Arrivano i contributi per le colonnine di ricarica, fino al 40% delle spese per imprese e professionisti
Dopo i decreti emanati dal ministero delle Imprese e del made in Italy per gli incentivi all’acquisto e alla posa di impianti per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica, dedicati a privati e condomini, è la volta delle imprese e dei professionisti.
Il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha adottato il decreto direttoriale per il bonus colonnine imprese e professionisti, che potrà contare su un fondo da 87,5 milioni di euro.
Il contributo andrà a sostenere l’acquisto e l’installazione di infrastrutture di ricarica di veicoli elettrici da parte di imprese e professionisti, per un importo pari al 40% delle spese ammissibili.
Come funziona il “Bonus colonnine”
Le agevolazioni sono rivolte a imprese di qualunque dimensione, operanti in tutti i settori e su tutto il territorio italiano, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa, e ai professionisti in possesso dei requisiti previsti dalla normativa.
L’accesso alla piattaforma, che è gestita da Invitalia, attraverso cui si potrà accedere al “Bonus Colonnine per imprese e professionisti”, sarà possibile a partire dalle ore 10.00 del prossimo 26 ottobre, con la compilazione della domanda.
L’invio della stessa, invece, sarà possibile a partire dal 10 novembre, fino alla chiusura dei termini fissata per le ore 17.00 del 30 novembre.
Per l’acquisto e messa in opera, nonché per le spese sostenute per la connessione alla rete elettrica e quelle per la progettazione, direzione lavori, sicurezza e collaudi, è inoltre riconosciuto un contributo massimo del 10%.
Disponibile un numero verde gratuito 800 77 53 97 e una scheda contatto online all’interno dell’area riservata sul sito www.invitalia.it.
E il mercato dell’auto elettrica in Italia rallenta sempre di più
Decreti questi che tecnicamente dovrebbero favorire e promuovere la diffusione della mobilità elettrica in Italia, sia a livello di cittadini, che di imprese. Eppure i problemi rimangono tutti sul tavolo.
Secondo i dati dell’Unrae, ad esempio, i motori elettrici ibridi crescono del 3,8% a settembre 2023, raggiungendo una quota di mercato del 39,5% (35,7% nel cumulato delle nuove immatricolazioni da gennaio e settembre 2023).
Stabili, ma in calo, le altre tipologie di elettrico. Le auto elettriche a batteria (BEV) perdono l’1% su base mensile, fermandosi al 3,6% delle vendite di settembre (3,9% nel cumulato a nove mesi), mentre le ibride plug-in (PHEV) si attestano al 4% delle nuove immatricolazioni del mese scorso e al 4,5% del cumulato a nove mesi.
Non è da escludere che soprattutto il decreto imprese e professionisti possa dare una nuova spinta alle vendite di auto elettriche, soprattutto BEV e PHEV, nei prossimi mesi.
L’infrastruttura di ricarica cresce in Europa, troppo lentamente in Italia
Una misura che in qualche modo cerca di sopperire alla mancanza di infrastrutture di ricarica, in particolare fuori città.
Un problema non solo italiano. Secondo un recente studio Ocse, il 43% dei cittadini francesi denuncia la mancanza di una colonnina di ricarica nel raggio di 3 km dalla propria abitazione, il 42% in Belgio, il 32% in Svizzera e Regno Unito.
Il 24% degli intervistati in Francia, Regno Unito, Svizzera, Belgio, Svezia e Paesi Bassi, non è proprio a conoscenza della presenza o meno di sistemi di ricarica attorno alle proprie abitazioni.
Nel 2022, comunque, il numero di punti di ricarica pubblici nell’Ue è aumentato del 48% rispetto al 2021, secondo dati ChargeUP Europe, passando da 320.000 a 475.000. Tra il 2022 e il 2022 è aumentato di oltre il 150%.
L’Olanda vanta 577 punti ricarica pubblici ogni 100 mila abitanti, la Danimarca 200 circa, la Francia 107, la Germania 99, l’Italia solo 56.