Non sono stati approvati in Commissione entrambi gli emendamenti al Dl Asset per l’introduzione di una contribuzione a carico delle Big Tech, la cosiddetta tassa su Internet (o fair share), per finanziare l’adeguamento delle reti di Tlc alla crescita del traffico dati e per l’implementazione di infrastrutture di nuova generazione, nonché per la sicurezza delle reti.
Ieri le Commissioni riunite Ambiente e Industria del Senato hanno concluso l’esame del Dl Asset terminando la votazione degli emendamenti presentati dalle forse politiche. Il testo, così come modificato dalle Commissioni, è andato oggi in Aula senza la presenza del tema fair share. Durante l’esame l’emendamento 26.0.3 a firma dei senatori Damiani e Gasparri risulta ritirato mentre quello della senatrice Fregolent risulta respinto o decaduto. Oggi sul Dl Asset è stata posta la fiducia.
In buona sostanza, gli emendamenti proponevano l’introduzione di una tassa su Internet per le Big Tech responsabili di almeno il 5% del traffico dati e con l’esclusione dei fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici e i concessionari radiofonici che operano in Italia.
Nel frattempo, l’emendamento Gasparri-Damiani 26.0.3 è stato convertito in Ordine del Giorno e riproposto come atto di indirizzo al Governo. Se ne riparlerà eventualmente più avanti.