Roaming dati: il Consiglio Ue d’accordo su un’eurotariffa di 0,11 euro, in vigore forse già dalla prossima estate

di Alessandra Talarico |

Unione Europea


Roaming

Dopo l’introduzione, la scorsa estate, dell’eurotariffa per le chiamate vocali in roaming – effettuate cioè da e per un Paese diverso dal proprio – gli Stati membri della Ue sarebbero vicini a un accordo per regolamentare anche le tariffe per l’utilizzo all’estero dei servizi dati, ossia sms e internet mobile.

 

I ministri europei delle tlc, che pure non si sono trovati d’accordo con molte delle proposte avanzate dal Commissario Viviane Reding per riformare la normativa del settore, sarebbero invece favorevoli all’imposizione di un limite massimo di 11 centesimi di euro per gli sms inviati da un Paese straniero.

 

Il Parlamento europeo deve ancora pronunciarsi sull’argomento, ma un accordo tra gli eurodeputati e il Consiglio potrebbe giungere già in prima lettura, per procedere all’applicazione della misura entro la prossima estate.

 

Al momento, secondo i dati forniti dalla Ue, il prezzo per inviare un messaggio di testo dall’estero supera anche di 10 volte quello pagato nel proprio Paese: per questo, secondo quanto proposto dal Commissario Reding, a fronte di un prezzo massimo all’ingrosso di 4 centesimi di euro, il prezzo massimo per inviare un sms da un Paese Ue diverso dal proprio non dovrebbe essere superiore a 11 centesimi di euro.

 

Un intervento necessario anche alla luce dei forti squilibri tra i prezzi praticati dai diversi operatori della Ue: ad esempio, un cliente francese che invia un sms a casa dall’Italia può spendere fino a 30 centesimi di euro, mentre un turista ceco per la stessa operazione pagherebbe 42 centesimi.

 

Riguardo invece il costo dei servizi dati, nel primo trimestre 2008, un cliente che utilizzava servizi di dati pagava in media 2,05 euro per megabyte per operazioni in roaming utilizzando imprese appartenenti al gruppo del suo operatore e 5,40 euro per megabyte utilizzando imprese non appartenenti al suo gruppo. I consumatori italiani e slovacchi che effettuano roaming con imprese non appartenenti al gruppo del loro operatore possono pagare anche oltre 12 euro per megabyte.

 

Al momento, il prezzo al dettaglio dei servizi internet mobile non sarà inquadrato nel provvedimento al vaglio delle istituzioni europee, che riguarderà, dunque, soltanto i prezzi all’ingrosso, per i quali è previsto un tetto massimo di un euro a megabit.

 

Su queste proposte della Commissione ci sarebbe quindi un accordo unanime, a differenza di quanto avvenuto negli anni scorsi prima dell’introduzione dei tetti alle tariffe vocali, che pure hanno consentito ai consumatori europei di risparmiare in un anno circa il 60% per le chiamate fatte e ricevute mentre erano in viaggio, per lavoro o per piacere.

 

Dal 30 luglio 2007, la Ue ha imposto una tariffa non superiore a 49 centesimi al minuto per le chiamate effettuate all’estero e a 24 centesimi per le chiamate ricevute all’estero (IVA esclusa).

Questi tetti sono scesi, rispettivamente, a 46 centesimi di euro e 22 centesimi il 30 agosto 2008 e scenderanno ulteriormente – a 43 centesimi e 19 centesimi rispettivamente – dal 30 agosto 2009.

 

Un nuovo testo, elaborato a settembre in seguito a una consultazione pubblica conclusa il 2 luglio, prevede anche l’obbligo per gli operatori di introdurre una fatturazione al secondo dopo i primi 30 secondi di telefonata: in base alle cifre fornite dalla Ue, infatti, i consumatori pagano un numero di minuti superiore a quello realmente utilizzato – il 24% per le chiamate effettuate e il 19% per quelle ricevute.

 

Il progetto di regolamento dovrebbe estendersi fino al 2013 e prevede anche l’introduzione di nuove misure per evitare addebiti esorbitanti legati all’uso dei servizi internet mobile all’estero: gli operatori dovranno migliorare la trasparenza delle proprie offerte, introducendo un meccanismo che permetta ai clienti di interrompere il servizio appena i costi superano un determinato montante stabilito in precedenza.

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