Banda larga superveloce: Romani, ‘Servono 15 mld per portare le NGN in tutto il Paese’

di Raffaella Natale |

Italia


Paolo Romani

Servono 15 miliardi di euro per dotare il paese di una rete internet di nuova generazione, la cosiddetta NGN , stando alle stime fornite oggi dal Sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni, Paolo Romani, intervenuto questa mattina in videoconferenza alla prima giornata dello IAB (Interactive Advertising Bureau) Forum dedicato alla Comunicazione Interattiva.

Al centro del suo intervento il ruolo del web per lo sviluppo del Paese: “…Internet è, e soprattutto sarà, uno dei driver principali per il rilancio delle imprese nazionali. L’attuale congiuntura impone di puntare con decisione in questa direzione”.

Del resto i dati sulla pubblicità online, cresciuta del 19% negli ultimi 12 mesi, suggeriscono che internet “…è la direzione dello sviluppo della crescita del sistema economico”.

Se queste sono le premesse, la banda larga diventa una priorità per lo sviluppo nazionale.

“…La rete di nuova generazione tra 5 anni sarà probabilmente necessaria in molte parti del Paese – ha fatto notare Romani – e quasi certamente servirà in tutto il Paese tra 10 anni”.

Per questo il governo intende “…portare la banda larga e larghissima in tutta l’Italia, e dotarci di una rete che ci ponga infrastrutturalmente e industrialmente all’avanguardia nel mondo, di evitare di ritrovarci ai margini del sistema mondiale delle comunicazioni”. Ma al tempo stesso, ha precisato il Sottosegretario, “…questo governo non intende intervenire direttamente sul mercato, modificandone gli equilibri”.

Per questo, ha ricordato, “…abbiamo appena avviato una review strategica delle telecomunicazioni, affidata a Francesco Caio che ha già fatto un lavoro simile in Gran Bretagna, perché metta a disposizione la sua esperienza adattandola alle peculiarità del mercato italiano. Una volta terminato questa fase (ed è questione di pochi mesi) avvieremo una Task Force dedicata alla larga banda ed allo sviluppo della rete di accesso a internet”.

Soddisfazione per queste dichiarazioni da parte di Layla Pavone, presidente di IAB Italia, che ha dichiarato: “…Dal Sottosegretario Paolo Romani ho sentito parole che mi hanno riempito di entusiasmo e ottimismo”.

“…Il sottosegretario ha detto che internet sarà il driver, il supporto dello sviluppo economico del Paese e questa è un’affermazione importante che ci fa ben sperare in uno sviluppo di tutti i servizi a banda larga”.

Quanto al fatto che per stendere le fibre ottiche in tutto il paese occorrano 15 miliardi di euro, il presidente di Iab, ha risposto, senza entrare nel merito, “…forse si potrebbe aprire una sottoscrizione“. Certo è, ha precisato, che “lo sviluppo della banda larga dovrà andare di pari passo con quello delle infrastrutture e dei servizi”.

E ha quindi aggiunto che a questo potrebbe essere inserita anche la possibilità di sostenere le aziende che sono fortemente impegnate nello sviluppo online. “Non sto qui a chiedere incentivi – ha detto ancora – perché lo Stato deve fare il suo dovere consentendo l’accesso veloce a tutti, ma non si possono penalizzare le aziende che stanno lavorando senza nessun aiuto da parte dello Stato, come invece avviene per i mezzi tradizionali”.

“…Non credo che le istituzioni debbano sostenere l’evoluzione della domanda e dell’offerta perché questo ha a che vedere con le logiche del business. Certo è che se ci sono precedenti, come ad esempio gli incentivi per l’acquisto dei decoder, allora scendiamo pure a compromessi. Se si aiutano le famiglie per l’acquisto di nuove tecnologie per il digitale terrestre, allora si può fare anche per internet”.

Nel suo discorso introduttivo la Pavone ha comunque ammesso che internet non è cresciuto così velocemente come ci si aspettava all’inizio dell’anno, quando però non si poteva prevedere questa crisi economica di livello mondiale: “…Ecco perché per il prossimo anno pensiamo che gli investimenti pubblicitari su internet cresceranno del 20%”.

Un dato questo, ha confessato, “…che però non ci soddisfa appieno anche perché se è vero che in Italia i fruitori di internet sono 25 milioni, è altrettanto vero che si può fare molto di più. In ogni caso il dato sulla crescita pubblicitaria è positivo se pensiamo che i mezzi tradizionali chiuderanno negativamente di 1 o 2 punti percentuali”.

Il presidente di IAB ha quindi messo in luce come il mondo della rete abbia mutato tutti “i paradigmi di marketing e advertising, sebbene ci sia ancora qualcuno che tenta una difesa obsoleta delle regole della comunicazione”.

Sta mutando soprattutto il modo di pensare alla comunicazione e si attende una vera rivoluzione, “…dove tutti comunicano e internet è al centro di questo movimento come causa ed effetto. Non c’è alcuna notizia che non arrivi prima se non online”.

“…E’, però, necessario tuttavia che lo sviluppo della banda larga raggiunga il 100% del territorio. Qualcuno non si è ancora reso conto dell’importanza epocale che internet ha soprattutto per le aziende, dove il ruolo della marca si stravolge”.

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