Italia
“Per la prima volta in Europa una regione così importante è completamente digitalizzata. Un risultato straordinario ottenuto grazie all’apporto di tutti gli attori di questa rivoluzione: i broadcaster, i produttori e distributori di decoder per il digitale terrestre, gli installatori di antenne, le associazioni di volontariato che hanno accompagnato questa transizione, le associazioni di consumatori. E’ stato un processo di sintesi e condivisione che ha portato a raggiungere, in un percorso molto complicato, un obiettivo incredibile”.
Sono le parole del sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani, che ha così commentato il passaggio della Sardegna alla nuova tecnologia di trasmissione radiotelevisiva.
Oltre 1 milione 600 mila persone, più di 640 mila famiglie, dal 31 ottobre sono entrate definitivamente nell’ambiente televisivo digitale. Si tratta della più vasta regione digitale dell’intera Europa che conferma il primato italiano nell’avanzata verso il passaggio delle trasmissioni radiotelevisive al digitale terrestre che si concluderà nel nostro Paese, come in tutta Europa, nel 2012.
“E’ stato un successo, con una transizione che si è svolta regolarmente e con pochi problemi”, ha commentato il sottosegretario, che ha rivendicato il successo delle iniziative messe in campo dal ministero: il contributo per l’acquisto dei decoder (358 mila quelli erogati dal
“…Un successo che ci spinge all’ottimismo per le successive fasi del passaggio al digitale in tutta Italia. Una felice esperienza che sarà replicata nelle altre aree coinvolte nel passaggio al digitale”.
Il sottosegretario ha, quindi, confermato il calendario già messo a punto a settembre che prevede la conclusione del piano nel secondo semestre 2012, con la digitalizzazione di Sicilia e Calabria, anche se al 2010 “…il 70% degli italiani potrà già usufruire della nuova televisione”. Le prossime tappe coinvolgeranno la Valle d’Aosta che entro giugno 2009 sarà digitalizzata, mentre nella seconda metà del prossimo anno toccherà ad aree più grandi del Paese, come il Lazio, la Campania, il Trentino alto Adige e la parte occidentale del Piemonte.
L’esperienza positiva della Sardegna conferma i vantaggi del passaggio al digitale terrestre per gli utenti: tutti i cittadini sardi in questi 15 giorni sono passati da un’offerta televisiva analogica basata su 26 canali (10 nazionali e 16 locali) ad una nuova offerta digitale gratuita e accessibile a tutti composta da ben 59 canali (29 nazionali e 30 locali).
Oltre a moltiplicare l’offerta, il passaggio al digitale, ha spiegato ancora Romani, crea anche lo spazio per l’ingresso di nuovi operatori nel mercato: la pianificazione delle frequenze realizzata in Sardegna grazie all’accordo tra Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, ministero e operatori ha consentito “di individuare un dividendo digitale di due frequenze, nonostante alcuni problemi a livello di coordinamento internazionale. Lo stesso – ha concluso il sottosegretario – accadrà nelle altre regioni: anzi, in Val d’Aosta ci aspettiamo un dividendo maggiore”. (r.n.)
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