Trash Tv: gli studenti dell’Università San Raffaele di Milano lanciano l’allarme e presentano una campagna pubblicitaria  

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Italia


TV spazzatura

Una tv ‘ex maestra’, ‘ex amica’, ‘ex artista’, imbarbarita al punto da riportare l’uomo a un nuovo stato primitivo, ripiegato su se stesso di fronte all’elettrodomestico più famoso del mondo.

Come informa una nota, l’allarme sugli effetti della tv spazzatura arriva da un gruppo di giovani universitari del Corso di Scienze della Comunicazione del San Raffaele di Milano (presieduto da Giampaolo Fabris), che sul tema hanno realizzato una vera e propria campagna pubblicitaria come esercitazione nel laboratorio di Pubblicità Sociale coordinato dal professor Alberto Contri.

 

Da qui la campagna di comunicazione integrata contro la trash tv – presentata ieri a Milano – che ora i giovani intendono mettere gratuitamente a disposizione dei media interessati, tradizionali e non.

Per Contri, docente del corso di Pubblicità sociale e presidente della Fondazione Pubblicità Progresso: “L’allarme lanciato dagli studenti non è circoscritto né casuale, ma riflette il pensiero di gran parte dei propri coetanei. Come riscontrato pochi giorni fa da una ricerca del Censis, 3 ragazzi su 4 ritengono ‘volgari’ i programmi della tv generalista, che infatti è l’unico medium a venire ridotto nell’attuale dieta mediatica dei nostri giovani, a tutto vantaggio di internet”.

“E’ interessante notare – prosegue Contri – come nelle proposte creative non si faccia ricorso alla facile denuncia, ma ci si proponga di avviare uno strumento per salvare la tv, invece di demonizzarla e basta. E l’idea di far partire proprio dai giovani un appello a produttori, personaggi televisivi e autori per migliorare la qualità del messaggio rappresenta un segnale forte che dovrebbe essere condiviso da tutti i responsabili dei mass media”.  

 

L’imbarbarimento della tv- si legge ancora nella nota – rappresenta il filo rosso degli script realizzati attraverso 2 filoni della campagna: “Save tv” e “Primitivo“. Il primo riguarda la stampa e le affissioni con una vecchia tv ridotta a vivere per strada a mendicare offerte nel ricordo dei ruoli di ‘ex maestra’, ‘ex artista’ ed ‘ex amica’ (tre i soggetti) che un tempo ricopriva. “Nello spot video la desolazione è accentuata da una voce fuori campo, che ricorda il destino crudele di un televisore costretto a parlare di sesso, violenza e superficialità dopo 58 anni di onorato servizio a disposizione dei cittadini. Lo spot di “Primitivo” la vede protagonista in un parallelo darviniano, con la progressione della specie che via via si trasforma in regressione, fino ad arrivare alla figura dell’utente scimmione accucciato sulla poltrona davanti alla TV, con l’head line che recita: ‘Che programmi avete per domani?'”.

 

Il presidente del Corso di laurea in Scienze della Comunicazione del San Raffaele, Fabris, intervenuto alla conferenza stampa, ha definito l’iniziativa ‘una sperimentazione coraggiosa’, aggiungendo: “E’ plausibile pensare che la tv commerciale possa disinteressarsi del problema della tv spazzatura, ma che lo faccia l’emittente pubblica è ancora più grave”.

Per il presidente dell’Art directors club europeo, Franco Moretti, “E’ straordinario come dei ragazzi poco più che ventenni possano trovare delle soluzioni comunicative in un mondo dove ormai se ne trovano sempre meno: la campagna è bella, positiva, fresca e non è solo un j’accuse nei confronti della televisione”.

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