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Telefonica, l’ingresso dei Sauditi spacca il Governo di Madrid

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L’ingresso dell’operatore saudita STC in Telefonica con una quota di maggioranza del 9,9% è ancora al vaglio del Governo spagnolo. Il ministro della Difesa ha diritto di veto.

L’ingresso dell’operatore saudita STC in Telefonica con una quota di maggioranza del 9,9% non è così sicuro. Il Governo di Madrid, cui spetta l’ultima parola sull’ingresso di soci stranieri in società strategiche per la sicurezza nazionale, è spaccato sull’opportunità di accettare l’offerta. Lo rende noto la Reuters, precisando che l’operazione da 2,1 miliardi di euro deve superare l’opposizione del ministro spagnolo del lavoro e dell’economia sociale Yolanda Diaz, che è vice premier e leader di Sumar, il partito socialista iberico. Per ora, il premier spagnolo uscente Pedro Sanchez affetto da Covid  non si è ancora espresso.

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Discussioni in corso

Diaz avrebbe esortato il governo a bloccare l’accordo, citando l’importanza strategica di Telefónica come operatore che gestisce la trasmissione di dati e fornisce servizi al settore della difesa spagnolo. La sua posizione è stata trasmessa al ministro spagnolo dell’Economia e della digitalizzazione, Nadia Calviño, che in precedenza si era impegnata a proteggere gli interessi strategici del Paese, sottolineando al contempo la necessità che la Spagna attragga investimenti esteri. Il governo di Madrid a questo punto sta analizzando il settore delle telecomunicazioni, il suo rapporto con la sicurezza e la difesa nazionale, la partecipazione azionaria della STC, l’esercizio dei diritti di voto e la partecipazione ai consigli di amministrazione.

Sta di fatto che il Governo sta meditando di bloccare l’operazione, il che avrebbe conseguenze diplomatiche e politiche non certo secondarie. L’ultima parola però sarà quella del Ministro della Difesa Margarita Robles, che sembra contraria all’operazione.

Margarita Robles ha diritto di veto

“La Spagna è un paese serio e da quando siamo al potere abbiamo rafforzato tutti i meccanismi per difendere gli interessi del nostro paese”, ha detto Calviño a El Mundo a margine del G20. “Questo è ciò che faremo: analizzeremo la transazione con il massimo rigore e attiveremo i meccanismi appropriati per proteggere i nostri interessi generali e strategici, dato che Telefónica è un’azienda strategica”, ha affermato.

Calviño ha ammesso di non aver avuto l’opportunità di parlare con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman al vertice, ma ha detto di essere in “costante contatto” con l’amministratore delegato di Telefonica José María Álvarez-Pallete che è stato in Arabia Saudita per incontrare STC.

Pro e contro

Si tratta di una decisione difficile per il governo spagnolo, che cercherà di bilanciare un approccio favorevole agli investimenti esteri e la salvaguardia degli interessi commerciali spagnoli con le preoccupazioni per la sicurezza nazionale e il disagio generale per l’arrivo di un regime autocratico in una grande azienda nazionale.

Come sottolinea El Pais, il governo ha una serie di meccanismi a sua disposizione nel caso cercasse di bloccare del tutto l’accordo, anche se nota che la società saudita sta utilizzando consulenti spagnoli per aiutarla a eludere un veto totale. Una linea d’azione più probabile è forse l’imposizione di condizioni sull’accordo, che eviterebbe uno scontro frontale con l’Arabia Saudita e altri potenziali investitori stranieri, ma porterebbe anche a uno scontro politico con il partito socialista Sumar di Diaz.

Questione spinosa

È una questione spinosa e che sembra improbabile che possa essere risolta a breve. El Pais si aspetta che si svolgano “molte discussioni tecniche e politiche” prima che venga annunciata qualsiasi decisione.

Nel frattempo Calviño ha altre considerazioni. È emersa come la favorita, secondo vari media europei, nella corsa per diventare il prossimo presidente della Banca europea per gli investimenti (BEI), un ruolo che anche Margrethe Vestager dell’UE sta inseguendo.

La settimana scorsa la Commissione europea ha annunciato che Vestager avrebbe preso un congedo dal suo ruolo di commissaria alla concorrenza per prendere parte al processo di selezione della BEI. Vestager e Calviño sono ampiamente considerati come le candidate più papabili, ma ci sono altri tre contendenti provenienti da Italia, Polonia e Svezia, che potrebbero ancora avere la meglio. Il risultato probabilmente verrà annunciato nelle prossime settimane.

La risposta alla domanda saudita di Telefonica potrebbe richiedere più tempo.

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