tutto 6.600 dipendenti, per capire come e quanto è utilizzato il VoIP.
Il 17% del traffico telefonico viaggia in rete. Su 5 minuti di conversazione, quasi due finiscono sul web. Il VoIP, dice Pennarola, in un anno ha raccolto “… 10 miliardi di minuti …” solo nel mondo business.
Poco più della metà dei lavoratori (il 54,2%) usa il VoIP “molte volte” nell’arco della giornata. Il 26,8% “spesso” e il 9,9% “alcune volte”.
Significa che il 91% degli utenti ricorre al VoIP quotidianamente. A telefonare via internet per più di un’ora al giorno è il 74,4% dei lavoratori.
Perché un’impresa adotta il VoIP? I vantaggi sono a breve e lungo termine. Nell’immediato si risparmia, visto che la voce via web mette a dieta la bolletta telefonica. Col VoIP “… si pagano canoni fissi, tariffe flat, superando il concetto di tariffazione al minuto …”, spiega l’a.d. di Italtel Giorgio Bertolina. Un taglio ai costi, quindi. Ma col tempo, avvisa Pennarola, “le aziende si attendono innovazioni organizzative …”. Che, però, tardano ad arrivare.
Oggi, infatti, il VoIP lavora a mezzo servizio. Trasmette voce e poco altro. E’ stato “adottato”, ma non ancora “assimilato”. Gli utenti si accontentano, sfruttando solo una piccola fetta del ventaglio di applicazioni. “Col VoIP si possono fare molte cose …”, rassicura Pennarola. “Ma è indispensabile che il personale ne sia consapevole …”.
Quali cose? Oltre al telefono, “video-conferenze, call conference e office collaboration …”, promette Bertolina. Il VoIP, aggiunge, garantisce ” … un accesso IP con tutte le possibilità che questo offre alle aziende …”.
Come il tele-lavoro. Con una connessione internet e il software giusto, spiega De Luchi, ” … si può lavorare ovunque, da casa come in aeroporto …”. Il motto è “… muovere le informazioni verso le persone, non le persone verso le informazioni …”. Così l’azienda ” … è priva di limiti e confini …”, aggiunge De Luchi. Comunicazione facile e veloce non solo tra i dipendenti, ma anche con fornitori e clienti. Si guadagna in produttività ed efficienza. E si limitano le emissioni di CO2 dovute agli spostamenti.
Il 60% degli utenti si dice “notevolmente interessato” ad esplorare le nuove frontiere del VoIP.
Secondo i ricercatori, sta alle aziende incoraggiare i dipendenti. Nel 2009 la tappa finale della ricerca triennale “VoIP Impact”. Allora sapremo se il VoIP è una rivoluzione, o un telefono meno costoso.