Audizione

Murray (Meta): ‘Intelligenza Artificiale alla base dei contenuti 3D del metaverso’

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Naila Murray, Head of FAIR (Fundamental AI Research), Emea Lab, di Meta e Angelo Mazzetti, responsabile public policy di Meta, in audizione sul tema dell'Intelligenza Artificiale presso il Comitato di vigilanza sull'attività di Documentazione, presieduto dalla Vicepresidente della Camera, Anna Ascani.

L’Intelligenza Artificiale è una componente fondamentale del metaverso, il cui sviluppo futuro nei prossimi 5-10 anni resta l’obiettivo primario di Meta. E’ questo, in estrema sintesi, il messaggio dell’audizione alla Camera degli esponenti di Meta, Naila Murray, Head of FAIR (Fundamental AI Research), Emea Lab e Angelo Mazzetti, responsabile public policy, sull’intelligenza artificiale che si è tenuta oggi.

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“Abbiamo sempre detto che il metaverso è il nostro obiettivo a lungo termine: nulla è cambiato in tal senso. Nel 2021 abbiamo detto ci sarebbero voluti tra cinque e dieci anni per generalizzare il metaverso e siamo ancora convinti di questo calendario”. A confermare la tempistica del metaverso è Naila Murray, Head of FAIR (Fundamental AI Research), Emea Lab, di Meta, in audizione presso il Comitato di vigilanza sull’attività di Documentazione, presieduto dalla Vicepresidente della Camera, Anna Ascani, sul tema dell’Intelligenza Artificiale.

Naila Murray, Head of FAIR (Fundamental AI Research), Emea Lab, di Meta

Murray (Meta): L’IA fa già parte del nostro metaverso

“L’intelligenza artificiale fa già parte integrante del nostro metaverso e l’Ia generativa sarà alla base dei contenuti immersivi: per esempio la utilizziamo per la generazione di contenuti 3D” ha aggiunto.

Il metaverso “sarà un ambiente dinamico che continuerà ad evolversi”, ha precisato ancora Murray dicendo che per esempio “stiamo portando avanti le percezioni egocentriche con cui porteremo avanti lo sviluppo delle percezioni visive in prima persona” mentre attualmente la visione è quella di una terza persona.

Murray ha poi aggiunto che Meta è assolutamente aperta a nuove collaborazioni per lo sviluppo tecnologico e che fra le diverse iniziative in corso si segnala quella della traduzione automatica, che al momento ha raggiunto più di cento lingue. “L’obiettivo è la democratizzazione linguistica”, ha detto Murray, mentre altre soluzioni tecnologiche riguardano l’analisi di contributi video. “L’IA deve collaborare con l’essere umano”, ha aggiunto.

“Il metaverso è un obiettivo a lungo termine, 5-10 anni, e nulla è cambiato rispetto a quanto abbiamo già previsto in calendario. L’intelligenza generativa farà parte del metaverso, ad esempio per la generazione di contenuti 3D. Va colta l’opportunità per l’interazione tra l’IA e il metaverso, siamo in una fase in nuce”. Lo ha precisato Naila Murray.

Naila Murray, Head of FAIR (Fundamental AI Research), Emea Lab, di Meta

“L’intelligenza artificiale ha portato molti progressi ma anche molti rischi – ha aggiunto – ci impegniamo a sviluppare un’IA generativa in modo responsabile e trasparente, lavoriamo sui nuovi progetti tenendo a mente questi pilastri. Proteggere la privacy e la sicurezza sono i nostri asset rispetto al controllo, alla raccolta e all’uso dei dati. Siamo ad un punto di svolta dell’Intelligenza artificiale, la tecnolgia sia aperta, open source con più ricercatori che devono testarne liberamente i modelli, e si basi sui valori sociali”. “L’IA generativa – ha concluso – non è un concetto nuovo, è al centro del nostro lavoro da anni, crediamo nel potenziale di questa tecnologie stiamo portando risorse per nuovo team in Meta sull’IA generativa”.

Angelo Mazzetti, responsabile public policy di Meta

Mazzetti (Meta): ‘Regolazione deve garantire equilibrio fra sviluppo tecnologico, sicurezza e trasparenza’

Trasparenza, lavoro, costruzione della fiducia, e quali prodotti sono stati realizzati con l’Intelligenza Artificiale. Questi alcuni degli argomenti sollevati durante il dibattito nell’aula della commissione Esteri della Camera, il Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione, presieduto dalla vicepresidente della Camera, Anna Ascani, sul tema dell’Intelligenza artificiale. Una domanda, sollevata da Anna Ascani, riguarda la possibilità o meno per gli utenti di identificare contenuti generati da Intelligenza Artificiale.

Infine, un tema riguarda il legislatore: il Parlamento Ue ha approvato un regolamento sull’Intelligenza Artificiale e adesso gli Stati membri saranno chiamati ad una fase di negoziazione per l’applicazione di quanto previsto dal regolamento.   

Per quanto riguarda l’AI Act, “Meta è favorevole a forme di regolazione che permettano l’uso della tecnologia in modo più controllato e sicuro e trasparente”, ha detto Angelo Mazzetti, responsabile public policy di Meta. E’ peraltro necessario trovare un equilibrio fra la regolazione dei rischi che possono derivare dall’utilizzo di alcune di queste tecnologie e allo stesso tempo “la necessaria flessibilità che si deve in qualche modo riconoscere all’interno del quadro normativo che queste tecnologie possano effettivamente continuare a svilupparsi e a produrre i benefici di cui abbiamo dal punto di vista tecnologico, sociale ed economico”, ha aggiunto Mazzetti.

In altre parole, alla luce dei salti quantici che la tecnologia può subire è necessario che la regolamentazione si concentri più sull’uso che si fa di queste tecnologie piuttosto che sulle tecnologie in sé e per sé.

In tema di trasparenza, Mazzetti ha fatto l’esempio della pubblicità online, spiegata agli utenti in maniera trasparente (cliccando sulla pubblicità) sui motivi per i quali stanno vedendo una determinata pubblicità.

Mazzetti (Meta), su contenuti IA giusto dibattito su etichette

“Sulle nostre piattaforme non usiamo tecnologia di Intelligenza artificiale per creare i contenuti, non siamo a quello stadio di complessità ma è giusto avere un dibattito pubblico sul tema”. Così Angelo Mazzetti, responsabile Public Policy di Meta.

“Non so se il ‘labelling’ rappresenta la risposta migliore – ha aggiunto – siamo all’inizio di un dibattito e così come è stato per la disinformazione, gli sforzi anche tecnologici si possono modificare col tempo. Ora abbiamo 90 fact checker in 10 di lingue diverse, bisogna fare in modo che gli utenti abbiano più contesto possibile per produrre la propria idea”.

Abbiamo “un’area di ricerca attiva – ha sottolineato nella stessa audizione, Naila Murray, responsabile del Fair (Fundamental AI Research) di Meta – stiamo cercando di valutare se i contenuti siano stati generati dall’IA, ci diamo l’obiettivo di valutare la provenienza dei dati e capire come portare avanti il tema dello sviluppo, della trasparenza e del controllo dei contenuti”. 

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