Unione Europea
L’assegnazione delle frequenze digitali deve avvenire in base a un sistema “equilibrato e trasparente“, altrimenti la Commissione europea andrà avanti con la procedura d’infrazione già aperta fin dal luglio 2006 sulla legge Gasparri.
Questa l’indicazione giunta dalla Ue alla vigilia dell’inizio del graduale passaggio che farà migrare la trasmissione radiotelevisiva dal sistema analogico a quello digitale.
Lo switch-off prenderà il via il 15 ottobre in Sardegna per essere poi esteso alla Valle d’Aosta e al Piemonte.
La Commissione europea, hanno indicato i collaboratori del Commissario Ue alla Concorrenza, Neelie Kroes, sta portando avanti con attenzione l’esame della legge nel quadro della procedura d’infrazione, per ora ferma allo stadio antecedente al deferimento alla Corte di giustizia Ue, in stretto contatto con le autorità italiane.
Occorre, osservano le stesse fonti, che “…sia assicurata trasparenza ed equilibrio nell’assegnazione delle frequenze digitali in tutta Italia in linea con quanto prevedono le norme Ue. Se l’inchiesta in corso dovesse concludere che queste condizioni non sono state rispettate, la Commissione porterà avanti la procedura d’infrazione”.
“…Le emittenti hanno avuto il tempo necessario per attrezzarsi e i cittadini, ossia quelli che hanno il problema della ricezione del segnale, hanno avuto il tempo per capire cosa stava accadendo”, ha detto il sottosegretario per le Comunicazioni, Paolo Romani, aggiungendo che “…tutte le famiglie della Sardegna hanno la fortuna di ricevere il contributo per l’acquisto del decoder, una cosa che non avverrà a livello nazionale”. Inoltre, come ha ricordato, l’isola rappresenta un progetto-pilota per tutto il Paese e per l’Europa perché “…i criteri utilizzati sui potranno essere esportati”. Il calendario predisposto dal Ministero il 10 settembre prevede che entro il 2010 il 70% per territorio italiano debba ricevere il segnale digitale terrestre.
“…Notevoli – ha ricordato il sottosegretario – i benefici del digitale: una migliore qualità dei programmi e una maggiore quantità”. In altre parole vuol dire la possibilità di avere “un segnale migliore” e quella di “sperimentare”.
“Un passo avanti della tecnologia” insomma, che “permetterà di mettere ordine nel far west delle frequenze e di liberarne altre (il cosiddetto dividendo digitale), come ci ha chiesto l’Europa”.
Nel prossimo mese di ottobre in Sardegna si realizzerà la fase finale del processo di transizione alla tecnologia digitale iniziata lo scorso anno (a marzo nella parte meridionale dell’isola e a novembre nella restante parte della regione) con il passaggio al digitale di Rai Due, Retequattro e QOOB.
Come spiega la nota del ministero, questo passaggio parziale al digitale ha consentito di abituare gradualmente la popolazione alla nuova tecnologia e all’utilizzo del decoder, la cui penetrazione nell’isola ha raggiunto percentuali molto alte, superiori al 90%.
Sulla base di questi elementi ed in attuazione del decreto ministeriale del 10 settembre scorso, che ha disposto il calendario nazionale del passaggio al digitale, è stato confermato il periodo (15 ottobre – 31 ottobre) entro cui tutte le emittenti locali e nazionali operanti in Sardegna trasmetteranno esclusivamente in tecnica digitale. (Leggi articolo)
Per lo switch-off in Sardegna è stato previsto un periodo di 15 giorni per consentire alle emittenti di effettuare gli interventi tecnici necessari su tutti gli impianti, riducendo in tempi brevi eventuali disagi per i cittadini.
A tal fine la regione è stata suddivisa in 4 aree tecniche: 1. Ogliastra – Sarrabus; 2. Sardegna meridionale (Cagliaritano, Sulcis-Iglesiente e Medio Campidano), 3. Sardegna Centrale (Nuorese e Oristanese) e 4. Sardegna settentrionale (Sassarese e Gallura) nelle quali lo switch-off durerà da un minimo di 2 ad un massimo di 5 giorni.
Pertanto, come dice il ministero, al termine del mese di ottobre tutti gli abitanti della Sardegna potranno usufruire della nuova tecnologia, con migliore qualità di immagine e suono, molti più canali e programmi visibili gratuitamente.
Per agevolare questa importante fase di passaggio alla nuova tecnologia, il Ministero ha realizzato una serie di iniziative di natura organizzativa, finanziaria e di comunicazione, predisponendo un programma di interventi a favore dei cittadini.
In primo luogo è stato disposto il contributo statale per l’acquisto di un decoder digitale rivolto ai cittadini in regola con l’abbonamento alla Rai, utilizzabile presso tutti i rivenditori che aderiscono all’iniziativa. In Sardegna dal
Un traguardo storico, quello del primo novembre, che la Sardegna taglierà in quattro tappe. In 15 giorni verranno fatti oltre 900 interventi sugli impianti di trasmissione. Inoltre ci sarà una campagna informativa imponente con 20 mila spot sulle tv locali in 45 giorni e ci saranno passaggi su tutti i quotidiani, un sito internet e un canale-promo (il numero 50) dedicato solo alle informazioni utili sul digitale terrestre.
“…Se guardiamo al 2007 e al 2006, la performance del digitale terrestre in Italia è deludente, ma il 2008 segna una ripresa”.
E’ quanto osserva
“…Nel biennio 2006-2007 c’è stato un rallentamento della crescita del numero delle abitazioni dotate di digitale terrestre e ancor di più uno scarso utilizzo dei decoder“, ha puntualizzato Pucci.
Negli ultimi mesi del 2007 e in questo primo semestre del 2008 però i dati di diffusione e ascolto dei canali hanno registrato una netta ripresa: nei primi sei mesi di quest’anno si è infatti registrato un incremento dell’8% del numero di famiglie che adottano la piattaforma digitale terrestre (nello stesso semestre del 2007 era del 4%).
Nonostante la crescita del digitale terrestre, però, la Tv satellitare è ancora dominante.
“…A fine dicembre