Italia
Seduta della Commissione parlamentare di Vigilanza convocata per il prossimo martedì. Questo sembra essere l’ultimo orientamento, dopo la fumata nera di ieri. A quanto si apprende, l’intenzione dei presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, costruita sulla base dei contatti con i capigruppo parlamentari, sarebbe quella di convocare una nuova seduta ad inizio della prossima settimana.
L’elezione del presidente e dei vertici è saltata ieri per ben due volte dopo che i componenti di Pdl, Mpa e Lega hanno deciso di far mancare il numero legale.
Il Pdl ha problemi interni “…non rispetta la prassi di rispetto istituzionale“, è stato il commento del segretario del Pd, Walter Veltroni, interpellato a Montecitorio. Il riferimento riguarda le controversie relative alla nomina del nuovo presidente e direttore generale di Viale Mazzini.
L’opposizione “è compatta” sul nome di Leoluca Orlando. Quanto al Cda Rai, è un altro piano: “Oggi si deve eleggere il presidente della Vigilanza“.
“…E’ la prima volta che sulla costituzione di un organo di garanzia la maggioranza non adempie a quella che è considerata un’elementare prassi di rispetto istituzionale”. E questo “non certo per problemi nostri“.
Peraltro, ha detto ancora Veltroni, l’opposizione è “assolutamente compatta” sul nome di Leoluca Orlando, portavoce di Idv, candidato comune per la Presidenza della Vigilanza. Dunque nessun altro nome, come auspicato dal Pd, “siamo fermi su questo” e nessun pacchetto complessivo che comprenda i vertici Rai, su cui la Vigilanza, che indica sette su nome componenti del Cda, sarebbe subito chiamata a procedere.
Intanto Maurizio Gasparri, presidente dei senatori del Pdl, ha spiegato: “…Il presidente della Vigilanza spetta all’opposizione, questo è chiaro. Ma vorremmo avere la certezza di passare alla questione della nomina del Cda in modo rapido e concordando un percorso. La nomina del nuovo Consiglio, infatti, è urgentissima e serve una certezza immediata della sua operatività”.
Gasparri, tra l’altro, ha indicato anche il campo in cui poter costruire questo “percorso“: “…Se ne parlerà fra i gruppi parlamentari”.
La trattativa ha sicuramente un appuntamento da rispettare: la sentenza della Consulta sul conflitto di attribuzioni sollevata nella passata legislatura dalla stessa Vigilanza nell’ambito della vicenda del consigliere Angelo Maria Petroni. Una decisione è attesa per l’8 luglio e il rischio potrebbe essere quello di una sentenza che contenga un riferimento alle fonti di nomina del Cda, oggi nelle mani della Vigilanza, che aprirebbe la questione dell’affidabilità della legge Gasparri che le ha stabilite.
In quest’ottica, una accelerazione nel rinnovo del Cda potrebbe essere un’esigenza sentita da tutti gli schieramenti politici.
“Le istituzioni devono essere messe in condizione di lavorare e di decidere nell’interesse di tutti”, ha commentato Roberto Rao, componente della Vigilanza per l’Udc. “Non vorremmo, nonostante le dichiarazioni apparentemente buoniste di Pdl-Lega-Mpa, che dietro questo stop ci fossero trattative, o peggio contrattazioni, sul servizio pubblico radiotelevisivo estranee alla funzione della Vigilanza“, ha concluso Rao. Mentre il candidato Orlando ha detto al termine della riunione di Vigilanza di sentirsi “testimonial di un principio istituzionale, rappresentato dal fatto che il presidente della Commissione di vigilanza Rai spetta all’opposizione”.
Nella vicenda è intervenuto anche l’ex Ministro
Per quanto riguarda il rinnovo del vertice Rai, Gentiloni ha ricordato che l’onere della proposta spetta al Governo, “…ma penso che non sarà difficile trovare un accordo, oggi abbiamo Petruccioli che fu proposto da Tremonti e votato come prevede la legge dai due terzi della Commissione di vigilanza”.
“Ciò non toglie – ha spiegato – che ci troviamo in eredità una legge che prevede al vertice dell’azienda Rai qualcosa che assomiglia troppo alla vigilanza, un vertice con dei rappresentanti politici che hanno un potere che rende molto difficili i processi decisionali”.
Claudio Petruccioli, invece, ha preferito non esprimersi sulla mancata l’elezione del presidente della Vigilanza. Il presidente della Rai, presente a Montecitorio con anche con il consigliere Sandro Curzi, si è limitato a chiarire che l’approvazione del bilancio è motivo di compiacimento, considerando che “nessuno ci avrebbe scommesso“.
“…Non siamo noi a vigilare sulla Vigilanza, ma la Vigilanza a farlo su di noi”, ha detto Petruccioli ai giornalisti riguardo il rinvio della costituzione della Commissione parlamentare. Il presidente della Rai ha ricordato che “il 23 giugno in prima convocazione si riunisce l’assemblea degli azionisti che ha all’ordine del giorno l’approvazione del bilancio per l’esercizio dell’anno 2007. E’ il nostro terzo e conclusivo esercizio, e per me e Curzi è motivo di compiacimento il fatto che siamo riusciti a concludere questo terzo esercizio perché in molti non ci avrebbero scommesso un soldo bucato”.
Parlando ancora della Vigilanza, Petruccioli ha ribadito, “…Non possiamo decidere né sui tempi né sui modi ma è lapalissiano che, siccome sette membri del Cda su nove, sono eletti dalla Vigilanza finché questa non è operativa non si può procedere”.