Italia
L’articolo che segue, a firma di Fabio Bassan, è tratto da la-Rete.net, il nuovo sito che intende sostenere il dibattito sulla società dell’informazione in Italia.
La discussione in Europa sul dividendo digitale si sta sviluppando in modo variegato. Il Parlamento europeo, approvando recentemente il cd. ‘terzo pacchetto’, ha chiesto espressamente un approccio coordinato sull’uso dello spettro radio liberato con il passaggio alla tv digitale, sollecitando “una risposta sul piano comunitario senza attendere l’entra in vigore delle direttive di riforma”, per evitare “una frammentazione, che conduce all’uso sub-ottimale della risorsa scarsa”, e chiedendo agli stati dell’Unione di “raggiungere un opportuno equilibrio tra flessibilità e grado di armonizzazione”.
Ora, ciascuno stato dell’Unione parte da un punto fermo: la necessità di rispettare le norme comunitarie, le quali impongono trasparenza e neutralità tecnologica nell’uso dello spettro. In concreto: procedure ad evidenza pubblica e non discriminazione nell’assegnazione. In ogni caso, ciascuno stato resta libero di dare attuazione a questi principi nei modi che ritiene più adeguati. Una sola necessità comune: avviare rapidamente l’utilizzo del digital dividend; dunque, non si può attendere il completamento dello switch over nel 2012…(continua)
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