Pirateria online, i giovani europei protagonisti in negativo
In un nuovo studio EUIPO, Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, si stima invece che circa un terzo degli europei ritiene accettabile acquistare prodotti contraffatti quando il prezzo degli originali è troppo elevato, cioè giustifica la pirateria online. La percentuale sale al 50 % tra i giovani, che sono anche i più interessati allo streaming illegale di contenuti audiovisivi protetti da diritto d’autore, compresi gli eventi sportivi live.
Il 14 % degli europei ammette di aver avuto accesso intenzionalmente a contenuti da fonti illegali negli ultimi 12 mesi. La percentuale sale a 1 persona su 3 (33 %) per i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni. Ciò si è verificato in particolare per guardare eventi sportivi utilizzando dispositivi o applicazioni di streaming illegali.
In questo scenario, l’11 % degli italiani ha dichiarato di aver avuto accesso illegalmente a contenuti online protetti da diritto d’autore, in particolare per guardare eventi sportivi.
Dal danno economico, alle minacce per la privacy. Bagnoli Rossi (FAPAV): “Necessario cambiare anche l’atteggiamento dei consumatori”
C’è anche un danno in termini di fruizione dei contenuti. Film, serie, programmi televisivi, eventi sportivi e spettacoli live guardati su piattaforme, siti e app pirata sono di scarsissima qualità audio e video. Non c’è un’esperienza utente. Ci si accontenta di quello che si riesce a vedere.
Senza dimenticare che chi scarica e vede in streaming contenuti pirata si espone a crescenti minacce alla sicurezza informatica dei propri dati personali.
“La pirateria online è un fenomeno che danneggia non solo i titolari dei Diritti di Proprietà Intellettuale, ma anche la società nel suo insieme, compromettendo la qualità e la varietà dei contenuti culturali e creativi che arricchiscono il nostro patrimonio. Per questa ragione è necessario uno studio costante per comprendere le dimensioni, le cause e le conseguenze del fenomeno. La pirateria online, infatti, non solo vìola il Diritto d’Autore e la privacy, ma danneggia l’economia e la qualità dei contenuti favorendo le organizzazioni criminali”, ci ha spiegato Federico Bagnoli Rossi, Presidente della FAPAV – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali.
“Per contribuire ad affrontare questo problema, è necessario cambiare anche l’atteggiamento dei consumatori, a partire dai rischi di sicurezza informatica e di violazione della privacy, spesso ignorati o sottovalutati, nonché sui danni economici causati dalla fruizione illegale. Anche per questo è sempre più importante realizzare campagne di comunicazione e di educazione rivolte al grande pubblico per incentivare la scelta di offerte legali disponibili sul mercato e con l’obiettivo di diffondere una cultura della legalità, imparando a riconoscere nella creatività e nella Proprietà Intellettuale un valore per tutti“, ha concluso il Presidente FAPAV.
I dati della nuova indagine sul fenomeno della pirateria audiovisiva in Italia, condotta dalla società Ipsos per conto di FAPAV – Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, saranno presentati il prossimo 28 giugno a Roma presso l’Auditorium dell’Ara Pacis.
Nel 2022 si sono avuti 215 miliardi di atti di pirateria audiovisiva e digitale nel mondo
La violazione del diritto d’autore è ancora oggi un atto illecito molto diffuso, soprattutto è considerato tale da una percentuale ancora troppo bassa di cittadini e utenti di rete. Forse perché quando ‘pensiamo’ di non avere niente da perdere ci lasciamo sedurre più facilmente dall’apparentemente gratuito, forse perché non si ha una vera consapevolezza del reato.
Secondo un’indagine della britannica MUSO, a livello mondiale, gli atti di pirateria online sono aumentati del 18% nel 2022 e il fenomeno criminali è oggi diffuso più che mai, secondo Andy Chatterley, CEO di MUSO: “Così si fa più forte la stretta sull’industria culturale, creativa e dell’intrattenimento”.
Tra il 2021 ed il 2022, secondo lo studio, sono aumentati del 50% gli atti di pirateria di contenuti cinematografici, del 10% quelli relativi alla televisione e all’industria del software, meno del 5% quelli che hanno riguardato l’industria musicale.
Più di 15 miliardi di visite a siti pirata si sono registrare negli Stati Uniti, segue la Russia con circa 8 miliardi e quindi l’India con meno di 8 miliardi.
Nel 2022, complessivamente, si sono stimate 215 miliardi di accessi a siti e piattaforme di pirateria online, anche se i ricercatori sottolineano il lavoro fondamentale svolto dalle autorità nazionali e le forze dell’ordine nel contrastare e reprimere il fenomeno in diversi Paesi e con successo.