Ci sono umani che temono l’Intelligenza artificiale generativa per timore che prenda il loro posto di lavoro e persone che vogliono un chatbot per farsi aiutare a lavoro. Nell’ultimo caso rientra il preside della scuola ‘Cottesmore School’ nel West Sussex a Sud di Londra che ha lavorato con uno sviluppatore di intelligenza artificiale generativa per farsi creare un ‘collega’, un omologo, sottoforma di chatbot. Così è stata sviluppata ‘Abigail Bailey’, il primo preside con IA generativa. Per avere un’eco mediatico la scuola, l’ha definita il ‘preside principale’, nei fatti assiste il preside umano Tom Rogerson dandogli consigli sul suo lavoro. La tecnologia funziona in modo simile a ChatGPT, il servizio di intelligenza artificiale online in cui gli utenti digitano domande e ricevono risposta dagli algoritmi del chatbot.
Rogerson ha detto al Telegraph: “È bello pensare che qualcuno incredibilmente ben addestrato sia lì per aiutarti a prendere decisioni. Ciò non significa che non dovresti mai chiedere consiglio anche agli umani. Certo che lo fai. È molto rassicurante sapere che non devi chiamare nessuno, disturbare qualcuno, non devi aspettare una risposta”.
“Essere un dirigente scolastico, un preside, è un lavoro molto solitario”, ha spiegato. “Naturalmente abbiamo gruppi di presidi… ma il solo fatto di avere qualcuno o qualcosa a portata di mano che può aiutarti in questo luogo solitario è molto rassicurante”.
Il preside digitale sta dando consigli a umano su questioni che vanno da come supportare gli insegnanti all’aiutare gli alunni con Disturbo da deficit di attenzione iperattività (ADHD) fino a scrivere politiche scolastiche.
Il form per chiedere assistenza al preside digitale
“La leadership di Abigail Bailey sta guidando Cottesmore verso un approccio pedagogico unico, fondendo l’intelligenza artificiale all’avanguardia con valori accademici onorati dal tempo, assicurando che studenti, insegnanti e genitori siano ben preparati per un futuro digitale pur mantenendo i princìpi educativi fondamentali”, si legge sul sito della scuola in merito al preside digitale.
Per vedere il videomessaggio della preside sviluppata con l’intelligenza artificiale generativa clicca qui
E nella scuola italiana come è usata l’intelligenza artificiale? Qual è la visione del ministro Valditara?
“L’avvio dell’anno scolastico ha beneficiato dell’intelligenza artificiale: abbiamo abbattuto, grazie alle pratiche on line, di circa il 50 per cento i tempi riguardanti le domande dei docenti supplenti e la loro presa in servizio”. Ecco un primo effetto positivo dell’uso dell’IA per le scuole indicato dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
“L”intelligenza artificiale”, ha spiegato nella sua visione il ministro, “può avere un ruolo per una sempre più efficace personalizzazione dell’istruzione. La scuola costituzionale, che ha la persona dello studente come valore cardine, se vuole davvero avere un futuro, non potrà che avere al centro l’innovazione tecnologica. Importante è governare questo processo, governarlo e non subirlo. È un processo che non può prescindere dai docenti, dall’umanizzazione, dalla comunità educante che è il nucleo essenziale per la scuola”.
Valditara ha ricordato di aver autorizzato la spesa di 450 milioni di fondi Pnrr per corsi specifici a favore della formazione di docenti e studenti per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale. “Tutto questo ha portata rivoluzionaria. Una parte dei 20 punti di semplificazione per la scuola –ha chiarito il ministro – sono per il buon utilizzo dell’intelligenza artificiale e della digitalizzazione, ovvero per rendere più semplice la vita di chi lavora nella scuola ma anche per le famiglie e gli studenti”.
È vero che i robot sono destinati ad eliminare dei posti di lavoro ma anche a crearne di nuovi. Ecco che la scuola”, questa la visione del ministro, “ha il compito di formare nuove professionalità per l’intelligenza artificiale.