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L’operazione di acquisto delle torri per telecomunicazione detenute da Wind e H3G “è definitivamente sfumata”.
Con queste poche parole e senza alcuna motivazione aggiuntiva, DMT ha comunicato di aver abbandonato il progetto di acquisire le 18 mila torri di trasmissione che i due operatori mobili italiani hanno fatto confluire lo scorso anno nella newco Eiffel Tower Company.
L’operazione da 2 miliardi di euro era stata messa in forse dallo stesso patron di Wind, Naguib Sawiris che, all’inizio di settembre, in occasione della presentazione dei risultati trimestrali, aveva fatto sapere che – alla luce delle buone performance registrate – il gruppo stava valutando l’ipotesi di rinunciare alla vendita delle torri di trasmissione.
Queste infrastrutture, che racchiudono un appetibilissimo set di tecnologie (Gsm, Umts, Dvbh) rappresentano un importante tesoro per chi le possiede: non è facile, infatti, ottenere nuove autorizzazioni per la realizzazione di impianti di questo tipo e inoltre il flusso di cassa generato è di notevole consistenza, grazie ai canoni che Wind e H3G garantirebbero per poterle continuare a usare, col vantaggio, però, di dedurre dalle tasse le spese di locazione.
DMT – che, con oltre 1.457 postazioni gestite è il più grande Tower Operator indipendente italiano – era considerato l’aspirante più accreditato.
La società, fondata nel 1999 dall’attuale presidente Alessandro Falciai, ha infatti contribuito alla realizzazione delle reti di trasmissione del segnale televisivo di Rai, Mediaset e La 7/Mtv che permettono alle tre emittenti nazionali di coprire oltre il 70% della popolazione e opera dal 2001 anche quale Tower Operator.
Oltre a DMT, avevano espresso interesse per Eiffel anche i fondi di private equity Carlyle e TPG (USA), Macquarie e Babcock & Brown (Australia), Clessidra e F2i (Italia),