Lo studio sulla plastica dell’Università di Goteborg
Un nuovo studio dell’Università di Goteborg ha scoperto che la plastica riciclata contiene centinaia di composti chimici tossici per la nostra salute, tra cui farmaci, pesticidi e componenti industriali. Per i ricercatori svedesi, rimane un materiale che di fatto continua a rappresentare un pericolo per la salute dell’ambiente e di tutte le specie viventi, umane e non umane.
Per produrla vengono utilizzate più di 13.000 sostanze chimiche, un quarto delle quali sono state classificate come pericolose.
Il risultato, secondo gli scienziati, dovrebbe farci ragionare sull’opportunità di utilizzare la plastica nella maggior parte dei settori di mercato in cui oggi è protagonista, molti dei quali sono relativi all’industria alimentare e all’imbottigliamento di bevande, tra cui l’acqua.
Il gruppo di ricerca internazionale ha testato pellet di plastica prelevati da diversi impianti di riciclaggio in 13 Paesi di Africa, Asia, Sud America ed Europa orientale. È stato scoperto che i pellet contenevano centinaia di sostanze chimiche, inclusi molti pesticidi altamente tossici.
Complessivamente, il team ha trovato 491 composti organici nei pellet di plastica, con altri 170 annotati provvisoriamente.
Bisogna inoltre ricordare che nella maggior parte dei casi, i composti chimici utilizzati per produrre la plastica non sono regolamentati e il commercio internazionale dei rifiuti di plastica aggrava il problema.
Non basta riciclare, rimane un materiale non sicuro
Nonostante gli sforzi dell’industria di settore, in termini di economia circolare, sembra quindi che i problemi sussistano per quel che riguarda l’impatto di questo materiale derivato dall’industria petrolifera e chimica sulla salute umana e l’ambiente.
“La plastica è prodotta con una serie impressionante di composti chimici, molti dei quali sono noti per possedere proprietà pericolose, e altri mancano di dati completi sui rischi”, hanno scritto gli scienziati nel documento, secondo quanto riportato dalla rivista online ecowatch.com.
“Inoltre, le sostanze aggiunte non intenzionalmente possono contaminare la plastica in varie fasi del loro ciclo di vita, dando come risultato materiali riciclati contenenti un numero sconosciuto di composti chimici a concentrazioni sconosciute. Sebbene esistano alcune normative nazionali e regionali per le concentrazioni ammissibili di sostanze chimiche pericolose in specifici prodotti di plastica – si legge ancora nel commento allo studio- meno dell’1% delle sostanze chimiche presenti nelle plastiche è soggetto a normative internazionali”.