Saranno 20.400 i lavoratori di Tim che confluiranno nella struttura organizzativa di Netco in vista del closing dell’operazione di vendita a Kkr, mentre sono circa 18mila i dipendenti compresi nella divisione servizi. La costituzione di NetCo dovrebbe essere formalizzata oggi, passaggio determinante per arrivare alla vendita della divisione entro i tempi indicati dall’offerta KKR, ovvero entro l’estate 2024.
E’ quanto emerge dall’incontro tra i vertici di Tim e i rappresentanti sindacali dell’azienda. L’incontro con le Rsu è avvenuto ieri e i sindacati hanno fatto sapere che l’azienda ha fornito alcune precisazioni.
Nessun dato su suddivisione del debito
“1) verrà aperta procedura per cessione netco come previsto dalla legge 428/1990 art.47 (trasferimenti rami d’azienda)
2) NON è stato fornito dato di dove e come verrà suddiviso il debito di Tim (l’indebitamento finanziario netto rettificato al 30 settembre 2023 è pari a 26,3 miliardi di euro ndr)
3) ai lavoratori verrà inviata una email nella quale verrà indicata l’azienda di destinazione
4) verranno comunicate ai lavoratori le nuove posizioni organizzative (reparti di appartenenza)”.
La suddivisione delle strutture
Nel dettaglio, dal resoconto dei sindacati emerge che “Sostanzialmente la Netco sarà caratterizzata da quasi tutta la struttura oggi facente capo ad Elisabetta Romano da cui però usciranno le aree: Mobile, Core & Platform Engineering & Competence Center, Commercial Logistics, Innovation, MVNO Management e Mobile wholesale, Radio Marittime, IT OSS che confluiranno nella SerCo portandosi appresso circa 1800 FTE.
Nella NetCo entreranno anche strutture dedicate di Staff per circa 850 FTE portando il totale complessivo della Divisione a circa 20.000 FTE. Nella SerCo le FTE impiegate saranno circa 18mila”, si legge.
Le strutture
La Fistel-Cisl ha poi dettagliato ulteriormente il progetto comunicato dai vertici di Tim:
“- Progettisti del mobile e del fisso sono in Netco;
– Rete di accesso fissa in Netco, Rete di accesso mobile in Serco;
– Il tecnico del mobile sarà in Netco;
– NOC in Netco;
– Commercial logistics in Serco;
– ASA è tutta in Netco;
– Per le aree tecniche gli specialisti di secondo livello in Serco, specialisti di primo livello in Netco;
– 18mila persone in Serco (16mila FTE), 20400 persone in Netco (20mila FTE);
– Tutte le altre aziende controllate del Gruppo sono in Serco tranne TeleEnergia che è Netco;
– La struttura che si occupa di immobili è Netco;
– Le persone che lavorano le pratiche (gruppo di La Manna) saranno suddivise tra Netco e Serco;
– Gli accordi vigenti continuano sino a naturale scadenza (febbraio 2024);
– Reti IP sono in Serco”.
C’è da dire che i sindacati hanno da tempo espresso la loro contrarietà all’operazione di scissione dell’azienda e che in particolare temono per le sorti della ServCo, che si troverà con 18.mila dipendenti circa il doppio di quelli occupati da principali competitor nell’arena del mobile insieme (Iliad, Vodafone, Fastweb e WindTre).
La nota di Tim
In serata la nota di TIm, che ha annunciato di aver dato il via all’organizzazione della cosiddetta NetCo, il ramo d’azienda che verrà conferito in FiberCop al closing dell’operazione di cessione della rete fissa a Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P., previsto per l’estate 2024.
Il ramo d’azienda “comprenderà l’infrastruttura di rete fissa e gli immobili di pertinenza, di cui avrà in carico la gestione, l’attività wholesale e l’intera partecipazione nella controllata Telenergia”, precisa la società in una nota.
La divisione si compone di oltre 20.000 persone, di cui già oggi oltre 19.000 lavorano in ambito di Wholesale & Network, mentre altre 900 circa confluiscono dalle funzioni staff di TIM.
A seguito della nuova organizzazione, la componente servizi del gruppo TIM occuperà al primo dicembre complessivamente circa 16.300 Full Tim Equivalent corrispondenti a circa 17.500 persone, e comprenderà per competenza la componente relativa alla rete mobile.
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